martedì 31 gennaio 2012

IL PRESIDENTE SCALFARO E L'AIMC

ARRIVEDERCI PRESIDENTE!

 Con profonda commozione rendiamo omaggio alla figura di Oscar Luigi Scàlfaro, indimenticato Presidente della Repubblica italiana e da sempre socio dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici.
           Vogliamo ricordarlo come cristiano coerente e rigoroso: il suo impegno laicale e la sua fedeltà alle Istituzioni ed alla Costituzione sono state una limpida testimonianza di servizio al Bene comune, alla luce del Vangelo.
            L’AIMC ricorda la sua amicizia all’Associazione, che si è manifestata nella partecipazione ai momenti più significativi: da eletto all'Assemblea Costituente al I Congresso nazionale nel 1946; da Presidente della Repubblica ai festeggiamenti per i 50 anni dell'AIMC; da presidente emerito alle celebrazioni dei 65 anni dell'Associazione e al convegno per i 150 anni di scuola dell'Italia unita.  Non ha mai fatto mancare ai maestri cattolici illuminanti parole di incoraggiamento a continuare sulla via dell’impegno al servizio della Scuola e del Paese.
Nella certezza della Resurrezione, un affettuoso arrivederci Presidente!

La presidenza nazionale AIMC

SCALFARO E L’ASSOCIAZIONE ITALIANA MAESTRI CATTOLICI
Una testimonianza di Ambrogio Ietto

            Luigi Oscar Scalfaro nel corso della sua lunga attività politica ha avuto un rapporto molto particolare col mondo della scuola. Non solo e non tanto per l’anno che trascorse al ministero della Pubblica Istruzione, dentro il palazzotto di viale Trastevere, nella qualità di titolare di quel dicastero.
Vi arrivò come componente del secondo governo Andreotti dal giugno del 1972 al luglio 1973 in compagnia del salernitano Salvatore Valitutti, nominato sottosegretario per conto del Partito Liberale che di questa compagine governativa era componente organico. ....

Leggi: Scalfaro e l'AIMC
                                             

lunedì 30 gennaio 2012

SVILUPPO PROFESSIONALE E VALUTAZIONE DELL'INSEGNAMENTO

AIMC SEMINARIO NAZIONALE
Sviluppo professionale e valutazione dell’insegnamento
Centro Giovanni XXIII,via Prevostura 4 - Reggio Emilia
25 febbraio ore 10.00 - 17.00

Il seminario si propone l’obiettivo di restituire i dati dell’indagine svolta dall’Aimc   su tutto il territorio nazionale relativamente alla complessa operazione del valutare. La ricerca ha indagato sia  l’aspetto relativo alla qualità della proposta formativa delle scuole sia quello riferito alla professionalità di docenti e dirigenti. Nell’appuntamento seminariale saranno
presentati i risultati dell’indagine, ma sarà anche l’occasione per avviare un percorso di ricerca qualitativa che, attraverso il lavoro di alcuni gruppi di riflessione dell’AIMC Nord, tenterà di indagare la valutazione dell’insegnamento per cogliere gli aspetti ritenuti più rispondenti ai processi di auto ed etero - valutazione e gli indicatori di qualità più idonei ad evidenziare il rapporto tra proposta formativa ed esiti.
Informazioni e prenotazioni: Betty Marzani- 3450825671  - emarzani@libero.it
Programma
ore 10.00 Accoglienza
ore 10.15 Apertura dei lavori e Saluti
Elisabetta Marzani, Presidente regionale AIMC Emilia Romagna
 ore 10.30 Presentazione degli esiti della ricerca AIMC “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”
Fiorella Magnani, Vice Presidente nazionale AIMC
Graziano Biraghi, Gruppo operativo nazionale AIMC
ore 11.20 Sistema nazionale di valutazione e valutazione dell’insegnamento: opportunità e risorse
Luciano Rondanini, Dirigente tecnico USR Emilia Romagna
 ore 11.40 L’Aimc per lo sviluppo della professione
Giuseppe Desideri, Presidente nazionale AIMC
ore 12.00 Prospettive e  criteri per la valutazione delle scuole in Italia              
Elena Ugolini,  Sottosegretario di Stato MIUR
Pranzo libero

ore 14.15 Dai problemi aperti dall’indagine alle prospettive di lavoro nei territori
Disma Vezzosi, Presidente regionale AIMC Lombardia
ore 14.45 Gruppi di lavoro regionali
ore 16.00 Restituzione e conclusioni
Bianca Testone, Presidente regionale AIMC Piemonte
ore 17.00 Termine dei lavori

N.B.: E’ STATA RICHIESTA AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE PER ESONERO DAL SERVIZIO SECONDO LE VIGENTI DISPOSIZIONI

I BAMBINI SONO CAMBIATI

IL RAPPORTO 2011 DELLA SOCIETA' DI PEDIATRIA
I bambini italiani, pur se gravati come i loro genitori da molti chili di troppo, da sedentarietà e da pessime abitudini a tavola, riescono ancora a cavarsela e le loro condizioni di salute sono complessivamente buone, anche grazie a una rete di protezione familiare che è una tipica tradizione “made in Italy” e che spesso supplisce alle reti di servizi sociali ancora carenti e disomogenee lungo lo Stivale........


