venerdì 31 luglio 2020
ANIMATORI LAUDATO SI'
Ecco il link e il video del quarto incontro per animatori. Ci sono delle indicazioni per riflettere e organizzare delle iniziative.
Link : ANIMATORI LAUDATO SI'
SERVIZI EDUCATIVI E SCUOLA INFANZIA. LE LINEE GUIDA
Scuola,
ripresa di settembre:
approvate in Unificata
le Linee Guida
per la
fascia 0-6
anni
Via
libera in Conferenza Unificata al Documento di indirizzo e orientamento per la
ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole
dell’infanzia per la fascia 0-6.
“Si
tratta di un altro tassello importante in vista della ripresa di settembre -
commenta la Ministra Lucia Azzolina -. Stiamo lavorando ogni
giorno, senza sosta, per riportare tutti a scuola, dai più piccoli ai più
grandi. Già con il documento del 26 giugno, il Piano per la ripartenza di
settembre, avevamo dato indicazioni per la scuola dell’infanzia, con il
Documento approvato oggi allarghiamo ai più piccoli. Le bambine e i bambini
sono quelli che più hanno sofferto il periodo di chiusura, a tutti loro stiamo
riservando particolare attenzione per la ripresa, penso anche all’organico in
più che garantiremo proprio per far sì che il loro sia un rientro sereno e in
sicurezza”.
“Abbiamo
lavorato sodo, con tutti i soggetti coinvolti che ringrazio per l'impegno, per
far sì che questo documento arrivasse prima possibile - ha dichiarato
la Viceministra Anna Ascani -. Avevamo promesso di produrre le
linee guida entro il 31 luglio, non potevamo permetterci di tardare. Siamo
consapevoli dell'importanza di fornire indicazioni alle strutture che offrono
servizi educativi per i più piccoli, alle scuole dell'infanzia, ai territori,
ma anche ai vari operatori e alle famiglie, per predisporre una ripresa delle
attività in presenza e in sicurezza, assicurando la qualità dell'esperienza
educativa e formativa dei bambini. Anche grazie al confronto con il Comitato
tecnico scientifico, che ci è stato accanto con grande disponibilità nella
definizione degli indirizzi, abbiamo prodotto un documento che accompagnerà
l'organizzazione in sicurezza del rientro di settembre per la fascia 0-6.
Continueremo a impegnarci per garantire il benessere di ogni bambino e allo
stesso tempo la salute di tutti”.
Il
Documento è il risultato del lavoro coordinato dal Ministero dell’Istruzione
con gli altri Ministeri competenti, le Regioni e l’Associazione Nazionale
Comuni Italiani (ANCI) e tiene conto di quanto emerso dal confronto con due
tavoli di ascolto con scuole paritarie, gestori, associazioni e sindacati.
Il
testo fornisce indicazioni organizzative specifiche per la fascia 0-6 affinché
si possa garantire la ripresa e lo svolgimento in sicurezza dei servizi
educativi e delle scuole dell’infanzia in presenza, assicurando sia i consueti
tempi di erogazione, sia l’accesso allo stesso numero di bambini accolto
secondo le normali capienze.
Particolare
attenzione viene data al benessere delle bambine e dei bambini: ci
saranno gruppi/sezioni stabili organizzati in modo
da essere identificabili, con l’individuazione per ciascun gruppo del personale
educatore, docente e collaboratore, con lo scopo prioritario di semplificare
l’adozione delle misure di contenimento conseguenti a eventuali casi di
contagio e limitarne l’impatto sull’intera comunità scolastica.
L’organizzazione
degli spazi prevede aree strutturate, nel rispetto delle esigenze
della fascia di età, anche attraverso una diversa disposizione degli arredi,
affinché si possano realizzare le esperienze quotidianamente proposte, nel
rispetto del principio di non intersezione tra gruppi diversi, utilizzando
materiale ludico-didattico, oggetti e giocattoli assegnati in maniera esclusiva
a specifici gruppi/sezioni. In particolare, dovrà essere valorizzato l’uso degli
spazi esterni e di tutti gli spazi disponibili che potranno essere
“riconvertiti” per accogliere stabilmente gruppi di relazione e gioco.
