sabato 25 febbraio 2012

NEL RICORDO DI DON FIORINO


DIECI ANNI FA TORNAVA ALLA CASA DEL PADRE MONS. FIORINO TAGLIAFERRRI, A.E. NAZIONALE DELL'AIMC.
Il ricordo dell'AIMC cremonese
 
 “Vivere da soli non è possibile, con gli altri costa fatica. Piaccia o no, degli altri non possiamo fare a meno. E questi ‘altri’ non è che ci piacciano tutti e sempre. L’esigenza, però, rimane, non solo per ragioni pratiche, ma perché le relazioni interpersonali non solo ci servono per ‘fare’, ma ci sono necessarie per ‘essere’.”
Così Mons. Tagliaferri apriva la riflessione “Il cammino della Riconciliazione”, pubblicata su una guida dell’AC nel 1998.
Così ci piace ricordarlo, a dieci anni dalla morte: sacerdote che aveva fatto della relazione la pienezza del suo essere.
Don Fiorino era nato a Borgo San Lorenzo (provincia di Firenze, ma diocesi di Fiesole) il 7 ottobre 1921. Venne ordinato sacerdote nel 1945 e ben presto cominciò a collaborare con le sezioni locali dei Maestri Cattolici e del Movimento Maestri di Azione Cattolica.
Per l’AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici) don Fiorino è stato il sacerdote assistente che ha accompagnato l’Associazione nazionale dagli anni Sessanta fino al 1978, quando divenne vescovo della nostra diocesi cremonese. Anche dopo la sua nomina vescovile non ha mai smesso di seguire con affetto l’Associazione: quando poteva non faceva mancare la sua presenza agli appuntamenti di particolare pregnanza.
Chi ha lavorato con lui al Centro nazionale lo ricorda “per il suo largo sorriso e le sue immense braccia aperte… icona della sua grande personalità di prete, di maestro, di amico”........  ...

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mercoledì 22 febbraio 2012

CHIAMATI AL SERVIZIO: otto caratteristiche per servire con stile

IL SERVIZIO DELLA COMPETENZA NELLA SCUOLA E NELL'ASSOCIAZIONE
LO STILE DEL DONO

                                                                                                                                                                                                              di LUCA SARDELLA

          Avevo poco più di quindici anni quando in parrocchia, alla vigilia dell’estate, il don mi si avvicinò e mi chiese se lo potevo aiutare al campo-scuola con i bambini delle elementari. A quella domanda, sostenuta da grande stima e fiducia, accettai con entusiasmo, ma soltanto alcuni giorni dopo l’inizio di quell’esperienza compresi sul serio a quale responsabilità ero stato chiamato. E così fui costretto a rimettere i piedi per terra.
          Il «servizio dell’amore» – richiamato dal Papa ai nuovi cardinali nel Concistoro della scorsa settimana – chiede a chiunque lo prenda sul serio di uscire dalla poesia delle parole, per ritrovarvi la verifica del personale incontro con Gesù. L’amore per Dio, per la Chiesa e per i fratelli non si gioca, infatti, sul «ruolo» che possiamo ricoprire, ma su quella «dedizione assoluta e incondizionata» che è legata al voler bene, alla gratuità e al sacrificio.
        Quasi a dirci che anche nel servizio si può correre il rischio di «fare delle cose», pur buone, ma non sostenute dalla carità e quindi incapaci di restituire gioia e profondità alla propria umanità.
         Il tema del servizio messo a fuoco da Benedetto XVI – e offerto anche alla nostra vita di giovani – diventa così occasione di riflessione personale, per un esame attento sulla qualità evangelica del nostro servire.
           Lo stile del dono, dice il Papa, si esprime attraverso otto caratteristiche.
La prima di queste è l’ amore, cioè l’essere capaci di volere il bene dell’altro.
Il vigore ci rimanda alla passione e all’impegno con i quali ci spendiamo nella responsabilità che ci è affidata, la limpidezza al non cedere alla tentazione dell’ambiguità o del compromesso.
Ma occorrono anche sapienza , quella continua formazione per essere abili a «leggere dentro» gli eventi e la storia delle persone, energia per non scoraggiarsi di fronte ai possibili fallimenti e fortezza per continuare il cammino con speranza, consapevoli che non spetta a noi raccogliere il frutto della nostra semina.
La fedeltà e il coraggio nascono, poi, dal vivere con radicalità la profezia del Vangelo, nella memoria grata della bellezza che ha avuto per la propria vita l’incontro con Dio.
          Le otto strade suggerite dal Papa sono impegnative, ma praticabili. E sicuramente possono essere prese come un piccolo promemoria per aiutarci, passo passo, a rileggere i criteri che ispirano il nostro servizio.
          Se scelte e percorse con decisione ci possono regalare un grande salto di qualità nel vivere tutti quei piccoli o grandi compiti che ci sono affidati. Perché sia solo lo stile del dono, sull’esempio di Gesù, a riempire di significato il nostro cuore, facendo della propria vita una totale e lieta espressione del «servizio dell’amore».


