e al senso
di meraviglia
“Non
indicate per loro una via conosciuta, ma se proprio volete, insegnate soltanto
la magia della vita” suggerisce Giorgio Gaber.
Dopo
aver scritto un articolo sullo stupore
dei bambini e delle bambine – e dopo aver notato l’interesse suscitato
– oggi proponiamo un contenuto dedicato a come educare allo stupore e
rispondiamo a una domanda chiave che, come adulti, siamo invitati ad abitare
ogni giorno.
Quale
postura possiamo tenere e cosa possiamo fare per valorizzare il senso di
stupore di bambini e bambine?
Vediamo
insieme alcuni suggerimenti pratici da attivare nella quotidianità.
Indice dell’articolo
Un
possibile approccio per educare allo stupore
Educare
allo stupore: sull’essere. Cosa può favorire il senso di meraviglia?
Educare
allo stupore: sul fare. Cosa può favorire il senso di meraviglia?
Educare
allo stupore: tips per educatrici, educatori e insegnanti
Come
diventare architetti dello stupore in cinque step
Educare
allo stupore è un compito meraviglioso
Qualche
articolo utile per educare allo stupore
Bibliografia
per educare allo stupore
Per educare
allo stupore noi adulti possiamo diventare registi e “architetti dello
stupore” (S. Haughley). In qualità di genitori, educatrici, educatori e
insegnanti svolgiamo un ruolo fondamentale per la crescita di bambini e bambine
e abbiamo l’opportunità di strutturare una vera e propria regia educativa.
L’adulto
diventa facilitatore, è una presenza che crea le condizioni per
interrogare la mente infantile e generare curiosità e interesse. L’adulto mette
a disposizione di bambini e bambine spazi, tempi e materiali adeguati a educare
allo stupore.
Scrive
la biologa Rachel Carson: “Se un bambino deve tenere vivo il suo senso
innato di meraviglia, ha bisogno della compagnia di almeno un adulto con cui
condividerla, riscoprendo in lui la gioia, l’eccitazione e il mistero del mondo
in cui viviamo”.
Ti
proponiamo un possibile approccio per educare allo stupore, seguendo
qualche suggerimento di Simona Vigoni che, durante i suoi corsi, apre una
riflessione sull’essere e una sul fare.
Educare
allo stupore: sull’essere. Cosa può favorire il senso di meraviglia?
Il senso
di meraviglia dei bambini e delle bambine, così come il nostro, è un muscolo:
se lo alleniamo si rafforza, se lo trascuriamo si indebolisce.
Impariamo a coltivare questa dimensione innanzitutto per noi stessi, noi
stesse, perché noi vediamo quello che siamo e quello che
sappiamo.
Possiamo rintracciare
la meraviglia nei bambini e nelle bambine quando riusciamo a essere
aperti, se dentro di noi nutriamo e coltiviamo la dimensione dello stupore.
Proviamo
a cogliere l’intensità e la bellezza nell’ordinario, nella quotidianità, nelle
piccole cose, così come sanno fare bambini e bambine.
“I
luoghi familiari hanno perso ogni aura di novità. Sono ambienti che diamo per
scontati e a cui abbiamo smesso di dedicare la nostra attenzione. (….). Quel
che facciamo con la nostra attenzione, in poche parole, è al centro di ciò che
ci rende umani» R. Walker
Sperimentiamo
il gusto di perderci: hai presente la differenza tra uscire di casa con
l’obiettivo di andare a fare la spesa e quello di fare una passeggiata? Quanto
riusciamo a mantenere l’attenzione su ciò che c’è intorno (alberi, foglie,
cielo) se siamo sempre guidate e guidati da un obiettivo?
La
soluzione risiede nell’essere adulti curiosi, aperti, in ricerca e
capaci di accogliere con interesse ciò che l’altro porta.
In
questa cornice la natura, la vita all’aria aperta sono un grande serbatoio di
meraviglia ed è quindi vitale abitare i luoghi del fuori, uscire dalle case,
dalle scuole e dai servizi, stare in contatto
con
la natura per sentirsi parte di qualcosa di più grande.