Per
garantire la ripresa e lo svolgimento in sicurezza dei servizi
educativi e delle scuole dell’infanzia in presenza, laddove necessario, i
sottoscrittori del documento, ciascuno secondo le proprie competenze in materia
di Sistema integrato 0-6, si impegnano a verificare la possibilità di
individuare ulteriori figure professionali, di prevedere eventuali
deroghe per le sostituzioni e di assegnare dotazioni organiche aggiuntive nei
limiti delle risorse disponibili. Per quanto riguarda le scuole
dell’infanzia statali il Ministero si sta già adoperando per un incremento
dell’organico.
Si
prevedono anche momenti di formazione/informazione specifica del personale.
Attenzione
ai momenti dedicati all’accoglienza che, compatibilmente con gli
spazi a disposizione, è preferibile organizzare all’esterno, prevedendo
possibilmente punti di ingresso e uscita differenziati. Ad accompagnare
i bambini potrà essere un solo genitore, nel rispetto delle regole generali
di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la
permanenza all’interno della struttura. Per favorire le misure organizzative
idonee alla limitazione del contagio, si potrà tenere un registro delle
presenze delle eventuali persone che accedono alla struttura.
Per
quanto riguarda l’accesso dei più piccoli alle strutture educative, non
sarà necessaria la rilevazione della temperatura corporea all’ingresso, ma
bambini e personale non dovranno avere sintomatologia respiratoria o
temperatura corporea oltre i 37.5°C, non dovranno essere stati in quarantena o
isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni né a contatto con persone
positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni.
L’igiene
personale, anch'essa elemento caratterizzante del percorso educativo dei
bambini all’interno dei servizi educativi e di istruzione, dovrà essere
integrata nelle routine che scandiscono normalmente la giornata dei bambini per
l’acquisizione di corretti e rispettosi stili di comportamento, compatibilmente
con l’età e con il loro grado di autonomia e consapevolezza.
Il
Documento pone particolare attenzione e cura alla realizzazione di attività
inclusive e alle misure di sicurezza specifiche per favorire il pieno
coinvolgimento di tutti i bambini.
Resta
confermato che per i bambini di età inferiore a 6 anni non è previsto l’obbligo
di indossare la mascherina. Tutto il personale è tenuto all’utilizzo corretto
di dispositivi di protezione individuali.
www.istruzione.it
giovedì 30 luglio 2020
COVID-19 E RIAPERTURA SCUOLE
I
dati Unesco riportano che il 28 marzo 2020, all'inizio della primavera, 184
Paesi hanno chiuso le scuole, portando il 90% degli studenti del mondo a casa.
Si è trattato di un miliardo e mezzo di bambini e ragazzi di tutto il pianeta
che ha interrotto la frequenza scolastica!
di Rosa Musto
In
Europa solo Italia e Spagna hanno allora deciso di chiudere le scuole fino a
settembre e, in Italia, l’unica attività svolta in presenza è stata lo
svolgimento dell'Esame di Stato delle scuole secondarie superiori.
Poi,
da metà maggio scorso, in altri paesi europei, sono stati aperti con gradualità
i battenti delle scuole, seguendo diverse regole di sicurezza sanitaria per
ridurre i rischi come ad esempio il distanziamento fisico, la riduzione del
numero di alunni per aula, le frequenti sanificazioni alle strutture, l'uso
delle mascherine per diversi paesi, la suddivisione delle classi in due,
l'alternarsi della didattica a distanza con quella in presenza, a seconda delle
necessità.
Dopo
marzo l’istruzione in presenza è ripresa in 77 Paesi e in altri la riprenderanno
dopo la pausa estiva, a settembre. Ma ci si chiede: rientrare a scuola è
pericoloso?
