lanciato dall'Accademia della Crusca
Gli italiani fanno fatica a comprendere i testi che leggono: per
l'Accademia della Crusca è colpa della scarsa conoscenza della grammatica
-di
Patrizia Chimera*
La
scarsa conoscenza della grammatica italiana
Gli
italiani hanno gravi difficoltà a comprendere i testi, un aspetto che fa parte
del cosiddetto analfabetismo funzionale. Mirko Tavoni, professore di
Linguistica italiana e Filologia dantesca all’Università di Pisa, in un
intervento sul sito dell’Accademia della Crusca, ha analizzato i dati del
Censis, soffermandosi sulla conoscenza degli italiani della grammatica.
La
domanda che il linguista si pone è la seguente: lui si chiede se “la grammatica
che si fa – o forse non si fa – nella scuola secondaria abbia o non abbia
conseguenze sulla migliore o peggiore comprensione dei testi: abilità,
quest’ultima (Reading literacy), senza alcun dubbio di capitale importanza nei
sistemi educativi di tutto il mondo”.
Il
linguista si chiede anche come vengono “spese le due o tre ore di scuola
dedicate alla lingua, sulle sei complessive riservate all’Italiano, ogni
settimana, da due milioni e mezzo di adolescenti nel pieno del loro sviluppo
intellettuale, e replicate per tre anni (alle medie) più due (al biennio) della
loro vita”. La mole di tempo è molta e la domanda se questo tempo e le energie
spese vengono messi a frutto bene o male. Perché questo può fare la differenza
per il futuro degli studenti.
Conoscere
la grammatica per comprendere i testi che si leggono
Le Indicazioni
nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione, che il Miur ha reso note nel 2012, non pongono troppo
l’accento sulla grammatica, “né in generale né in particolare per servire
a comprendere i testi”. A essere protagoniste sono le quattro abilità chiave:
saper ascoltare, saper parlare, saper leggere, saper scrivere.
Il
linguista, nel suo intervento, ha segnalato che 50 anni fa è iniziata la
svalutazione della grammatica. I risultati di tale scelta sono sotto gli occhi
di tutti, visto il rapporto del Censis e anche gli esiti delle prove
Invalsi. Secondo Tavoni, però, la conoscenza della grammatica italiana ha
una forte influenza nella comprensione dei testi.
“La
grammatica scolastica, per quanto migliorata nella capacità di descrivere
finemente la norma e l’uso, è rimasta immutata – a parte limitate iniezioni di
grammatica valenziale – nell’impostazione teorica sottostante, cioè nella
obsoleta routine di analisi grammaticale, analisi logica, analisi del periodo,
e annesse inerti tassonomie. Appunto il tipo di grammatica che non serve
granché a capire i testi”, ha poi aggiunto Mirko Tavoni.
Secondo
lui, sarebbe il caso di mettere a disposizione uno strumento didattico utile
ad affrontare le tematiche fondamentali “che andrebbero fatte a scuola, come la
linguistica moderna ci ha insegnato da almeno trent’anni, e che costituirebbero
anche l’introduzione ottimale alla comprensione dei testi”. Ad esempio,
analizzare la frase in sintagmi, distinguere il livello sintattico dal livello
semantico e da quello informativo, riconoscere la struttura argomentale non
solo dei verbi. Per passare “dalla grammatica implicita alla grammatica
esplicita, cosa che le Indicazioni nazionali raccomandano agli insegnanti di
fare senza dare loro la minima indicazione su come farlo”.
Rapporto
annuale del Censis e analfabetismo funzionale in Italia
Il 58°
Rapporto Censis ha messo in evidenza un cambiamento generazionale. I
giovani sono più attenti all’ambiente, ma frequentano un sistema
scolastico che è sempre più fragile. I risultati peggiori si hanno in
italiano e in matematica e sono molte le lacune per quello che riguarda la
conoscenza della storia e della letteratura.
Secondo
quanto è emerso, quasi la metà degli studenti delle scuole
superiori (43,5% in italiano, 47,5% in matematica) non raggiunge gli
obiettivi di apprendimento previsti. Anche alle scuole
medie le percentuali sono allarmanti: quasi il 40% in italiano e il
44% in matematica. Molti italiani non conoscono le date fondamentali della
storia italiana, come l’Unità d’Italia, o i personaggi più importanti del
Risorgimento, come Giuseppe Mazzini. Scarsa anche la conoscenza di grandi
eventi storici internazionali o di grandi capolavori della letteratura.
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