e
BENI DI STIMOLO
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di Roberto D’Alessio
Come
è possibile che una società che vive di progressi straordinari dal punto di
vista scientifico e tecnologico sia ancora funestata da così grandi problemi
come guerre, crisi alimentari e ambientali?
A
questa domanda difficile, che la pandemia Covid 19 ha reso impronunciabile (per
paura), ma che sta sulla bocca di tutti, c’è una risposta che la cultura in cui
viviamo offre, illudendoci: “tranquillo, il tuo sforzo personale non serve,
qualcuno risolverà i problemi”.
Noi
ormai, non crediamo del tutto in questa riposta, ma solo quanto basta a stare
fermi, non scegliere, non fare, non pensare: perché?
La
risposta ce la ricorda un economista civile (Becchetti) su Avvenire di aprile
citando un libro di un ungherese che lavorava negli USA (Tibor Scitovsky) che
50 anni fa scriveva che nella “Società senza gioia” si stanno affermando due
grandi categorie di beni: i beni di comfort e i beni di stimolo. I primi danno
soddisfazione immediata, ma nel medio termine producono dipendenza.
Al
contrario i secondi (i beni di stimolo) innalzano la nostra soddisfazione ma
hanno la caratteristica di non potere essere consumati subito perché la loro
fruizione richiede un investimento: in un certo senso dobbiamo essere
abilitati, abilitarci a poterne usufruire. Sono beni di stimolo l’apprendimento
di competenze, di una lingua, di una pratica sportiva o sociale, delle virtù
civiche, allenarci alle dimensioni relazionali e spirituali.
Sono
beni, insomma, che richiedono un investimento finalizzato, una fatica, un
progetto per poterne fruire.
La
fioritura e la ricchezza di senso della vita di ogni singola persona umana nel
corso della storia dell’umanità è dipesa dalla capacità di mettersi in cammino
per raggiungere i beni di stimolo.
Oggi,
per noi occidentali, la società e il mercato offrono beni di comfort in
quantità smisurata, da uscirne ubriacati e da rendere più difficile alzarsi e
mettersi alla ricerca dei beni di stimolo, spesso antieconomici per il mercato.
Ma
è solo questo insieme di sforzi e di impegni che rende straordinaria
l’avventura personale e collettiva per costruire un mondo migliore.
R/S Servire
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