martedì 7 gennaio 2025

AIMC - NELL'IDENTITA' IL FUTURO



Dal tre al cinque gennaio, a Roma, la celebrazione degli ottanta anni di vita dell'AIMC.  

Papa Francesco incontra i partecipanti.

 




-di Maria Torrisi*

 

Il convegno di studi organizzato dall’ AIMC Nazionale in collaborazione con Fondazione AIMC Onlus. svoltosi a Roma, giorno 3 gennaio, nella sala della Protomoteca, Musei Capitolini del Campidoglio, ha registrato interessanti interventi di eccellenti relatori che hanno ripercorso il cammino della "Associazione Italiana Maestri Cattolici", fondata da Maria Badaloni, una insegnante di scuola elementare, insieme a Carlo Carretto, nel 1945.

Le testimonianze di Piero Badaloni, Mario Boschi, don Giulio Cirignano e gli interventi di Giuseppe Desideri e Edoardo Martinetti, quest'ultimo vissuto a Barbiana, a fianco di don Milani, hanno inteso far risaltare il senso, l’impegno e gli effetti importanti che, nel tempo, ha dato la partecipazione associativa nella società civile, nonché le autorevoli figure che hanno fatto la storia della pedagogia da Socrate fino ai nostri giorni, passando per  don Milani,  evidenziando l’importanza della “vocazione” nella formazione della persona, ovvero della chiamata a cui ognuno deve fare  riferimento nella propria vita al fine di realizzare ciò che vuol diventare ed essere. Conseguentemente, una scuola che davvero vuole assolvere al proprio compito educativo, deve seguire dei parametri innovativi di istruzione, formazione e cultura, partendo dalla consapevolezza della diversità della persona. Dunque, piuttosto che "orientare" l’alunno sulla base di preconcetti e giudizi affrettati, il docente deve accompagnare, guidare ogni singolo alunno alla stregua di un “allenatore” che non solo promuove lo sviluppo delle facoltà intellettuali, estetiche e delle qualità morali dell’allievo ma è anche “colui che trae fuori”, che fa emergere la volontà dell’allievo accompagnandolo verso ciò a cui egli tende. Ergo, non si tratta di far crescere i ragazzi ma di “crescere insieme a loro”!

La Presidente AIMC Nazionale Esther Flocco ha ribadito il ruolo di responsabilità sociale oltre che personale che hanno in comune   insegnanti, educatori, genitori. Per cui è necessario instaurare le giuste relazioni tra conoscenza, crescita e società, in modo da fornire ai ragazzi gli strumenti adeguati affinché ognuno possa esprimere la propria bellezza interiore, possa far sviluppare i propri talenti e realizzare il proprio progetto di vita. Tra i propositi dell’Associazione quello di “proseguire con lo stesso spirito di fiducia, guardando avanti con il cuore pieno di gratitudine e con lo sguardo rivolto alle stelle, per continuare — come affermato dalla presidente Nazionale AIMC, Esther Flocco, — con rinnovato impegno a sostenere e valorizzare la missione educativa dei professionisti di scuola”.

Gli interventi dei relatori sono stati intercalati da momenti musicali, tra cui l’Inno Nazionale “Fratelli d’Italia”, interpretato da Cinzia Tedesco, cantante e compositrice e i brani eseguiti dalla spettacolare soprano Courtney Mill.

A seguire la Santa Messa presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli.

Nella serata di giorno 3 il riconoscimento assegnato dalla presidente Esther Flocco ai soci con 40 anni e più di appartenenza all' AIMC, delle varie regioni.

Nella giornata del quattro l’Udienza con il Papa delle associazioni Aimc, Uciim e Agesc. Con la straordinarietà che lo caratterizza, Papa Francesco ha sottolineato il valore fondamentale della famiglia e della scuola per la formazione dei giovani e ha coinvolto più volte, tutti noi presenti, a intercalare il suo discorso, pronunciando in coro "Mai fare il bullying"!

Papa Francesco ha fatto appello ad una "Pedagogia del dono” che “valorizza l’essenziale e mette al centro l’umiltà, la gratuità e l’accoglienza”, il cui metodo educativo trovi fondamento nella prossimità e nella vicinanza. Una pedagogia, dunque, che operi nel rispetto della dignità della persona, all'insegna dell'amore fraterno, della comunione, ascolto e comunicazione. "La pedagogia distante e lontana dalle persone non serve, non aiuta", ha concluso Papa Francesco!  Nelle considerazioni del Pontefice una esplicita esortazione ad accogliere sì la tecnologia nelle nostre vite, quale mezzo integrativo per le opportunità che offre, senza però renderci 'assoggettati' alla sua strumentalizzazione.

Per il Giubileo AIMC, il passaggio attraverso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, ha rappresentato un momento di intensa emozione e raccoglimento spirituale.

Nelle tre intense giornate non sono mancati momenti gioiosi che hanno interessato non solo la melodia dei ricordi passati ma hanno trovato anche l'ispirazione per nuove armonie tra spiriti allegri che credono nella buona amicizia e nella relazione dello stare insieme con comprensione e rispetto reciproco!

 

*Presidente associazione AIMC sezione di Giarre



 

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