*Camminiamo
sulle orme di Gesù verso il Padre*
- Dal
Vangelo secondo Giovanni - : ✝
Gv 14, 1-12
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore.
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi
sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”?
Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò
con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado,
conoscete la via».
Gli
disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la
via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al
Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il
Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli
disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da
tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me,
ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io
sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me
stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete
a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le
opere stesse.
In
verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che
io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
✝️ P. Ermes Ronchi - Commento
al brano del Vangelo
Signore,
non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via? Gesù non risponde: «io
“conosco bene” la strada e adesso ve la descrivo e poi vi passo le coordinate»;
dice invece: «Guardami Tommaso, sono io la via».
La
strada verso Dio, verso il cuore caldo della vita, è la vita di Cristo. Guardi
Gesù, come vive, come si commuove e tocca, come va incontro, come muore, e
capisci Dio e la vita. E se voglio entrare in quel mistero metterò i miei passi
sui suoi passi, preferirò coloro che lui preferiva, rinnoverò con le mie le sue
scelte, mi muoverò solo dietro alla sua stella polare. J, Maritain mette in
bocca a Gesù questo invito: «Non cercatemi in un luogo, ma là dove amo e sono
amato».
“Io
sono la verità”. Come io vivo è il vivere vero, come mi comporto con i piccoli
e con le donne, con i poveri cristi e con i Pilato di turno, con gli uccelli e
con i fiori del campo, con il Padre e l’ultima pecora… La verità è fatta di
carne, ieri baciata, tra poco straziata.
Verità
disarmante è il suo muoversi libero, regale e amorevole tra le creature. Mai
arrogante e sempre senza compromessi. Diritto e sicuro.
La
verità è coraggiosa e amabile. Quando invece è arrogante e senza tenerezza, è
una malattia che ci fa tutti malati di violenza. La verità dura, dispotica,
gridata da parole di pietra «è così e basta», non è la voce di Dio. Dio è
verità amabile, di occhi e mani accesi!
Io
sono la vita. Parole che nessuna spiegazione può esaurire. Che hai a che fare
con me, Gesù di Nazareth? La risposta è una pretesa eccessiva e sconcertante:
io faccio vivere. […] Continua a leggere tutto il testo di questo commento su
Avvenire
La
strada di casa
Verità
sei tu quando ti prendi cura e custodisci, ti fermi accanto all’uomo bastonato
dai briganti, quando sai mettere sentori di primavera dentro un’esistenza.
Via.
Verità. Vita. Parole immense, che scappano da tutte le parti, ma che sempre
fanno centro nel nostro cuore.
Io
sono la via, la strada, che è molto più di una stella polare che indica,
pallida e lontana, la direzione. È qualcosa di vicino, solido e affidabile dove
posare i piedi; il terreno, battuto dalle orme di chi è già andato oltre, e che
ti assicura che non sei solo. La strada è libertà nata dal coraggio di uscire e
partire, come Abramo.
La
Bibbia è piena di strade, di vie, di sentieri e di futuro che chiama. Davanti
all’uomo non c’è una non-strada, ma un ventaglio di strade. Ma Gesù specifica:
la strada sono io. Non c’è allora un sentiero, ma una persona da percorrere:
sulle sue orme, i suoi gesti, i suoi ideali controcorrente; sulle sue scomode
scelte.
Alla
base della civiltà occidentale la storia e il mito hanno posto due viaggi
ispiratori: quello di Ulisse e del suo avventuroso ritorno a Itaca, il cui
simbolo è un cerchio; il viaggio di Abramo, che parte per non più ritornare, il
cui simbolo è una freccia. Gesù è via che si pone dalla parte della freccia, a
significare non il semplice ritorno a casa, ma un viaggio mai finito, verso
cieli nuovi e terra nuova, verso un futuro tutto da creare.
Io
sono la verità: non in una dottrina, in un libro, in una legge migliori delle
altre, ma in quel ”io” sta la verità; nella vita di Gesù, venuto a mostrarci
il vero volto dell’uomo e di Dio. Verità è un termine che ha la stessa radice
latina di primavera (ver-veris), verità che risorge coraggiosa e amabile. Se
invece è arrogante, senza tenerezza, aggressiva e dispotica; se è gridata con
le parole di pietra dei fondamentalisti, allora non è voce di Dio. E la verità
sei tu quando ti prendi cura e custodisci, asciughi una lacrima, ti fermi
accanto all’uomo bastonato dai briganti, quando sai mettere sentori di
primavera dentro un’esistenza.
La
verità è la sorella della tenerezza, insieme cercano la comunione. Il
cristianesimo non è un sistema di pensiero, ma una storia e una vita (F.
Mauriac).
Io
sono la vita. Che hai a che fare con me, Gesù di Nazareth?
La
risposta è una pretesa perfino eccessiva: io faccio vivere. E’ questa la
richiesta più diffusa dei Salmi (Dio, fammi vivere!), è la supplica più gridata
da Israele, che è andato a cercare lontano il grido di tutti i disperati della
terra, e l’ha raccolto e lo custodisce nei salmi. Vita è tutto ciò che mettiamo
sotto questo nome: futuro, amore, casa, festa, riposo, desiderio, Pasqua,
generazione, abbracci.
E
ciò vuol dire che il mistero di Dio non è lontano, è strada sottesa ai tuoi
passi. “Io sono vita” significa che non cercheremo altrove, perché siamo
finalmente a casa.
Guardi
Gesù, osservi come vive, come ama, come accoglie e come muore, e capisci quel
Dio che aggiunge vita alla vita.
Cerco il tuo volto
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