sabato 18 ottobre 2025

INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN CLASSE

 


IA in classe, tre insegnanti europei su quattro non sono pronti. 

“Non abbiamo ricevuto alcuna formazione”

 

-di  Valerio Musumeci

 

 L‘Intelligenza Artificiale è già arrivata in classe, ma il personale scolastico non è in grado di gestirla. Il 75% dei docenti europei infatti “non riceve ancora alcuna formazione relativa all’IA”. Malgrado ciò, il 71% di essi “pensa che l’accesso all’IA debba essere controllato, non vietato“. Quanto ai genitori, il 54% “teme che l’apprendimento dipenda troppo

dall’IA”. È quanto emerge dal Report sul futuro dell’istruzione 2025, realizzato da GoStudent sulla base di un sondaggio effettuato su 12mila tra genitori, studenti e insegnati di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Austria.

Il rapporto tra gli insegnanti e l’IA

Andiamo con ordine. Il Paese europeo con il maggior numero di insegnanti che affermano di non avere ricevuto formazione in tema di Intelligenza Artificiale è l’Austria, con una quota dell’88%. Seguono Francia (80%), Spagna (78%), Regno Unito (74%), Italia (66%) e Germania (62%). La media europea, come detto, è del 75%. Secondo gli autori del rapporto, “un numero sorprendentemente esiguo di insegnanti viene formato sull’utilizzo dell’IA“. E, di conseguenza, non è messo nelle condizioni di “insegnare a studenti e studentesse a usarla in modo sicuro”.

“Capacità di concentrazione a rischio”

Malgrado la formazione sia così carente, i docenti sono ben consapevoli che l’Intelligenza Artificiale sia un tema da approfondire. Nel dettaglio, “il 70% degli insegnanti in Spagna e nel Regno Unito ritiene che l’IA avrà un ruolo centrale, percentuale che scende al 50% in Francia e al 44% in Austria“. Certo, l’argomento va affrontato con prudenza. “Mi preoccupa il rischio che studenti e studentesse perdano la capacità di concentrarsi se le macchine prenderanno il sopravvento“, dice un insegnante di fisica e religione del Regno Unito, citato nel rapporto.

“Prepararsi al futuro grazie alla tecnologia”

Sul fatto che sia responsabilità della scuola insegnare agli studenti come utilizzare l’IA, a ogni modo, non sembrano esserci dubbi tra insegnanti e genitori. Oltre la metà di questi ultimi è preoccupata che l’Intelligenza Artificiale incida in senso negativo. Non si tratta solo di utilizzarla, ma di “farlo in modo sicuro e prepararsi al futuro grazie alla tecnologia e alle competenze in materia di IA”. Il tema è trasversale. Poiché gli strumenti di Intelligenza Artificiale sono relativamente economici, infatti, “il costo non costituisce una barriera all’accesso“.

Genitori pronti alla “opzione nucleare”…

Anche le famiglia, del resto, devono assumersi le proprie responsabilità. “I genitori di tutta Europa stanno affrontando questo problema in modo risoluto: il 95% di essi, infatti, ha già preso provvedimenti”, si legge nello studio. I metodi per “proteggere” i ragazzi da un uso eccessivo dell’IA sono diversi. “I genitori austriaci sono i più propensi ad adottare la cosiddetta ‘opzione nucleare’ e a vietare l’accesso ai dispositivi per timore della disinformazione (15%), mentre i genitori nel Regno Unito sono quelli che più utilizzano le app di controllo per gestire i contenuti (36%)”.

… ma il 40% non riconosce le fake news

Per quanto riguarda gli altri Paesi europei, “i genitori tendono ad affrontare il problema dialogando apertamente con i giovani (42%) e insegnando loro come riconoscere le fake news (36%).” A patto di essere capaci di farlo loro stessi, fatto che secondo gli autori della ricerca non è scontato. “Nonostante le buone intenzioni, un numero allarmante di genitori (39%) fatica in prima persona a distinguere i contenuti veritieri, percentuale che sale al 47% in Francia. Ciò evidenzia un divario generazionale nell’informazione, che probabilmente continuerà ad ampliarsi nell’era dell’IA”.

  La Tecnica della Scuola

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