Leggi: LIBRO BIANCO: LA SALUTE DEI BAMBINI Rapporto SIP 2011

            I BAMBINI SONO CAMBIATI

giovedì 26 gennaio 2012

PER NON DIMENTICARE

Una macchia di sporco dentro sudicie mura
e tutt´attorno il filo spinato
30.000 ci dormono...
Sono stato bambino tre anni fa.
Allora sognavo altri mondi.
Ora non sono più un bambino,
ho visto gli incendi
e troppo presto sono diventato grande.
Ho conosciuto la paura,
le parole di sangue, i giorni assassinati...
Alla luce di una candela m´addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30.000,
come la loro vita che dorme
laggiù nei campi,
che dorme e si sveglierà,
aprirà gli occhi
e per non vedere troppo
si lascerà riprendere dal sonno...
Hanus Hachenburg, da Vedem, settembre 1944

martedì 24 gennaio 2012

SILENZIO E PAROLA


"Il silenzio e la parola: cammino di evangelizzazione"è il tema del Messaggio pontificio per la 46^ Giornata per le Comunicazioni Sociali. Il messaggio è ricco di spunti per tutti, ma particolarmente per quanti hanno responsabilità educative.
Educarsi ed educare  al silenzio, all'ascolto, alla riflessione, alla contemplazione, all'uso opportuno della parola, al dialogo ....  è oggi necessario. Sovente, infatti, siamo affogati  in un mare di chiacchiere;  disorientati in un ginepraio di vociare e di brusii; sopraffatti da litigiosi  o autoreferenti starnazzamenti;  intossicati da tv e telefonini ....  Quali itinerari seguire, quali azioni intraprendere per educarci ed educare a quel silenzio che parla,  interroga,  aiuta il discernimento,  favorisce la creatività, stimola relazioni positive con noi stessi e con gli altri ... ?
Sarebbe interessante raccogliere esperienze ad hoc. Inviatecele in maniera che possano essere condivise con altri.

Vi invitiamo a leggere e commentare coi colleghi il messaggio pontificio.

Dal Messaggio di Benedetto XVI:
"Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee. Si apre così uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena. Nel silenzio, ad esempio, si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa. Dal silenzio, dunque, deriva una comunicazione ancora più esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami .... "

Leggi: SILENZIO E PAROLA

E se provassimo a parlare sottovoce?


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sabato 21 gennaio 2012

“VALUTARE PER PUNIRE O PER PREMIARE?” L'indagine nazionale dell'AIMC

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) ha presentato oggi sabato 21 gennaio il report finale dell’indagine “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”, realizzata su tut-to il territorio nazionale con il coinvolgimento di oltre 2000 docenti e dirigenti di ogni ordine di scuola. Gli esiti sono stati presentati nell’ambito del Seminario nazionale “Valutazione dell’insegnamento”, che si è tenuto presso il Centro nazionale AIMC a Roma.