Da Avvenire, 22 febbraio 2012, pag. 19

INSEGNARE? COME?

Insegnare, ma come?
SEMINARIO NAZIONALE

Monopoli, 17-18 marzo 2012

Al centro dell’iniziativa è la problematica del come insegnare oggi. In continuità con il Convegno dello scorso anno, “Apprendere, ma come?”, in questa seconda fase sarà approfondita la riflessione sull’apprendimento in rapporto alla didattica, con particolare attenzione alla valutazione e ai modelli organizzativi connessi all’idea di scuola.
Scopo del seminario è evidenziare cosa sta cambiando nella didattica, come le scuole progettano l’organizzazione, tenendo debito conto degli spazi di flessibilità e della rete di relazioni con la realtà territoriale in cui si opera. Il modo in cui una scuola è gestita e organizzata crea, di fatto, un ambiente più o meno favorevole che può accrescere o, per contro, inibire il potenziale del capitale umano degli studenti, ma anche degli stessi insegnanti.
In particolare saranno oggetto di riflessione:
  • l’uso delle nuove tecnologie nella didattica;
  • la motivazione come elemento di coinvolgimento e partecipazione all’attività scolastica;
  • le difficoltà di apprendimento sempre più frequenti nel contesto classe.
Notizie e scheda iscrizione

ADOLESCENTI ALLO SPECCHIO

LITIZZETTO O HACK?
COME SI VEDONO LE ADOLESCENTI
"Quanto la “declinazione” della propria identità di genere è condizionata del contesto socio-culturale nel quale si vive? Dall’analisi del lavoro di ricerca sugli adolescenti, che da anni svolgo in collaborazione e per conto della Società Italiana di Pediatria e della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, emerge – con evidenza significativa proprio negli ultimissimi anni – che “le” adolescenti (più dei loro coetanei maschi che manifestano altre criticità) appaiono sempre più disorientate nel tracciare un proprio progetto di vita e ondeggiano tra il desiderio di affermazione generata dall’impegno e le capacità professionali (a prescindere dal sesso) e la fascinazione prodotta da un modello femminile di successo prevalentemente basato sulle capacità seduttive e sull’aspetto fisico......... "

