martedì 31 dicembre 2024

ETICA ED EMPATIA

COMPIERE 
IL BENE 
COMPIERLO SEMPRE


- di Vito Mancuso

«Per praticare l’etica, l’empatia è importantissima, direi essenziale. A mio avviso essa costituisce buona parte della motivazione dell’azione etica, motivazione che è il problema etico per eccellenza, un problema cioè di tipo energetico, ben più che cognitivo, perché noi, anche se non sappiamo sempre perfettamente cos’è bene e cos’è male, il più delle volte lo sappiamo: sappiamo se stiamo mentendo o dicendo la verità, lavorando onestamente o in modo fraudolento, pagando le tasse o evadendo il fisco e i mille altri casi della vita quotidiana. Lo sappiamo fin da bambini. Il problema vero in ambito etico consiste piuttosto nello scoprire come alimentare l’intenzione di compiere il bene e di compierlo sempre, anche quando di per sé non conviene, e di non compiere il male e di non compierlo mai, anche quando di per sé conviene.

Ebbene, a mio avviso la carica energetica dell’etica è data dal sentimento; più precisamente, dal sentirsi non indifferenti al bene e al male degli altri, ma accomunati in qualche modo con loro. Anche #ImmanuelKant la pensava così e in sede motivazionale faceva leva sul sentimento, anche se specificava che il sentimento riguardava il rispetto della legge morale, e non la partecipazione alla vita degli altri esseri umani. #AlbertSchweitzer invece parlava di «riverenza verso la vita», e nella sua proposta etica il sentire il dolore e la gioia degli altri aveva molta più importanza. In ogni caso, provare empatia significa saper riconoscere le sensazioni e i sentimenti altrui ed entrare in consonanza con essi, ed è da qui che si genera il carburante motivazionale per la pratica dell’etica.

In questa prospettiva che sostiene il primato della relazione si tratta solo di seguire la natura originaria: sii te stesso e ama davvero, perché solo nell’amore tu ti potrai realizzare e starai bene».

#VitoMancuso #Eticapergiornidifficili #Garzanti


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