Molti gli elementi significativi emersi: particolarmente apprezzato da parte di coloro che hanno compilato il questionario (2101) è stato il tentativo di fare chiarezza sulla questione valuta-zione non sempre percepita come opportunità per il miglioramento dell’insegnamento.
La valutazione, dovrebbe essere strumento di aiuto per ogni docente per migliorare la pro-pria attività anche di fronte a un esito negativo: premiare chi s’impegna maggiormente nel lavoro che si svolge con i bambini, ma anche sostenere e promuovere chi ha bisogno di incrementare le competenze professionali. Si tratta di un aspetto importante su cui riflettere per rendere concreto il dettato costituzionale che punta a garantire a ogni persona pari opportunità formative; sono in molti (43%) a evidenziare il collegamento tra valutazione dell’insegnamento e miglioramento dell’apprendimento degli alunni. Anche nel progetto sperimentale del Miur “Valorizza” l’attenzione è stata focalizzata prevalentemente all’incentivazione dell’eccellenza. L’invito che proviene dalla ricerca Aimc è di non sottovalutare i punti di debolezza che emergono nel processo valutativo in ri-ferimento allo sviluppo professionale.
Nel campo d’indagine Valutare perché?, per alcuni (9%) può essere gratificante un riconosci-mento economico, ma questo risulta di secondaria importanza (44%) rispetto all’esigenza di migliorare la qualità della scuola e dell’offerta formativa. Per colmare i “vuoti” e rendere la valutazione finalizzata al miglioramento della professionalità, la formazione in servizio viene indicata quale leva di sviluppo in quanto cura della formazione professionale (49%). Si riconosce la difficoltà, ma anche la necessità di individuare parametri valutativi attendibili. La valutazione degli insegnanti è, infatti, materia molto complessa e richiede specifici indicatori rappresentativi della complessità dell’insegnare.
Nel Valutare che cosa? la maggioranza degli intervistati (21%) indica la competenza didat-tica quale elemento primario di valutazione a cui seguono la relazione educativa (17%), la compe-tenza disciplinare (17%) e la cura della formazione professionale (17%),.
Nell’ambito del Chi valuta? requisito ritenuto fondamentale è che i soggetti esterni, non coinvolti nelle dinamiche degli istituti, posseggano una visione al di sopra delle parti. La questione più complessa riguarda l’individuazione dei “valutatori”: quale profilo, quali competenze? Il 29% indica la necessità che chi valuta conosca gli aspetti più rilevanti della professione e il 62% ritiene che debba provenire da una pregressa o attuale docenza.
Nella sezione Valutare come?, la maggioranza (74%) indica come via privilegiata l’interazione tra l’autovalutazione interna e quella esterna. Strumenti considerati più efficaci le gri-glie di autoanalisi dell’attività didattica (35%) e il sistema di autovalutazione di scuola (35%).
La via da percorrere, per assicurare attendibilità e significatività alla valutazione, passa at-traverso la domanda: quale il senso del valutare inteso come “dare valore”?

La presidenza nazionale AIMC

Roma, 21 gennaio 2012

www.aimc.it

venerdì 13 gennaio 2012

Disabilità a scuola e integrazione alunni: situazione e problemi

Non si riduce il divario Nord-Sud.  Gli insegnanti di sostegno sono solo 63mila

L'Istituto nazionale di statistica, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha realizzato tra il 26 aprile e il 10 giugno del 2011 una rilevazione sull'inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e non statali, che va ad integrare le informazioni già rilevate dal Ministero competente. Le informazioni provengono da 22.808 scuole, pari al 90% delle scuole oggetto di indagine.
Nell'anno scolastico 2010-2011 in Italia sono 139 mila gli alunni con disabilità (il 3,0% del totale degli alunni), di cui circa 78 mila nella scuola primaria (pari al 2,8% del totale degli alunni) e poco più di 61 mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,4% del totale).
Nelle scuole primarie il 13,9% degli alunni con disabilità non è autonomo nello spostarsi all'interno dell'edificio scolastico, una percentuale che scende all'11,4% nella scuola secondaria di primo grado. Nella scuola primaria si registra anche la percentuale più elevata di alunni non autonomi nel mangiare (9,9% il 6,4% di alunni della scuola secondaria) e nel recarsi al bagno da soli (20,1% degli alunni della scuola primaria contro i 13,2% della scuola secondaria di primo grado).
Il ritardo mentale, i disturbi del linguaggio, quelli dell'apprendimento e i disturbi dell'attenzione rappresentano i problemi più frequenti negli alunni con disabilità di entrambi gli ordini scolastici considerati.

Leggi:             ISTAT - Integrazione alunni con disabilità


sabato 7 gennaio 2012

STUDENTI OBESI? Cattiva alimentazione e sedentarietà

Alimentazione e studio, la provocazione giunge dalla Francia. Secondo il dietologo Pierre Dukan, infatti, nel suo nuovo libro Lettera aperta al futuro Presidente della Repubblica francese si auspicano forti decisioni nella lotta all'obesità che colpisce molti studenti. Bisogna cioè educarli a mantenere un fisico in forma arrivando al punto di offrire un punteggio più alto a chi arriva alla maturità snello e atletico, e voti più bassi ai "ciccioni" .......  E' necessario educarli a una alimentazione la più semplice possibile, quella mediterranea ad esempio. ..... Ci vuole attività, il che vuole anche dire cadere su un prato, relazionarsi in qualche modo con la realtà........

Leggi:  STUDENTI OBESI? Colpa di merendine e pc!

Da: www.ilsussidario.net

domenica 1 gennaio 2012

EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE


" ....Il mio Messaggio si rivolge anche ai genitori, alle famiglie, a tutte le componenti educative, formative, come pure ai responsabili nei vari ambiti della vita religiosa, sociale, politica, economica, culturale e della comunicazione. Essere attenti al mondo giovanile, saperlo ascoltare e valorizzare, non è solamente un’opportunità, ma un dovere primario di tutta la società, per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace.  Si tratta di comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti siamo impegnati in prima persona........