“Qui
c’è l’immensa, selvaggia, gemente madre di tutti noi, la Natura, distesa tutto
intorno a noi, con tale Bellezza e tale affetto per i suoi bambini, come il
leopardo; e troppo presto veniamo strappati dal suo petto per essere inseriti
in società, in quella cultura che si basa esclusivamente sulle interazioni tra
uomo e uomo”, scrive Henry David Thoreau.
Educare
allo stupore: sul fare. Cosa può favorire il senso di meraviglia?
Il
primo suggerimento è fare da base sicura per bambini e
bambine.
Prepariamo
un ambiente rassicurante che possano esplorare sapendo di essere al sicuro.
Porges dice che la sicurezza è il trattamento. I piccoli dovrebbero
sentirsi dentro a un cerchio di sicurezza che fa da base da cui partire e porto
sicuro a cui tornare.
Per
educare allo stupore e alla meraviglia sono importanti i contesti, gli spazi, i
materiali ma è anche fondamentale la relazione.
Coltiviamo
l’attenzione ai bisogni primari ed essenziali perché solo quando sono nutriti
e incontrati generano la sicurezza che offre a bambini e
bambine l’opportunità di slanciarsi verso l’alto, in avanti, a esplorare e
approfondire la vita fuori e dentro di loro.
È
necessario considerare il serbatoio affettivo dei bambini/e: è un carburante,
un’energia che tiene attivi nella scoperta del mondo che ci circonda. Se questo
serbatoio affettivo si svuota, l’esplorazione, lo stupore, la profonda
meraviglia non sono possibili.
Vale
per gli adulti così come per i bambini e le bambine. L’esaurimento
energetico non consente di vedere la bellezza del mondo perché ci
concentriamo solo su fatica e difficoltà, abbiamo esaurito la nostra
disponibilità.
Per
educare allo stupore alimentiamo il nostro serbatoio affettivo e
quello di bambini e bambine.
Noi
adulti possiamo mostrare lo stupore attraverso l’esempio: il modeling è
potente. Educhiamo meglio con quello che siamo rispetto a quello che diciamo o
facciamo.
Noi
adulti possiamo essere per primi gli esploratori del mondo, per dare l’esempio,
affiancare e accompagnare i bambini e le bambine alla scoperta.
Impariamo
ad agire con responsività, sensibilità e contingenza ai bisogni dei
piccoli, offriamo possibilità, libertà di azione, sosteniamo l’esplorazione
attiva, ascoltiamo le domande e non chiudiamo le risposte.
Poniamo
domande aperte: in molti casi gli adulti scoraggiano bambini/e e ragazzi/e a
porre domande, soprattutto quando non sono correlate all’argomento oggetto del
dialogo. Quando emerge la divergenza e l’impertinenza, tendiamo a far tornare
tutto alla convergenza, alla programmazione, all’idea dell’adulto, allo schema
che abbiamo in mente, al sentiero tracciato, deciso e definito. Invece è
importante accogliere e abitare l’imprevisto e offrire un tempo disteso per
le ricerche e le esplorazioni.
- Curiamo la bellezza nei contesti
educativi: quali contesti offriamo ai bambini e alle bambine?
Consideriamo l’estetica: i piccoli hanno bisogno di stare nel bello.
- Favoriamo il contatto con la
natura e integriamo uno stile di vita lento per permettere alla
naturale creatività di sbocciare.
- Offriamo materiali open-ended, a
bassa strutturazione, che sostengono immaginazione, creatività, pensiero
divergente.
- Evitiamo di proporre a bambini e
bambine un’agenda troppo organizzata e garantiamo il tempo del gioco
libero.
- Diamo priorità alla scoperta,
alla ricerca e al gioco perché è su questa base che si innestano tutti gli
apprendimenti formali degli anni successivi.
- Seguiamo le istanze interiori di
bambini e bambine.
- Mettiamoci in ascolto dei loro
interessi e sosteniamoli.
“Lo stupore è un meccanismo innato nel bambino. Nasce con lui. Ma, per poter funzionare bene, deve essere circondato da un ambiente che lo rispetti”, scrive L’Ecuyer.
Proviamo
ad abitare le domande, così come sono capaci di fare i bambini e le
bambine quando incontrano situazioni, cose e materiali sconosciuti.