martedì 21 febbraio 2012

PRESTIAMO ATTENZIONE GLI UNI AGLI ALTRI


22 febbraio 2012 - MERCOLEDI' DELLE CENERI - INIZIO DEL PERIODO QUARESIMALE
Il periodo quaresimale è il tempo più opportuno per riflettere sula qualità del nostro impegno e per rafforzare o ritrovare l’abitudine al quotidiano esercizio della carità. In particolare, come educatori siamo chiamati all’esercizio della “carità della competenza”, del qualificato impegno educativo verso noi stessi e gli altri.
Anzitutto, ci dice Benedetto XVI, occorre saper prestare attenzione per maturare in responsabilità verso i fratelli: "Il primo elemento è l'invito a «fare attenzione»: il verbo greco usato è katanoein,che significa osservare bene, essere attenti, guardare con consapevolezza, accorgersi di una realtà". "Prestiamo attenzione!" diciamo spesso a scuola o in famiglia. Non è l'attenzione dell'inetto o del "guardone", ma un'attenzione che ci orienta nella promozione del bene dell'altro e della società. E' il saper guardare per scoprire, comprendere, interagire. Ne consegue l'assunzione di responsabilità e la maturazione di specifiche competenze.
E' il prestare attenzione che ci aiuta a superare ogni forma di superficialità e di egoistica autoreferenza; ci interpella e ci coinvolge, ci aiuta a passare dal "Non mi interessa!" al " Mi riguarda! Ne sono responsabile!" E' il promuovere, riscoprire e valorizzare la capacità di relazionarsi positivamente, di essere cortesi e gentili, di aiutarsi reciprocamente, di servire l'altro che ha bisogno, di farsi generosamente dono.
Voler bene all'altro vuol dire "prendersi cura dell'altro" senza volerlo dominare e "colonizzare". E' un prendersi cura che valorizza l'altro, lo aiuta a dare il meglio di se stesso, ad orientarsi verso il buono, il bello e il vero. Non si ferma all’aiuto materiale di chi ha bisogno, ma va oltre.
"Oggi, in generale, - scrive il Pontefice- si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli.
"L'attenzione reciproca - prosegue il Papa- ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effettivo sempre maggiore, «come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino al meriggio» (Pr 4,18), in attesa di vivere il giorno senza tramonto in Dio. Il tempo che c’è dato nella nostra vita è prezioso per scoprire e compiere le opere di bene, nell’amore di Dio. Così la Chiesa stessa cresce e si sviluppa per giungere alla piena maturità di Cristo (cfr Ef 4,13). In tale prospettiva dinamica di crescita si situa la nostra esortazione a stimolarci reciprocamente per giungere alla pienezza dell'amore e delle buone opere".
"Di fronte ad un mondo che esige dai cristiani una testimonianza rinnovata di amore e di fedeltà al Signore, - conclude Benedetto XVI- tutti sentano l’urgenza di adoperarsi per gareggiare nella carità, nel servizio e nelle opere buone".
Perché non impegnarci a riscoprire (o rafforzare) l'abitudine delle "opere buone, abitudine che va promossa - nei modi opportuni- fin dalla prima infanzia?
Perché non impegnarci nel periodo quaresimale nel rafforzare la nostra attitudine (e competenza) per il servizio e per la costruzione del bene comune? Perché non aiutarci l'un l'altro a divenire migliori? Perché non ci impegniamo, con entusiasmo, con costanza, con serietà,  nel far crescere le realtà in cui viviamo ed operiamo (la famiglia, la scuola, l'associazione, la comunità ecclesiale, la comunità civile), evitando di perder tempo nel brontolare, nel trovare scuse e nel voler scaricare la responsabilità ad altri?
In tal modo cammineremo insieme verso il radioso mattino della Pasqua.
Giovanni Perrone.

Per leggere il documento pontificio: MESSAGGIO PER LA QUARESIMA


lunedì 20 febbraio 2012

IL PROCURATOE E I MAESTRI

” LASCIATELO TRA NOI!”
  Gli insegnanti reggini scrivono al CSM
La notizia che in questi giorni ha sollevato l’animo mio dallo scoramento prodotto dai tanti, dai troppi episodi di corruttela, di malcostume, di prevaricazione, di violenza di cui è costretta ad interessarsi la cronaca quotidiana, giunge da un consesso previsto della nostra Carta Costituzionale in alcuni articoli collocati all’interno del Titolo IV della stessa: il CSM, l’organo di autogoverno della magistratura, ha nominato all’unanimità procuratore della Repubblica di Roma, col voto favorevole di tutti i componenti togati e laici dei diversi orientamenti politici e delle varie correnti, Giuseppe Pignatone in precedenza procuratore aggiunto a Palermo e tuttora procuratore capo a Reggio Calabria. ……… Da saggi educatori i maestri reggini, con altrettanto acume, hanno avuto modo di constatare, grazie alla quotidiana pratica di una fertile didattica comunicativa ed interattiva, gli effetti positivi, le ricadute significative che l’attività svolta dal procuratore Pignatone, nel reggino e nell’intera Calabria contro la ‘Ndrangheta’, ha prodotto sul complessivo miglioramento della qualità della vita……