A
riguardo conforta uno studio realizzato su tre paesi Finlandia, Danimarca e Israele,
condotto e pubblicato dalla rivista Science, che dimostra come sia possibile
ritornare a scuola, sempre adottando regole severe di sicurezza, perché pare
che i bambini si infettino raramente. In questi paesi, molte scuole hanno
scelto di distanziare fisicamente gli studenti per prevenire la diffusione
virale, facendo anche lezione all'aperto, quando e dove possibile. La
Danimarca, il primo paese in Europa a riaprire le scuole, ha suddiviso i
bambini in piccoli gruppi e ha creato delle condizioni logistiche per dare a
quei gruppi più spazio e aria fresca possibile. In Finlandia si sono mantenute
le normali dimensioni delle classi, ma sono stati impediti gli incontri tra
esse. In Israele è stato difficile attuare il distanziamento sociale e sono
state applicate per tutti e obbligatoriamente le mascherine. Lo studio di
Science evidenzia come l'uso delle mascherine sia di grande utilità per un
rientro a scuola in sicurezza, consente di rallentare la diffusione del virus
covid19.
Quindi,
la riapertura delle scuole è dunque possibile, a patto che si adottino le
regole di sicurezza sanitaria stabilite così come ci invita la lettera aperta e
firmata da oltre 1.500 membri del "Royal College of Paediatrics and Child
Health". Questo documento sottolinea la gravità di continuare a tenere
chiuse le scuole, fatto che lascerebbe segni negativi indelebili per un’intera
generazione. Lettera a cui Jennifer Couzin-Frankel, Gretchen Vogel, Meagan
Weiland, si sono collegate in un loro recente articolo, evidenziando come le
persone di età inferiore ai 18 anni abbiano una probabilità compresa tra un terzo
e la metà degli adulti di contrarre il virus e, il rischio è ancora più basso
per i bambini più piccoli. Osservano poi che la questione che l'età più giovane
riduca il rischio di infezione e trasmissione sia ancora oggetto di studio. Le
autrici presentano che al momento, i bambini di età inferiore agli 11 e 12 anni
evidenziano un rischio di contagio molto basso, mentre gli studenti delle
scuole superiori risultano essere leggermente più contagiosi.
Seppure
è vero che i focolai nelle scuole saranno in futuro probabilmente inevitabili,
in quanto l’apertura delle scuole può modificare la proporzione dei contagi
rispetto all’età, provocando un aumento dei casi tra i bambini, comunque Otto
Helve, infettivologo e pediatra dell’Istituto per la salute finlandese, ritiene
che i benefici della frequenza scolastica sono da ritenere superiori ai rischi
e che l'apertura delle scuole va realizzata soprattutto nelle località dove i
tassi di infezione della comunità risultano bassi. Importante e da non
sottovalutare, sono i suddetti benefici che un ritorno a scuola comporta e che
vanno oltre il mero apprendimento e si riferiscono ad altri aspetti, come la
garanzia di giustizia sociale in favore delle famiglie a basso reddito,
con l'offerta del pasto delle mense scolastiche ai loro figli e la
serenità ambientale, per quei bambini che vivono in un clima
familiare non sereno, anche a rischio di abusi.
Alla
domanda cosa fare se a scuola scoppia un focolaio? Chiudiamo la classe? Si
chiude tutta la scuola? Sulla questione non c'è ancora una risposta risolutiva
e pare si attendano a riguardo i risultati di due studi in corso in Germania e
nel Regno Unito. L’incertezza è infatti dovuta soprattutto dalla carenza di
dati su quanti casi asintomatici si sviluppano nel momento in cui sono
accertati i contagi.
La
riapertura delle scuole mette in allerta non solo gli studenti, ma anche gli
insegnanti, i familiari e la comunità in generale. Molti insegnanti e
dipendenti delle scuole sono molto preoccupati all’idea di tornare a lavoro in sede.
In una serie di studi condotti nei distretti scolastici degli Stati Uniti, fino
a un terzo del personale ha dichiarato che preferirebbe restare a casa. Science
non ha trovato molti riscontri a proposito di decessi o forme gravi di covid-19
tra il personale scolastico, ma i dati sono ancora carenti e gli studi
proseguono.