“Coltivare
la capacità di concentrarsi su quello che gli altri trascurano, considerare
“l’incantevole realtà” come un dono inedito e casuale è vitale per ogni
processo creativo”. R. Walker
Questo
atteggiamento, questo sguardo capace di tornare a vedere ciò che già si sa
(come diceva Canetti) oltre a essere utile in veste di professionisti/e
dell’educazione e genitori, risulta funzionale anche nella vita, perché ci
può aprire alla meraviglia e allo stupore anche e soprattutto di
fronte alle cose che, per la vita distratta, gli automatismi dettati dalla
fretta, abbiamo smesso di guardare. Con lo stupore riceviamo un bagaglio di
emozioni piacevoli che garantiscono il nutrimento emotivo.
“Più
sono ampie le possibilità che offriamo ai bambini, più intensa sarà la loro
motivazione alla scoperta e più ricca la loro esperienza. Dobbiamo ampliare i
temi e gli obiettivi, i tipi di situazioni che offriamo e il loro grado di
strutturazione, le diverse combinazioni di risorse e materiali e le possibili
interazioni con gli oggetti, i pari e gli adulti”, Loris Malaguzzi.
Come diventare architetti dello stupore in cinque step
Sally
Haughley – CEO e Founder del Fairy Dust Teaching – suggerisce
un approccio pratico per diventare architetti dello stupore in cinque
step e supportare bambini e bambine lungo il loro meraviglioso percorso di
crescita.
Essere
architetti dello stupore significa mantenersi aperti, come adulti, alla
capacità di guardare il mondo con gli occhi dei bambini e
delle bambine, come se osservassimo tutto ciò che ci circonda per la prima
volta. Condividiamo questa prassi con te.
Step
1 – Risvegliare lo stupore
Noi
adulti abbiamo bisogno di essere consapevoli della nostra idea implicita di
bambino, bambina, e di renderla esplicita. Lavoriamo con costanza su questo
concetto e manteniamo uno sguardo aperto e bambino.
Step
2 – Prepararsi allo stupore
Possiamo
essere coltivatori di relazioni tra adulti e bambini, bambine,
ma anche tra di loro e l’ambiente, inteso come spazio, tempo e materiali.
Diventa importante coltivare le relazioni con le famiglie e il territorio per
aprire la mente allo stupore come stile di vita.
Step
3- Essere testimoni dello stupore
Significa
avere uno sguardo interessato, attento e in ascolto dei processi agiti da
bambini e bambine. Proviamo a recuperare quel senso di meraviglia per ciò che
oramai, come adulti, ci appare banale e scontato. Prendiamoci un tempo per
osservare e riflettere sulle azioni di bambini e bambine e sui significati dei
loro giochi: valorizziamoli senza indugio.
Step
4 – Favorire lo stupore
Dopo
aver visto e ascoltato gli interessi di bambini e bambine, i loro desideri,
bisogni e idee, possiamo assistere alla magia e diventare ricercatori di
meraviglia. Promuoviamo il gioco dall’interno (Bondioli), rilanciamo e
invitiamo bambini e bambine ad approfondire ed espandere le loro ricerche.
Questo
è il momento per dialogare con loro e sollecitarli
con le nostre domande, volte a far emergere le loro idee e teorie. In
questa fase non svolgiamo il semplice ruolo di spettatori e osservatori ma
siamo attivi co-costruttori del sapere dei bambini/e, con i bambini/e.
Step
5 – Documentare lo stupore
La documentazione
foto-video e la narrazione delle indagini e delle scoperte di
bambini e bambine, restituisce alle famiglie, al territorio, alla comunità e a
bambini e bambine i loro processi di apprendimento, dando valore alle loro
ricerche. È necessario possedere competenze osservative e documentative per
cogliere quei momenti in cui i bambini/e, catturati dallo stupore e immersi
nella concentrazione, apprendono.
“Quando
documentiamo il processo dei bambini, stiamo seguendo le tracce della
meraviglia. (…) Mi piace pensare alla documentazione come alla pedagogia
dell’amore”, scrive Haughley.
Per
documentare lo stupore potresti organizzare questo corso nel tuo servizio
educativo:
La documentazione pedagogica narrativa: raccontare l’effimero
“Il
bambino piccolo esiste solo se c’è un adulto accanto che gli dà voce, che
valorizza le sue competenze e potenzialità. Documentare significa allora
assumersi la responsabilità di dare visibilità e valore ai bambini e a chi
lavora e vive con loro, in famiglia e nei servizi (…). In questa prospettiva,
dare visibilità alle azioni educative attraverso la documentazione rappresenta
una pratica democratica di condivisione e partecipazione per tutti i soggetti
coinvolti, permette scambio e confronto, rendendo visibili, riconoscibili e
valorizzabili le differenze” (L. Malavasi/B. Zoccatelli).
