AIMC, AMDZ, ANDIS, ANFIS, CIDI, LEGAMBIENTE Scuola e Formazione, MCE, PROTEO FARE SAPERE
Prima
di emanare le nuove Linee guida di educazione civica, il ministro avrebbe dovuto,
come previsto dal DM 35/92, ascoltare le scuole e fare un serio lavoro per comprendere come integrare quelle precedenti. Non lo ha fatto. Ha deciso invece dì riscrivere il testo. Perché? Sono le stesse ragioni per cui ha affidato alla commissione
Perla la revisione delle Indicazioni nazionali del primo ciclo: virare decisamente
su una curvatura ideologica e identitaria.
Avviene
ormai con troppa frequenza che un cambiamento di governo porti con sé la voglia
di intervenire sulla scuola marcando la differenza con ciò che è stato fatto in
precedenza. Si pensi alla valutazione nella scuola primaria, alla “ispirazione”
suggerita per le nuove indicazioni nazionali del primo ciclo, ai provvedimenti
sul rapporto tra scuola a e lavoro, al voto in condotta e alle misure punitive.
Al di là del merito, non va bene: la scuola non è un ufficio in cui applicare
pratiche, ha bisogno di tempi più lunghi di formazione, di elaborazione, di
esperienze. E di rispetto per il lavoro dei docenti che richiede anche di non
gettare alle ortiche il lavoro fatto negli anni.
Rinviamo
per approfondimenti ai contributi sui siti nazionali delle nostre Associazioni.
E inoltre: L. Rondanini su Scuola7 del 23 settembre 2024 e il sito www.gessetticolorati.it
2) 2) I tre nuclei concettuali sono confermati: Costituzione, Sviluppo sostenibile, Cittadinanza digitale. Il testo definisce anche i traguardi di competenza e gli obiettivi di apprendimento, lo richiede la legge 92/2019.
Accanto
ai valori della Costituzione, vi sono alcuni elementi che “marcano” una concezione
dell’educazione civica molto discutibile che non condividiamo. a) L’idea di
Patria come elemento identitario. È sottolineata in diversi punti. Ne riportiamo
uno. Le Linee guida promuovono obiettivi di apprendimento “coerenti con quel
sentimento di appartenenza che deriva dal nascere, crescere e convivere in un
paese chiamato Italia” e ancora una “comune identità italiana come parte della
civiltà europea e occidentale e della sua storia”. La visione che propone il testo
è fortemente ideologica, italocentrica e nazionalistica, e va ben oltre quanto leggiamo
in Costituzione, dove la parola Patria, sicuramente importante, è citata solo
due volte. Le Linee Guida oscurano o, meglio, trascurano volutamente un fatto:
l’idea di Patria ha un senso solo se non prevede recinti e confini che
impediscono la comprensione, l’azione e la formazione dei cittadini del mondo.
Come
non ricordare Don Milani:” Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono
queste divisioni. Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri
allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere
il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro”
(Da L’0bbedienza non è più una virtù).
b)
È incredibile: vi sono 56 conflitti nel mondo, due dei quali drammatici
ai confini dell’Europa, ma un documento del ministero che deve “guidare” le
scuole nell’insegnamento dell’educazione civica, non contiene mai la parola
“pace”
c)
L’art. 9 della Costituzione è citato solo per la scuola secondaria di secondo
grado; sono poco presenti sviluppo sostenibile, responsabilità sociale e personale,
contrasto alla povertà alle disuguaglianze, lotta alla fame e contrasto al cambiamento
climatico.
Perché
e come l’educazione civica
È fondamentale. Anche come disciplina. Ma non servono i voti, tanto meno in itinere.
Proponiamo alcuni riferimenti.
1.
Nel 2025 ricorre l’80° Anniversario della Liberazione: studiare la Costituzione
significa anche conoscere come è nata a partire dalla Resistenza come valore
unificante e dall’educazione alla convivenza democratica
2.
Costruire comunità di apprendimento, nella convinzione che l’apprendimento
è un fatto sociale
3.