In
Italia, dal primo settembre le scuole riapriranno e le lezioni potranno
iniziare dal 14 settembre. Le Linee guida presentate a fine giugno dal
Ministero dell'Istruzione riportano proposte con soluzioni flessibili, che si
potranno adeguare di volta in volta a ogni diversa situazione specifica, di
ogni singola Istituzione scolastica. Le scuole saranno dotate di prodotti
igienizzanti, saponi e tutto quanto servirà per assicurare la sicurezza di
alunne e alunni e del personale. Le linee guida invitano all'adozione di una
didattica meno frontale e più laboratoriale, in piccoli gruppi e non
necessariamente in classe, ma in spazi diversi, riuscendo così a coniugare la
necessità di distanziamento con l’innovazione. Viene favorito l’acquisto di
nuovi arredi e la didattica digitale potrà essere integrata con quella in
presenza solo nella scuola secondaria superiore.
Il
Comitato tecnico-scientifico si è riservato di poter rivalutare, a ridosso
della ripresa scolastica, la necessità dell’obbligo dell'uso della mascherina,
sulla base dei dati che vengono registrati costantemente sul contagio in atto,
su scala nazionale e regionale.
In
Italia, “Presenza” e “Sicurezza” sono le parole chiave di riferimento per
l'elaborazione di tutti i suggerimenti e le indicazioni delle linee guida
elaborate con attenzione, per garantire una serena riapertura delle scuole e
con l'augurio a tutti di un buon nuovo anno scolastico.
mercoledì 29 luglio 2020
SALUTE, RELAZIONI, DIDATTICA. LE STRATEGIE PER RIPARTIRE A SCUOLA
Rendere generativo ciò che la scuola ha saputo offrire
nell’emergenza: il documento Fism «Per un accompagnamento alla riapertura delle
scuole dell’infanzia». Flessibilità e inclusione. E la riconquista dello spazio
esterno
Non
sarà una riapertura consueta.
Gli scenari che i servizi 0-6
si troveranno a prefigurare per settembre, oltre che con le
normative igienico sanitarie in continua ridefinizione,
dovranno misurarsi con l’esperienza che ha segnato questo tempo
eccezionale. Ma se gli eventi di marzo hanno colto tutti
impreparati, costringendoci a rivedere rapidamente
riferimenti che credevamo certi e consolidati, ora abbiamo - pur
nella innegabile incertezza - una possibilità in più. Quella di
poter rendere generativo tutto ciò che la scuola ha
saputo offrire ai bambini, alle famiglie, alla società; tutto
ciò che la scuola ha sollecitato nella comunità professionale
interrogando la collegialità come luogo di elaborazione di
un pensiero educativo condiviso; tutto ciò che la scuola ha
promosso per continuare a tessere relazioni, prendendosi cura anche
di fragilità, distanze, sconnessioni. Una possibilità che
è anche una responsabilità.
La responsabilità di fare memoria
dei movimenti professionali e dell’innovazione didattica che hanno
caratterizzato le sperimentazioni e i diversi percorsi
di ricerca per continuare a mantenere i tratti distintivi
dell’essere scuola. Per continuare a impegnarci, grazie a nuove
consapevolezze, nel riscoprire nuove forme, nuove modalità,
nuove energie per ripartire.
Proprio per non disperdere la
ricchezza generata in questo tempo la Fism ha messo a
disposizione delle scuole associate il documento
progettuale “Per un accompagnamento alla riapertura delle scuole
dell’infanzia” messo a punto dalla Commissione tecnica del Settore
pedagogico nazionale. Il documento delinea un percorso che, nel
quadro delle prescrizioni igienico-sanitarie, invita le scuole a
ripensarsi accogliendo la sfida di trasformare i vincoli in
occasioni di apprendimento. Con attenzione a ciò che può essere
rinnovato, insieme a ciò che, di questo tempo, può essere
custodito
e rilanciato.
La
scuola, anche in tempo di emergenza, dev'essere una scuola che non viene meno
alle proprie finalità; anzi proprio nello sforzo di far fronte alla crisi
contingente, le ricomprende in modo più dinamico e le declina in traguardi
innovativi e adeguati alle esigenze di ciascun bambino, valorizzando sia le
buone pratiche già presenti prima dell’emergenza, sia quanto maturato in questo
periodo. Significativo e di grande testimonianza dal punto di vista della
capacità di fare sistema si è rivelato il prezioso contributo di quanto emerso
dal lavoro e dal confronto a livello nazionale. Le linee guida contenute
nel documento sono infatti l’esito del dialogo aperto con le esperienze nei
territori, con le insegnanti e le coordinatrici di rete, con i referenti
regionali del Settore pedagogico nazionale.