I
benefici dello stupore
Educare
allo stupore e preservare nei bambini e nelle bambine il loro naturale e
innato senso di meraviglia per il mondo, genera innumerevoli benefici. Ecco
qualche esempio.
Educare
allo stupore…
- Migliora lo sviluppo delle funzioni
esecutive: autocontrollo, problem solving, flessibilità di risposta,
attenzione e concentrazione, memoria di lavoro.
- Dona un significativo senso di
autoefficacia, accresce la capacità di autodeterminarsi e l’autostima.
- Sviluppa in modo armonico ed
equilibrato tutte le aree cognitive.
- Consente un apprendimento profondo
e duraturo.
- Diminuisce le problematiche
comportamentali.
- Favorisce il pensiero critico.
“Il gioco è l’attività per eccellenza attraverso la quale i bambini possono apprendere, spinti dallo stupore”. C. L’Ecuyer
Educare allo stupore è un compito meraviglioso
Il
bambino, la bambina, che cresce nello stupore potrà diventare un adulto che:
- saprà desiderare, avere dei sogni,
essere grato in quanto non avrà soddisfatto ogni minima richiesta e saprà
apprezzare i doni della Vita;
- saprà meditare e riflettere in quanto
ha nutrito il suo mondo interiore;
- sarà in grado di riconoscere pregi e
meriti altrui senza temere di essere sminuito, avrà una solida autostima e
un solido senso del proprio valore;
- saprà apprezzare e vedere la Bellezza
anche nelle piccole cose, perché avrà uno sguardo aperto e allenato allo
stupore e non sarà alla costante ricerca di nuove sensazioni intense;
- avrà un carattere equilibrato e
calmo, in quanto la sua mente non sarà sovra-stimolata e saturata;
- sarà capace di seguire la propria
strada, autodeterminarsi, automotivarsi, pensare con la propria testa in
modo critico;
- sarà aperto al mistero, perché avrà
sperimentato che non tutto ha una risposta e sarà capace di apprezzare la
vita in tutte le sue forme.
Elenco
liberamente adattato da “Educare allo stupore” di C. L’Ecuyer.
“L’educazione sana mette lo stupore al primo posto. Quando gli esseri umani danno importanza allo stupore, possono accadere grandi cose. La mente si apre, il cuore si apre, e si può dire che si apre anche l’anima. Avviene un’espansione. Ritorna la meraviglia. Il fanciullo interiore rimane vivo e attento nel corso di tutta la vita. Apprendere diventa una realtà quotidiana. I libri non finiscono sugli scaffali e la televisione non è più in grado di dominare la nostra psiche”.
Con
questo pensiero di M. Fox ti auguriamo di mantenere, da adulto, un naturale
senso di meraviglia per essere pronto, pronta, a educare allo stupore con la
mente, l’anima e il cuore.
Qualche articolo utile per educare allo stupore
Posizionamenti educativi – Il ruolo dell’adulto
- Come
scegliere i giochi per i bambini
- Il gioco con i materiali
destrutturati
- Lo
spazio nei servizi educativi
- Loose
parts e arte effimera
- Il
gioco libero si è estinto?
Bibliografia per educare allo stupore
- VV., “Lo stupore del conoscere. I
cento linguaggi dei bambini”, ed. Reggio Children
- Dallari M., Moriggi S., “Educare
bellezza e verità”, ed. Erickson
- Fox M., “Educare alla meraviglia.
Reinventare la scuola, reinventare l’umano”, ed. La Meridiana
- Haughley S., “The Wonder based startup Guide” su
www.fairydustteaching.com
- L’Ecuyer C., “Educare allo stupore”,
ed. Ultra
- Malavasi L., Zoccatelli B.,
“Documentare le progettualità nei servizi e nelle scuole per l’infanzia”,
ed. Junior
- Delrio in “Lo stupore del conoscere.
I cento linguaggi dei bambini”, ed. Reggio Children
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