Dal tre al cinque gennaio, a Roma, la celebrazione degli ottanta anni di vita dell'AIMC.
Papa Francesco incontra i partecipanti.
-di
Maria Torrisi*
Il
convegno di studi organizzato dall’ AIMC Nazionale in collaborazione con
Fondazione AIMC Onlus. svoltosi a Roma, giorno 3 gennaio, nella sala della
Protomoteca, Musei Capitolini del Campidoglio, ha registrato interessanti
interventi di eccellenti relatori che hanno ripercorso il cammino della
"Associazione Italiana Maestri Cattolici", fondata da Maria Badaloni,
una insegnante di scuola elementare, insieme a Carlo Carretto, nel 1945.
Le
testimonianze di Piero Badaloni, Mario Boschi, don Giulio Cirignano e gli
interventi di Giuseppe Desideri e Edoardo Martinetti, quest'ultimo vissuto a
Barbiana, a fianco di don Milani, hanno inteso far risaltare il senso,
l’impegno e gli effetti importanti che, nel tempo, ha dato la partecipazione
associativa nella società civile, nonché le autorevoli figure che hanno fatto
la storia della pedagogia da Socrate fino ai nostri giorni, passando per don Milani,
evidenziando l’importanza della “vocazione” nella formazione della
persona, ovvero della chiamata a cui ognuno deve fare riferimento nella propria vita al fine di
realizzare ciò che vuol diventare ed essere. Conseguentemente, una scuola che
davvero vuole assolvere al proprio compito educativo, deve seguire dei
parametri innovativi di istruzione, formazione e cultura, partendo dalla
consapevolezza della diversità della persona. Dunque, piuttosto che
"orientare" l’alunno sulla base di preconcetti e giudizi affrettati,
il docente deve accompagnare, guidare ogni singolo alunno alla stregua di un
“allenatore” che non solo promuove lo sviluppo delle facoltà intellettuali,
estetiche e delle qualità morali dell’allievo ma è anche “colui che trae
fuori”, che fa emergere la volontà dell’allievo accompagnandolo verso ciò a cui
egli tende. Ergo, non si tratta di far crescere i ragazzi ma di “crescere
insieme a loro”!
La
Presidente AIMC Nazionale Esther Flocco ha ribadito il ruolo di responsabilità
sociale oltre che personale che hanno in comune insegnanti, educatori, genitori. Per cui è
necessario instaurare le giuste relazioni tra conoscenza, crescita e società,
in modo da fornire ai ragazzi gli strumenti adeguati affinché ognuno possa
esprimere la propria bellezza interiore, possa far sviluppare i propri talenti
e realizzare il proprio progetto di vita. Tra i propositi dell’Associazione
quello di “proseguire con lo stesso spirito di fiducia, guardando avanti con il
cuore pieno di gratitudine e con lo sguardo rivolto alle stelle, per continuare
— come affermato dalla presidente Nazionale AIMC, Esther Flocco, — con
rinnovato impegno a sostenere e valorizzare la missione educativa dei
professionisti di scuola”.
Gli
interventi dei relatori sono stati intercalati da momenti musicali, tra cui l’Inno
Nazionale “Fratelli d’Italia”, interpretato da Cinzia Tedesco, cantante e
compositrice e i brani eseguiti dalla spettacolare soprano Courtney Mill.
A
seguire la Santa Messa presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli.
Nella
serata di giorno 3 il riconoscimento assegnato dalla presidente Esther Flocco
ai soci con 40 anni e più di appartenenza all' AIMC, delle varie regioni.
Nella
giornata del quattro l’Udienza con il Papa delle associazioni Aimc, Uciim e
Agesc. Con la straordinarietà che lo caratterizza, Papa Francesco ha
sottolineato il valore fondamentale della famiglia e della scuola per la
formazione dei giovani e ha coinvolto più volte, tutti noi presenti, a
intercalare il suo discorso, pronunciando in coro "Mai fare il bullying"!
Papa
Francesco ha fatto appello ad una "Pedagogia del dono” che “valorizza
l’essenziale e mette al centro l’umiltà, la gratuità e l’accoglienza”, il cui
metodo educativo trovi fondamento nella prossimità e nella vicinanza. Una
pedagogia, dunque, che operi nel rispetto della dignità della persona,
all'insegna dell'amore fraterno, della comunione, ascolto e comunicazione.
"La pedagogia distante e lontana dalle persone non serve, non aiuta",
ha concluso Papa Francesco! Nelle
considerazioni del Pontefice una esplicita esortazione ad accogliere sì la
tecnologia nelle nostre vite, quale mezzo integrativo per le opportunità che
offre, senza però renderci 'assoggettati' alla sua strumentalizzazione.
Per
il Giubileo AIMC, il passaggio attraverso la Porta Santa della Basilica di San
Pietro, ha rappresentato un momento di intensa emozione e raccoglimento
spirituale.
Nelle
tre intense giornate non sono mancati momenti gioiosi che hanno interessato non
solo la melodia dei ricordi passati ma hanno trovato anche l'ispirazione per
nuove armonie tra spiriti allegri che credono nella buona amicizia e nella
relazione dello stare insieme con comprensione e rispetto reciproco!
*Presidente
associazione AIMC sezione di Giarre
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