Gli
step attraverso i quali si snoda la proposta danno vita a un processo dinamico
non consequenziale né lineare, ma circolare e ricorsivo così da assicurare
integrazione e flessibilità. Organizzare e garantire un ambiente
sicuro dal punto di vista igienico- sanitario, attraverso la cura di spazi,
tempi e materiali suggerisce strade interessanti per progettare gli ambienti.
Un esempio è la riflessione sulle potenzialità dello spazio esterno; spazio
finalmente da riconquistare, non accessorio ma parte integrante dell’azione
educativa, occasione per dare vita, con progetti strutturati e
articolati nel tempo, a quei laboratori o aule didattiche all'aperto di
cui spesso si è parlato in questi anni.
Anche
i materiali da mettere a disposizione dei bambini dovranno garantire
qualità e ricchezza perché la riduzione della quantità non deve
tradursi in 'povertà' delle opportunità e
dell’articolazione delle esperienze. Inoltre il rispetto delle
norme sanitarie potrà aprire all'introduzione di tipologie di materiali non consuete o solitamente
poco presenti. Un altro aspetto importante sarà quello di curare lo
scambio e il dialogo tra bambini evitando che il distanziamento fisico si
traduca in proposte unicamente individualizzate all’interno di ciascun gruppo o
di proposte distinte e non comunicanti tra i vari sottogruppi presenti a
scuola. È necessario invece mantenere un collegamento alla scuola come 'intero'
e trovare modalità che non facciano perdere ai bambini la dimensione di
'scuola' e il contatto con i percorsi degli altri sottogruppi.
Sarà
significativo tener conto di quanto è stato proposto a casa nel periodo di
chiusura, come riferimento a quanto vissuto e per potersi raccontare. Altra
attenzione sarà quella di progettare esperienze educativo-didattiche in modo
che possano essere proseguite in tempi - e anche luoghi - differenziati.
(Il
documento è scaricabile dal sito www.fism.net)
La
Commissione tecnica del Settore pedagogico nazionale
UNA PROPOSTA DA ATTUARE NELLE ASSOCIAZIONI E NELLE ISTITUZIONI: I CIRCOLI LAUDATO SI'
I Circoli Laudato Si’ sono piccoli gruppi di persone che si riuniscono regolarmente per approfondire il loro rapporto con Dio Creatore e tutti i membri del creato, alla luce dell’enciclica Laudato Si’ e nel bisogno di affrontare urgentemente il cambiamento climatico e la crisi ecologica. I Circoli Laudato Si’ sono basati su tre pilastri di preghiera, riflessione, ed azione.
IN CHE COSA CONSISTONO I CIRCOLI
Preghiera
Preghiera con e per il creato per esempio attraverso preghiera all’aperto o un esame di coscienza ecologico,
Riflessione
Riflessione sulla continua conversione ecologica dei partecipanti, specialmente per quanto riguarda problematiche di semplicità e consumo, e
Azione
Azione di gruppo per l’adozione di stili di vita sostenibili, per la realizzazione comunitaria di eventi per Tempo del Creato, per iniziative di mobilitazione per la difesa della nostra casa comune, ed altro.
I Circoli possono radunarsi settimanalmente, bisettimanalmente o mensilmente, a seconda del gruppo. Il formato e’ sufficentemente flessibile da permettere che i Circoli abbiano luogo in vari contesti: residenze, parrocchie, gruppi studenteschi, ecc. E‘ possibile che abbiate gia’ un gruppo locale che possa servire da modello per il vostro cammino, ispirandosi a simili Circoli intorno al mondo.
domenica 26 luglio 2020
DON CARLO NANNI E' TORNATO ALLA CASA DEL PADRE
Ricordo di don Carlo Nanni
di Luciano
Corradini
Don Carlo Nanni ha chiuso a 75 anni la sua
giornata terrena, il 19 luglio senza che noi sapessimo, se non negli ultimi
giorni dal suo amico e confratello don Guglielmo Malizia, del tumore che
l’aveva colpito. Nell’accavallarsi dei ricordi, mi è venuto il desiderio di
rileggere il sereno e impegnativo messaggio di saluto programmatico da lui rivolto
all’UCIIM, dopo la sua nomina a Consulente centrale. Lo propongo a tutti, come
se fosse stato scritto ieri mattina.
