non apri nemmeno
la testa delle persone.»
Sovente, per favorire un buon approccio dei ragazzi con "la realtà" prepariamo una forbita lezione introduttiva. E' questa la strada giusta per un buon apprendimento?
Un
giorno ho fatto visita a una mia amica che stava mostrando ai bimbi della sua classe
“La notte stellata” di Van Gogh. Essa, invece di parlare della vita di
Van Gogh, dei colori che aveva usato, del perché lo aveva fatto, chiese
semplicemente: «come vi sembra? A cosa vi fa pensare?»
Ma soprattutto fate capire loro che lo studio non è un dovere! Non c’è niente di più bello, di più entusiasmante del conoscere il «perché delle cose». Il massimo piacere nella vita per me è la consapevolezza di avere un vasto, sterminato sapere da esplorare e milioni di libri da leggere; quando scopri qualcosa di nuovo, una verità che ti si rivela all’improvviso, provi un brivido squisito, una divina esaltazione! Ecco, cosa vorrei dire ai giovani. Non studiate perché dovete, innamoratevi dello studio! Questa è una ricchezza che nessun governo potrà togliervi, nessuna tassa sottrarvi, apparterrà a voi, a voi soltanto, e renderà la vostra vita ricca e piena.
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