per promuovere
l'educazione
In un messaggio ai partecipanti al Congresso dell'Association des Parents d’Élèves de l’Enseignement Libre (Apel), il Papa ricorda ai genitori il fondamentale ruolo di “protagonisti e primi artefici” dell’educazione dei figli, compito che richiede “l’aiuto di tutta la società, a cominciare dalla scuola”
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di Rosario Capomasi - Città del
Vaticano
“In
questi giorni intendete lavorare, riflettere e scambiare opinioni sulla vostra
missione al servizio della comunità educativa, e io mi unisco alla vostra
riflessione, perché i giovani e le famiglie, presente e futuro delle nostre
società, sono al centro della mia attenzione”. Così il Pontefice in un
messaggio ai partecipanti al Congresso dell'Association des Parents d’Élèves
de l’Enseignement Libre (Apel), in corso a Valence, in Francia, dal 31
maggio al 2 giugno. Con circa un milione di membri, l’Apel è la più grande
associazione nazionale di genitori che desiderano prendere parte alla vita
scolastica dei propri figli.
Le
associazioni di genitori sono state particolarmente incoraggiate dal Concilio
che esortava i cristiani a offrire spontaneamente il loro aiuto per seguire e
sostenere tutto il lavoro della scuola
Garantire
la costruzione di un mondo più umano
Papa
Francesco, dopo aver sottolineato come i genitori siano “davvero i protagonisti
e i primi artefici dell’educazione” dei figli, avverte al contempo che tale
compito non può essere debitamente svolto senza l’aiuto della società e in
particolare della scuola. “Un’alleanza forte tra la scuola e le famiglie –
ribadisce – permette la trasmissione delle conoscenze e al tempo stesso la
trasmissione dei valori umani e spirituali”. Una tale sinergia, “è quindi
l’occasione per promuovere l’educazione integrale dell’uomo, al fine di
garantire la costruzione di un mondo più umano e assicurargli la sua dimensione
spirituale”. Si tratta in sostanza, aggiunge, “di far scoprire ai giovani il
progetto di Dio per ognuno di loro”, sfruttando il rapporto scuola-comunità, che
Francesco definisce un “microcosmo reale e aperto al futuro” in cui operano e
interagiscono personale direttivo e amministrativo, insegnanti e, soprattutto,
genitori, che costituiscono “il perno centrale attorno al quale ruota tutto
questo piccolo mondo”.
Date
così vita a una comunità che, con una diversità di ruoli ma una convergenza di
fini, riveste le caratteristiche di una comunità cristiana e umana cementata
dalla carità.
Impegno
alla base del Patto educativo globale
Esortando
ancora una volta i genitori di studenti a seguire le strade dell’alleanza,
dell’incontro e della collaborazione, il Papa coglie poi l’occasione per
ringraziarli del loro “indispensabile” impegno “al servizio delle nostre
comunità educative”. Perché esso, spiega, è “uno dei pilastri del Patto
educativo globale che vi invito a proporre con entusiasmo, anche dinanzi a
opinioni divergenti”, in quanto “le convinzioni religiose riguardo al senso
sacro della vita umana ci permettono di ‘riconoscere i valori fondamentali
della comune umanità, valori in nome dei quali si può e si deve collaborare,
costruire e dialogare, perdonare e crescere, permettendo all’insieme delle
diverse voci di formare un nobile e armonico canto’” (Lettera enciclica Fratelli
tutti, n. 283). Importante, chiarisce Francesco, è anche la funzione
pedagogica del tempo, dato che “l’educazione non termina con la fine della
scuola: i suoi effetti si manifestano nel corso di tutta la vita, permettendo
di accogliere le gioie e le prove che la costellano”.
Come
nella parabola del granello di senape (cfr. Mc 4, 26-29), il lavoro dei
genitori e dei professori, difficile perché delicato, si svolge nel corso delle
stagioni ed è volto a portare in futuro frutti insperati.
Il
discernimento di fronte alla sfida posta dall’intelligenza artificiale
Il
Pontefice affronta, come in altre occasioni, la questione relativa alle sfide
poste dall’intelligenza artificiale e alla maniera in cui essa “cambia
profondamente, al di là dei metodi di apprendimento, il modo di pensare in modo
autonomo”. Una questione che richiede “tutto un lavoro di discernimento che vi
invito a fare con l’insieme della comunità educativa e la luce della Chiesa,
perché questo genere di sfida non può essere affrontato da soli!”.
Per
affrontare questa sfida, che non riguarda soltanto l’etica ma anche la
formazione dell’intelligenza e del giudizio dei vostri figli, dell’intera
gioventù, vi assicuro che la Chiesa è al vostro fianco.
Scuola-comunità
vera scuola di vita
A
conclusione del messaggio, Francesco augura ai partecipanti di fare tesoro
delle giornate del Congresso, in modo che la “scuola-comunità” diventi
realmente una “scuola di vita” in grado di consentire “ai vostri figli di
affrontare un mondo difficile ma illuminato dalla speranza: una speranza
fondata sulle promesse di Cristo che non delude”. E invoca la Vergine Maria
affinché ispiri “le vostre iniziative e il vostro impegno al servizio delle
vostre scuole: che vi protegga, vi mantenga saldi in Cristo e faccia sempre di
voi testimoni del suo amore”.
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