“Cari soci, come già sapete, dal 22
gennaio 1998 la Commissione Permanente della CEI e il presidente di essa, il
card. Ruini, mi hanno nominato Consulente centrale. Io ho ringraziato della
fiducia e ho assicurato impegno e fedeltà (….) Mi auguro di poter essere vicino
e di collaborare con voi nella realizzazione di quel ‘bene che ci accomuna’, di
quel ‘fine supremo’ che dice la ragione profonda del nostro essere UCIIM:
aiutare i ragazzi e le ragazze, i giovani e le giovani a trovare in quel
‘grembo vitale’ che è la scuola media, inferiore e superiore - per quanto
disastrata essa possa essere – gli stimoli e gli strumenti adeguati per la loro
crescita personale e la formazione umana, civile, culturale e religiosa
dell’esistenza individuale e comunitaria.
Sono salesiano, e quindi comprenderete che
ho visto in questo incarico un modo concreto di realizzare la mia vocazione
cristiana, religiosa, presbiterale. Ma, come tutti voi, sento che in esso
potrò, con voi, dare il mio apporto alla vita del Paese, collaborare allo
sviluppo culturale di esso, partecipare a realizzare una società democratica, aprirmi
all’Europa, essere solidale con tutti i popoli che ricercano la prosperità e la
pace.::: Potremo riferirci alla ‘radicale vocazione’ con la quale Dio ci ha
chiamati ad essere uomini e donne fatti a Sua immagine e somiglianza e invitati
a dare senso a ‘quanto ci fa passare innanzi.’ (…)
In secondo luogo potremo chiedere allo
Spirito Santo di sentire più vivo e più forte il nostro essere membri del
Popolo di Dio, che ha in Gesù il Capo e che permette ad ogni membro di avere un
‘dono carismatico specifico’, dato ‘a ciascuno in modo diverso, ma sempre per
il bene comune’ (ICor:12,7) (…) Noi tutti, in quanto comunità civile, dovremo
impegnarci per offrire le condizioni di possibilità per una vita relazionale
buona, capace di infondere fiducia e sicurezza in chi intraprende i primi passi
nella vita adulta ‘a tutto campo’ (oltre lo spazio- oggi purtroppo non
protetto- della famiglia).
(…) Nel prossimo futuro mi sentirò con i
Consulenti regionali e locali, per vedere insieme come esservi compagni di
viaggio, in questa bella avventura di essere persone, cittadini, professionisti
e credenti, che ‘aprono le porte alla speranza’ (Giovanni Paolo II) , nel sopravvenire
del terzo millennio dell’era cristiana. (…)
Spero di incontrarvi uno per uno, sezione
per sezione, in occasione di convegni e di iniziative di aggiornamento o in
altro modo, come Dio vorrà: e così imparare a volervi bene concretamente,
‘faccia a faccia’. Lo desidero tanto! Con affetto e stima. Don Carlo (La Scuola
e l’Uomo, 3, 1998, pp.51-52).
Il
comune accorato rimpianto manifestato per via telefonica e telematica, alla
notizia che di colpo erano venute meno tutte le occasioni di incontrarlo e di
vederlo faccia a faccia su questa terra, ci consente da un lato di esprimere a
lui e al Padre la gratitudine per il dono che abbiamo ricevuto, nell’ultimo
ventennio della sua attiva e animatrice presenza fra noi, UCIIM e poi AIDU;
dall’altro di aspettare, con fede e con speranza, quell’altro modo d’incontro, “come
Dio vorrà”.
L’ho conosciuto in occasione di un
convegno nazionale promosso dall’AIMC, a Fano, su invito di Carlo Buzzi, ai
primi di aprile del 1990. Ne conservo gli Atti, sul tema ‘La convivenza
democratica come proposta educativa’.