Assumere il paradigma della complessità (Morin) per comprendere le differenze
e non far sentire “stranieri” gli alunni provenienti da altri paesi 4. Educare
al “bene comune” e alla cittadinanza consapevole e attiva (che non è
sudditanza), come contrasto all’interesse individuale.
5.
Assumere come valore l’Etica pubblica che poggia sulla responsabilità e
non sul senso di colpa come la morale privata.
6.
Costruire percorsi di partecipazione democratica degli allievi, fin
dalla scuola dell’infanzia, a partire dalla elaborazione di regole condivise
per “abitare insieme” la scuola e dall’organizzazione cooperativa
dell’apprendimento;
valorizzare
la cultura del confronto anche con la pratica delle assemblee e delle consulte
degli studenti.
7.
Avere attenzione, in questi tempi di forte disregolazione emotiva e di mancanza
di senso del limite, alla costruzione di esperienza di socializzazione anche
esterna alla scuola.
8.
Promuovere l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza
di genere e di tutte le discriminazioni, anche nella pratica educativa (Legge
107/2015, art 1, comma 16)
b)
È incredibile: vi sono 56 conflitti nel mondo, due dei quali drammatici ai
confini dell’Europa, ma un documento del ministero che deve “guidare” le scuole
nell’insegnamento dell’educazione civica, non contiene mai la parola “pace” c)
L’art. 9 della Costituzione è citato solo per la scuola secondaria di secondo
grado; sono poco presenti sviluppo sostenibile, responsabilità sociale e personale,
contrasto alla povertà alle disuguaglianze, lotta alla fame e contrasto al cambiamento
climatico.
Perché
e come l’educazione civica
È
fondamentale. Anche come disciplina. Ma non servono i voti, tanto meno in itinere.
Proponiamo alcuni riferimenti.
1.
Nel 2025 ricorre l’80° Anniversario della Liberazione: studiare la Costituzione
significa anche conoscere come è nata a partire dalla Resistenza come valore
unificante e dall’educazione alla convivenza democratica
2.
Costruire comunità di apprendimento, nella convinzione che l’apprendimento è un
fatto sociale
3.
Assumere il paradigma della complessità (Morin) per comprendere le differenze e
non far sentire “stranieri” gli alunni provenienti da altri paesi 4. Educare al
“bene comune” e alla cittadinanza consapevole e attiva (che non è sudditanza),
come contrasto all’interesse individuale.
5.
Assumere come valore l’Etica pubblica che poggia sulla responsabilità e non sul
senso di colpa come la morale privata.
6. Costruire percorsi di partecipazione democratica degli allievi, fin dalla scuola dell’infanzia, a partire dalla elaborazione di regole condivise per “abitare insieme” la scuola e dall’organizzazione cooperativa dell’apprendimento; valorizzare la cultura del confronto anche con la pratica delle assemblee e delle consulte degli studenti.
7.
Avere attenzione, in questi tempi di forte disregolazione emotiva e di mancanza
di senso del limite, alla costruzione di esperienza di socializzazione anche
esterna alla scuola.
8.
Promuovere l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza
di genere e di tutte le discriminazioni, anche nella pratica educativa (Legge
107/2015, art 1, comma 16)
Prima
di Prima di tutto la Costituzione
I
moltissimi traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di
apprendimento possono produrre dispersione e ostacolare la messa a fuoco di ciò
che è prevalente. Spetta ai collegi dei docenti rivedere il curricolo di
istituto e sono il consiglio di classe e il team docenti che devono effettuare
le scelte conseguenti per i loro alunni.
Le
scuole siano dunque protagoniste dell’autonomia organizzativa e didattica.
Nel rispetto della legge individueranno alcune priorità per ciascun anno di corso, perché non è possibile fare tutto e la scuola non può essere un contenitore di tutto. Pensiamo che la priorità possa essere data alle competenze e ai traguardi del nucleo concettuale “Costituzione”. Degli altri, invitiamo a valorizzare quelli che hanno a fondamento il concetto di “bene comune” e di responsabilità. E, soprattutto, a “praticare l’educazione civica” nell’insegnamento e nelle relazioni come rispetto e valorizzazione di ciascuno e di tutti, docenti e studenti.
Nessun commento:
Posta un commento