Leggi: IL PROCURATORE E I MAESTRI

martedì 14 febbraio 2012

DRAMMA PEDOFILIA - Il rapporto 2011 dell'Associazione Meter

E ORA C'E' PURE IL SEXTING!

La crescita dei social network e il fenomeno del sexting (ossia scatti osé prodotti dai bambini e ragazzini/e armati di cellulare): sono questi i due trend della pedofilia evidenziati nel Report che l’Associazione Meter ha presentato, oggi,14 febbraio alle ore 11.30 in Sala Marconi (Piazza Pia 3, 00120 Città del Vaticano – Roma).

per ulteriori informazioni visita il sito   http://www.associazionemeter.org/

 Leggi: Report Annuale 2011  : Reporto 2011; Comunicati (Dramma pedofilia, siti, sexting)

domenica 12 febbraio 2012

M'ILLUMINO DI MENO -17 FEBBRAIO 2012


17 FEBBRAIO - FESTA DEL RISPARMIO ENERGETICO

M’illumino di Meno, la celebre campagna radiofonica sul Risparmio Energetico, lanciata da Caterpillar, Radio2, dopo aver spento simbolicamente mezza Europa e acceso tricolori puliti in tutta Italia, è giunta alla sua ottava edizione e quest’anno raddoppia: il racconto delle buone pratiche di consumo sostenibile potrà infatti contare, oltre alla tradizionale fascia tra le 18 e le 19.30, anche sul nuovo spazio alle 6 del mattino, presidiato da CaterpillarAM.
Il risparmio energetico dalla mattina alla sera. Protagonisti più che mai di quest’edizione saranno i racconti della vita quotidiana di ciascuno: Caterpillar e CaterpillarAM invitano tutti a concentrare in un’intera giornata tutte le azioni virtuose di razionalizzazione dei consumi, sperimentando in prima persona le buone pratiche di:
- riduzione degli sprechi;
- produzione di energia pulita;
- mobilità sostenibile (bici, car sharing, mezzi pubblici, andare a piedi)
- riduzione dei rifiuti (raccolta differenziata, riciclo e riuso, attenzione allo spreco di cibo).

Testimonial speciali di questa giornata all’insegna del risparmio energetico saranno i sindaci di tutta Italia, che sperimenteranno sulla propria pelle che cosa significa fare “economia sostenibile” mettendo in atto il maggior numero possibile di comportamenti virtuosi. A questo scopo, gli ascoltatori sono invitati a diventare “ambasciatori del risparmio energetico” presso i propri amministratori, mettendosi per un giorno alle loro calcagna, documentando i loro sforzi con foto e video, in veste di “badanti dell’impatto ambientale”.
Ulteriore novità di quest’anno è il grande successo del contest M’Illum-Inno, alla ricerca dell’inno ufficiale 2012: sono pervenuti in poche settimane da tutto il Paese oltre 100 componimenti originali di ogni genere musicale e ispirati al decalogo energetico. Hanno partecipato sia professionisti che musicisti amatoriali: band, cori scolastici e performer improvvisati con un entusiasmo sorprendente. Il vincitore è risultato quello della cantautrice Naif. Tutti gli inni restano ascoltabili sul sito di Caterpillar e alcuni di questi saranno eseguiti dal vivo nel corso della grande festa del risparmio energetico il 17 febbraio.
            Per l’adesione all’iniziativa si può postare su FB la propria modalità di partecipazione e personalizzare l’immagine del proprio profilo con l’apposito logo di M’illumino di meno, o scrivere a milluminodimeno@rai.it



- ASCOLTA I MILLUM-INNI >
- ADERISCI A M’ILLUMINO >
- COLLAGE LOCANDINE DEGLI EVENTI >
festa del risparmio energetico il 17 febbraio.