In una passeggiata serale lungo il mare,
abbiamo fraternizzato, scavando nelle nostre vite e trovando consonanze che
hanno posto le basi della nostra amicizia e della nostra collaborazione
associativa. Poi ci siamo incontrati nei convegni settembrini di Scholè, a
Brescia, promossi dall’editrice La Scuola per affrontare fra docenti cattolici
i problemi pedagogici e scolastici più attuali. E ricordo i suoi contributi ai
convegni estivi del SIESC-FEEC, in cui ha svolto anche, in sede europea, il ruolo
di animatore religioso e celebrante. Ricordo i suoi interventi brillanti, talora
appassionati e accolti da tutti con attenzione e simpatia. La stessa cosa
avveniva negli incontri istituzionali e nei gruppi di lavoro delle università pubbliche.
Non era un uomo in carriera, ma un
educatore culturalmente e scientificamente attrezzato, che si sentiva a
disposizione di chi potesse ricevere un contributo utile, studente o docente,
credente o non credente che fosse. Quando toccò a me, all’inizio della mia
presidenza, nel 1997, presentare alla CEI la rituale terna di nomi per la
nomina del Consulente nazionale dell’UCIIM, fu Bona a farmi pensare a don
Carlo, per il quale ebbe sempre una garbata simpatia. Nelle pochissime mail a
suo nome, presenti nella memoria del mio computer, ho trovato questa nota del 4 sett. 2019: “Proverò a recensirlo al più presto. Un saluto dolcissimo
alla “sacrestana” che anche io desidererei ! d. Carlo”.
Pur essendo incline al sorriso e all’informalità, non utilizzava
il suo prestigio intellettuale e il suo carisma per condizionare le scelte
degli organi democratici dell’UCIIM. Non negava qualche contributo volto a
chiarificare o a risolvere qualche problema, ma voleva sentirsi “un socio”, che
non si schierava con gli uni o con gli altri.
Le radici di questo atteggiamento
traspaiono dal saggio intitolato ‘La spiritualità nella vita e nel pensiero di
Gesualdo Nosengo’, che si trova nelle pp.147-159 degli atti del convegno a lui
dedicato ad Asti nel 2006. (Laicato
cattolico educazione e scuola in Gesualdo Nosengo, la formazione, l’opera e il
messaggio del fondatore dell’UCIIM, Elledici, Torino 2008). “Non è
difficile per chi è salesiano, come lo scrivente, nota don Carlo, ricordare il
‘laetare, bene facere e lasciar cantare le passere’ di don Bosco”.
Alcune altre citazioni tratte dal Diario
di Nosengo lasciano intendere la profonda consonanza che don Carlo ha trovato
nella spiritualità del Grande Capo, come lo chiamavano i suoi scolari.
“Talvolta mi domando se non dovrei dare il mio aiuto alle cose così come sono,
senza proporre novità. Ma poi non ci ripenso e mi pare di tradire i fatti, la
coscienza, la storia. Andiamo verso la morte
o verso la liberazione, che permetterà la rinascita? (1959). Continua don Carlo,
citando il diario del 22.2.67, un anno prima della morte di Gesualdo: “Mio Dio,
perché per fare qualcosa che crediamo del Tuo Regno si deve tanto straziarci
tra noi? Perché il lavorare per te non ci fa tutti migliori? Forse è un errore
affannarsi e impegnarsi tanto? Lotto fra il resistere sul posto, anche con
sofferenza, e lasciare tutto, perché tanto non faccio nulla”. Conclude su
questo punto don Carlo: “La ‘via crucis’ interiore sembra essere per Nosengo il
passaggio obbligato a quella sapienzialità che nonostante tutto riuscì a
manifestare nelle sue relazioni e ad attuare nella sua azione degli ultimi anni
della sua vita, pur sempre ardimentosa e attivissima”.
