Ne siamo tutti responsabili.
- di Leonardo Cecchi
Per curiosità, stamani ho
cercato su Google “Baby gang” e messo la sezione “Notizie”.
MMi aspettavo che la vicenda di Palermo monopolizzasse (giustamente) tutta la ricerca, ma mi sbagliavo. E di grosso.
Solo negli ultimi giorni,
a Teramo un gruppo di ragazzini si è affrontato a colpi di machete (non
coltello: machete).
A Ostia un branco di 60
ragazzi ha organizzato un vero e proprio tour all’insegna di vandalismo e
violenza, terrorizzando il centro.
A Torino 3 persone sono
state pestate a sangue per noia da un altro gruppo.
Vicino Taranto un altro
branco di minorenni ha massacrato di botte e poi accoltellato un cane poco più
che cucciolo “adottato” dalla comunità, solo perché voleva giocare con loro.
E ancora, ancora, ancora.
Botte, raid, stupri, rapine sfide di vario genere che prevedono violenza. Non
si sta dietro a tutti i fatti accaduti negli ultimi 3-4 giorni.
Penso dunque che la nostra società, oggi, sia
letteralmente sotto assedio. E il nemico alle porte si chiama “male”. E no, non
è retorica: è male nel senso quasi religioso del termine. Il “male” come
elemento assoluto, puro, deumanizzante. Come “vuoto”, assenza di spirito,
etica, morale di qualsivoglia tipo. Quel male corre con la non-cultura di oggi.
Origina dall’individualismo sfrenato, che abbatte ogni forma di etica (voglio
divertirmi e se il mio divertimento è stuprare, picchiare, accoltellare lo
faccio: tutto va bene per appagare i miei “bisogni”).
Dalla totale mancanza di
cultura. Ma prospera – e voglio dirlo chiaro – grazie a genitori peggiori dei
figli. Genitori che non solo non fanno da barriera al male che entra dentro i
loro figli, ma ne agevolano la fioritura dentro gli stessi dando loro esempi di
malvagità, cinismo, avidità, egoismo e bruttezza morale in maniera quotidiana
(quanti ne ho visti così).
L’ennesima prova è la
madre di uno degli stupratori di Palermo, che ha suggerito al figlio di
nascondere il telefono e dire che la ragazza è una poco di buono. Ma troppi ce
ne sono.
Intelligente sarebbe oggi
riformare i servizi sociali, che per un motivo o per un altro oggi non
funzionano (se funzionassero non avremmo migliaia di baby gang con genitori
peggiori dei figli). E darsi davvero da fare per intervenire sempre e comunque,
togliendo i figli quando si ravvisano situazioni del genere.
È drastico, lo so. Ma
l’alternativa è consentire a quel male di continuare a prosperare. Mietendo
altre vittime come la ragazza di Palermo.
E direi che non possiamo
permettercelo.
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