DIVORZIO. GRAVE TRAUMA PER I FIGLI

La separazione delle coppie indebolisce tutte le principali istituzioni della società.

ROMA, domenica, 12 febbraio 2012 (ZENIT.org)
Negli Stati Uniti ogni anno oltre un milione di bambini sono vittime innocenti del divorzio dei loro genitori. Il divorzio fa male ai genitori, ma sono soprattutto i bambini a soffrirne di più, come rivelato da ricerche recenti.
I risultati sono contenuti in uno studio “The Effects of Divorce on Children”, di Patrick F. Fagan e Aaron Churchill, pubblicato a gennaio dal Marriage and Religion Research Institute.
Attingendo da una grande quantità di ricerche già pubblicate sugli effetti del divorzio, il rapporto passa in rassegna una serie di settori in cui è evidente il danno per i bambini. Il primo settore riguarda la relazione genitori-figli. Come c'era da aspettarsi, il divorzio influisce negativamente sulla capacità dei genitori di relazionarsi con i propri figli.
Uno studio ha scoperto che lo stress causato dal divorzio danneggia il rapporto madre-figli nel 40% delle madri divorziate. Questa carenza è più marcata quando i figli sono al liceo e all'università........

Leggi: DIVORZIO E BAMBINI

sabato 11 febbraio 2012

La Scuoladell’Infanzia: riscoperta di un’identità

 Seminario nazionale
La Scuoladell’Infanzia: riscoperta di un’identità
16 febbraio 2012
Sala Badaloni, Centro nazionale AIMC
Clivo di Monte del Gallo, 48 Roma
Scopo primario di quest’iniziativa è coinvolgere più interlocutori nell’attuale dibattito sull’identità della scuola dell’infanzia in rapporto alla sua tradizione e alle modifiche in corso nell’ambito dei servizi educativi.
L’anticipo della frequenza, la gestione delle sezioni primavera, il rapporto con il nido, la scuola primaria e i documenti ministeriali di riferimento sono alcuni degli aspetti che saranno presi in considerazione per alimentare un produttivo confronto sugli elementi che rendono significativa, per i bambini, la loro prima esperienza scolastica.
Una scuola, quella dell’infanzia, che ha caratteristiche peculiari da salvaguardare nel cambiamento degli scenari che si profilano all’orizzonte, se non si vuole snaturarne l’identità, quell’identità che l’ha resa punto di riferimento, a livello internazionale, per l’efficacia della sua azione educativa.
Programma
Giovedì 16 febbraio 2012


ore 16.30
Apertura dei lavori
Giuseppe Desideri, presidente nazionale AIMC
Scuola dell’infanzia: risorsa sociale
Antonietta D’Episcopo, responsabile nazionale AIMC
Scuola dell’infanzia tra passato e futuro
Italo Fiorin, Preside della Facoltà Scienze della Formazione primaria Università LUMSA
Scuola dell’infanzia: standard di funzionamento
Coordinamento Nazionale per le Politiche dell’Infanzia e della sua Scuola
Dibattito
ore 18.30
Termine dei lavori

GESU' IN JEANS

  Gesù può essere contemporaneo anche dei giovani d’oggi? A voler essere un tantino manichei, dal dibattito sull’argomento inserito all’interno del convegno organizzato a Roma dal Progetto culturale della Chiesa italiana, sono uscite le classiche due scuole di pensiero. Quella del 'no' (o per lo meno fortemente problematica), capitanata dal teologo don Armando Matteo. E quella del 'sì' (o per lo meno della serie «non fasciamoci la testa prima di essercela rotta») che ha avuto nello scrittore Alessandro D’Avenia il suo portabandiera.....