La spiritualità di Nosengo pare a don
Carlo necessaria per l’essere stesso dell’UCIIM. “Senza di essa l’Unione non
sarebbe che un’associazione tra le tante, più o meno apprezzabile, più o meno
viva, più o meno degna di essere continuata. E’ la spiritualità che fa la
differenza (…) E’ certo infatti che senza questo robusto fortino interiore non
si andrà molto più in là dei luoghi comuni sulla formazione docente o sulla
qualità della scuola: riforma o no. In tal senso una profonda spiritualità
cattolica resta il ‘testimone’ che Nosengo insegna a tutti coloro che intendono
operare, - nella scuola e nella formazione professionale - quella rigenerazione
civile attraverso l’educazione, iniziata agli albori di una Repubblica che oggi
si vuole da più parti profondamente rinnovare nell’orizzonte ispirativo di una
democrazia all’altezza del XXI secolo, cui
faticosamente ormai apparteniamo”.
Heri
dicebmus, cari Gesualdo e Cesarina e ora caro don Carlo. Non avete perduto
tempo, avete tracciato a fondo il solco dell’UCIIM e di tante altre istituzioni
e associazioni, avete saputo dare e chiedere, nel tempo che vi è stato
concesso. Grandi pensieri, iniziative coraggiose, fedeltà ai segni dei tempi e
dialoghi personali anche sulle minute cose, perché queste possono contribuire
alla composizione dell’enorme mosaico della creazione, di cui voi ora vedete,
nella sua pienezza, quello che noi vediamo solo “come un riflesso e come un
enigma”.
Voi,
che vedete “il Signore faccia a faccia”, aiutateci a capire il nostro tempo, e
a utilizzarlo per preparare “cieli nuovi e terre nuove”, dove voi siete già
arrivati come Chiesa trionfante, e dove regnate come cittadini sovrani della
Città eterna, “nelle forme e nei limiti di quella Costituzione” che è il
Vangelo.
sabato 25 luglio 2020
I NONNI SONO UN TESORO
I
nonni, tesoro della vita,
da amare e proteggere
da amare e proteggere
“I
nonni sono un tesoro” è il titolo del messaggio che la Conferenza episcopale
portoghese dedica ai più anziani in vista del 26 luglio, festa dei Santi
Gioacchino e Anna, genitori di Maria
Alessandro
De Carolis – Città del Vaticano
La
descrizione è tenera e commuove. I nonni angeli custodi dei nipoti. Quelli che
per loro in particolare ci sono sempre, discreti, attenti. Quelli “che
camminano con loro mano nella mano lungo i marciapiedi. Restano tranquilli in
riva al mare mentre le onde bagnano i piedini. Comprano quel gelato, puliscono
le ginocchia ferite nei giochi di strada, fanno loro il bagno alla fine della
giornata, aspettando l’arrivo dei genitori”.
La
Commissione per i laici e la famiglia dell’episcopato portoghese traccia un
ritratto che arriva dritto al cuore e il 26 luglio, festa dei nonni di Gesù,
Gioacchino e Anna, “è un’occasione – scrive – per ringraziare, abbracciare e
celebrare la loro presenza nel passato e nel presente, per andare alle proprie
radici e scoprire in essi la tenerezza e l’amore di Dio”. I nonni che comprano
le scarpe nuove o “il giocattolo sognato”, i nonni che “ascoltano in silenzio
lamentele, dubbi, paure” e “compensano con amore le assenze, la rabbia, le
difficoltà di genitori impegnati, di vite separate”.
Perché i nonni, continua
il documento della Chiesa portoghese, “sostengono la vita delle famiglie, non
solo perché spesso ne consentono la sopravvivenza o danno un po’ di sollievo,
ma perché sono le radici di tante vite. Raccontano storie del passato, e
aiutano a capire la differenza tra essenziale e superfluo”.
Dunque,
la “ricchezza insostituibile” degli anziani è un tesoro che va difeso “in modo
perentorio”. E come tutti i tesori vanno “maneggiati con cura e ammirazione.
Una società che non protegge, non si preoccupa, non ammira gli anziani –
conclude la Commissione episcopale – è destinata al fallimento perché proprio
come la natura nasce e rinasce, come il seme cresce e viene gettato a terra,
così scorre e trascorre la vita. Chi è stato curato sarà in grado di prendersi
cura, chi ha imparato potrà insegnare, chi è stato protetto sarà in grado di
proteggere, chi è stato amato saprà amare”.
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