Lo ha sottolineato il cappuccino Raniero Cantalamessa nella predica alla Curia
Romana.
San
Francesco conserva ancora oggi intatta tutta la sua affascinante attualità.
> «Finché la persona si commisura con se stessa (ha spiegato il predicatore
della Casa Pontificia) o con gli altri o con la società, non si conosce mai: le
manca la misura esatta».
> Mentre san Francesco ha compreso che essere umile significa «guardare Dio,
prima che se stessi».
>
> Perché proprio il Signore è il modello più alto di umiltà, in quanto «è
amore».
> Per sua natura, infatti, l'amore crea «dipendenza e la dipendenza è
umiltà».
> Da questo punto di vista, ha proseguito il religioso cappuccino, «la
manifestazione visibile dell'umiltà di Dio si ha contemplando Cristo»:
> quando «si mette in ginocchio davanti ai suoi discepoli, per lavare loro i
piedi, e possiamo immaginare anche che erano piedi sporchi»; e ancor di più
quando, «ridotto alla radicale impotenza sulla Croce, continua ad amare, senza
mai condannare».
> Padre Cantalamessa ha insistito sullo stretto legame tra l'umiltà di Dio e
l'incarnazione del Figlio.
> Quello stesso legame che Francesco d'Assisi ha saputo cogliere nella
scoperta che la virtù dell'umiltà «non consiste principalmente
nell'"essere piccoli", perché si può "essere piccoli" senza
essere umili», ma «nel "farsi piccoli" p er amore, per innalzare gli
altri».
> Proprio come ha fatto Gesù, che «si è fatto umile, come si è fatto
carne».
> E in questo modo, ha detto il predicatore, ha dato un volto nuovo
all'umiltà, quello del «servizio»: per diventare «il primo» bisogna «farsi
ultimo».
> Questo richiamo, secondo padre Cantalamessa, riguarda in modo particolare
la Chiesa.
> Infatti, se Cristo ha servito anche la Chiesa deve servire per amore.
> E invece «per troppo tempo la Chiesa ha mostrato al mondo la verità di
Cristo, ma non abbastanza e altrettanto chiaramente l'umiltà di Cristo», grazie
alla quale «si placano le ostilità, si smontano i pregiudizi e si apre la via
all'accoglimento del Vangelo».>
Un esempio di questa virtù dell'umiltà si trova in Maria, che la possedeva «in
grado sommo» (ha detto il frate cappuccino) ma non lo sapeva.
>
Del resto, il pregio dell'umiltà è proprio quello di esser un «profumo che non
sente chi lo emana, ma chi lo riceve; ce l'ha chi non crede di averla, non ce
l'ha chi crede di averla».
> Al punto che «solo Gesù può dichiararsi «umile di cuore» ed esserlo
veramente, in quanto (ha concluso padre Cantalamessa) «questa è la
caratteristica unica e irripetibile dell'umiltà dell'uomo - Dio».
> (L'Osservatore Romano)
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