Al dibattito del Progetto culturale sui giovani, la questione del rapporto tra Vangelo e nuove generazioni Con un occhio però anche sugli adulti: perché è proprio questa fascia d’età che deve assumersi le responsabilità dell’educazione.

Matteo: «Per loro Cristo è affare dei preti, un nobile personaggio che però non si presenta mai all’appello quando bisogna prendere le decisioni che contano»  

Vecchioni: «Portiamoli per mano a scoprire il senso della vita; se li nutriamo solo di tv e cose materiali poi sarà difficile formarli al senso etico e sociale»

D’Avenia: «Dobbiamo guardarli non avendo paura di fallire. Solo così i nostri figli cesseranno di essere oggetti per ritrovare la libertà di persone amate»

Leggi : I giovani e Gesù          Gesù nostro contemporaneo               

        Generazione inquieta – Intervista a don Armando Matteo

martedì 7 febbraio 2012

ABUSI SUI MINORI - Simposio alla Gregoriana

Alla Gregoriana si apre il Simposio sugli abusi contro i minori. Intervista con don Di Noto
http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/articolo.asp?c=560816
Si apre oggi pomeriggio, alla Pontificia Università Gregoriana, il Simposio internazionale sulla questione degli abusi sessuali commessi dal clero. L’evento, intitolato, “Verso la guarigione e il rinnovamento”, riunirà fino al 9 febbraio vescovi e superiori religiosi di tutto il mondo e permetterà ai presenti di ascoltare anche la testimonianza di una vittima di abusi. Ad aprire i lavori, sarà il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Al microfono di Fabio Colagrande, interviene uno degli esperti invitati al Simposio, don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione “Meter”:

R. – Per me, e per Meter, è una grande opportunità per ascoltare e anche per confrontarci su un fenomeno seriamente globale, non certamente circoscritto alla sola esperienza ecclesiale. Ed è certamente un evento storico, e questo lo dobbiamo dire. Auspico non si riduca soltanto a una risposta della Chiesa “dentro” la Chiesa, ma che la Chiesa faccia diventare questa risposta una pastorale ordinaria di difesa dei diritti dei bambini in tutto il mondo.

D. – Un Simposio che punta sulla “guarigione”, come dice il titolo, ma anche sul rinnovamento, dunque sulla prevenzione, sulla formazione. Condivide questa impostazione?

R. – Sì, perché la guarigione non è altro che, da una parte, l’esperienza principale di una riconciliazione da parte dei soggetti che si sono macchiati di questi peccati e reati, e dall’altra la possibilità di dare una voce di speranza, una voce di certezza, e anche un po’ di luce alle vittime, poiché chi ha provocato questo ha veramente lacerato il loro cuore. La Chiesa, essendo madre, non può fare altro che dare una risposta da madre: quindi accogliere, proteggere, indicare, accudire e, dall’altra parte, sicuramente fornire strade nuove.

D. – Nella sua esperienza, cosa pensa anche dell’idea di dar voce alle vittime degli abusi, così come accadrà durante i giorni del Simposio?

R. – La voce delle vittime è la voce di Gesù Bambino vittima. Nel mio ultimo libro, uscito 20 giorni fa, edito da San Paolo, abbiamo dato voci a 14 vittime tra le migliaia che in 21 anni abbiamo seguito. Questo ha portato soltanto un bene: un bene alla stessa vittima, un bene anche a chi legge e a chi ascolta, perché si comprende la profondità del dramma e si comprende anche che in fondo le vittime non vogliono vendette, non vogliono mettere al bando la Chiesa o chi si è macchiato di questo reato, ma vogliono soltanto essere ascoltate, vogliono un percorso di giustizia, che sia una giustizia autentica, vera, coerente e non ipocrita. Vogliono semplicemente essere – ancora una volta – accolte per quanto riguarda la Chiesa nella Chiesa e per quanto riguarda la società nella società, affinché non si sentano vittime due volte, vittime anche di esclusione. E dovete credermi, le vittime non solo si ascoltano, ma si devono accompagnare per tutta la vita.

D. – Come sacerdote, psicologo, sessuologo, secondo lei, oggi come si attua una efficace prevenzione circa gli abusi sessuali all’interno della Chiesa?

 R. – Anzitutto, credo che se pensiamo ai luoghi di formazione, non dobbiamo avere “numeri” di preti, ma dobbiamo avere preti secondo il cuore di Cristo. La formazione è fondamentale: una formazione chiara, che dia identità. E poi, far sì nella società che le comunità cristiane diventino sentinelle, diventino luoghi protettivi, diventino luoghi di percorsi educativi.

D. – Don Fortunato, come sa il vero scopo di questo Simposio è quello di far sì che la Chiesa diventi leader nella protezione dell’infanzia nel mondo: una sfida che, secondo lei, può essere vinta?

R. – Io credo che la Chiesa già sia leader nella protezione dell’infanzia: basti pensare alle tante opere che già esistono nel campo della tutela dei minori in tutte le parti del mondo, in tutti i continenti… La Chiesa non solo è leader, ma è all’avanguardia. Immaginate tutte le comunità sparse nei Paesi più poveri del mondo, dove la Chiesa è accanto a quei bambini che mangiano le briciole e neanche quelle: questo bisogna raccontarlo. Paolo VI lo diceva nel 1976: la Chiesa è per l’infanzia non come moda, ma come educazione permanente e quindi l’impegno deve essere permanente e presente. (mg)
 


lunedì 6 febbraio 2012

10 FEBBRAIO - PER UNA MEMORIA CONDIVISA


Il 10 febbraio l'Italia ricorda le vittime delle foibe e l'esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
La legge n.92 del 30 marzo 2004 ha istituito il “giorno del ricordo” per le vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani da Istria e Dalmazia divenute jugoslave dopo la II Guerra Mondiale.

Dalla Legge 92/2004:
1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.
3. Il «Giorno del ricordo» di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell’articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell’orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.

"
"Con l'intento, quindi, di consentire approfondite riflessioni sul tema del confine orientale, nonché di evidenziare i contributi culturali dei giuliano - dalmati al profilo storico della Nazione, il MIUR e le Associazioni degli Esuli comunicano che il 22 e 23 febbraio 2012 si terrà a Trieste il III Seminario nazionale "Le vicende del Confine orientale ed il mondo della scuola – Il contributo dei Giuliano-Dalmati alla storia e alla cultura nazionale", dedicato a conservare la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati".

Leggi la nota ministeriale: SEMINARIO NAZIONALE




giovedì 2 febbraio 2012

DON ARMANDO MATTEO NUOVO A.E. NAZ. DELL'AIMC

Carissimi,
            vi comunichiamo che, a seguito della dichiarata volontà di don Giulio Cirignano a lasciare l’incarico, il Consiglio permanente della CEI ha nominato don Armando Matteo quale nuovo Assistente nazionale dell’AIMC.
Si tratta di una nomina autorevole per le personali esperienze vissute a livello pastorale e formativo: infatti, don Armando dal 2005 al 2011 ha ricoperto l’incarico di Assistente ecclesiastico nazionale di una prestigiosa e viva realtà laicale, quale la FUCI.
Sacerdote dal 1997, appartiene al clero dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Attualmente, insegna Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma. È autore di numerose pubblicazioni e articoli.
Siamo certi che, come don Giulio Cirignano ha rappresentato per tutti noi un esempio unico di testimonianza e incarnazione della Parola durante la propria ultra trentennale dedizione assoluta all’AIMC, così, in linea di continuità, anche don Armando Matteo saprà essere punto di riferimento per tutti noi, supportando il laicato vissuto in Associazione con adeguato nutrimento spirituale.
In questo momento di passaggio di testimone, ringraziamo il Signore per quanto abbiamo ricevuto da don Giulio e preghiamo per don Armando che si appresta a condividere il nostro cammino associativo.

La presidenza nazionale

Guarda il video:INCONTRO CON DON ARMANDO SU "I GIOVANI OGGI"