A
FALCONE
“Intelligenza artificiale
e dintorni” è stato il tema della mattinata seminariale svoltasi a Falcone,
nella sala consiliare del Comune, sabato 29 giugno, organizzata dalla sezione
AIMC di Falcone (Me), animata dalla presidente Angela Raccuia.
All’inizio dei lavori è
stato molto gradito il saluto del sindaco di Falcone, Carmelo Paratore, anch’egli
professionista esperto nelle tecnologie informatiche.
I partecipanti,
insegnanti dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore, hanno
dinamicamente interagito con i tre relatori: monsignor Gaetano Tripodo
dell’Arcidiocesi di Messina; Vito Scozzari, consigliere nazionale dell’AIMC;
Giovanni Perrone, consigliere dell’Unione Mondiale degli Insegnanti Cattolici.
Monsignor Tripodo si è
soffermato sull’intelligenza artificiale e la sapienza del cuore, evidenziando
la necessità di garantire a tutti una comunicazione pienamente umana. Noi,
infatti rischiamo di lasciaci sedurre dalla nostra stessa immagine
cristallizzata dalle tecnologie, dimenticando il nostro ruolo e le nostre
responsabilità. Le nuove tecnologie sono una grande risorsa per l’intera
umanità, ma dobbiamo essere consapevoli del loro limite e delle conseguenze
negative che derivano dal non coglierlo.
L’I.A. può essere “forza
motrice evangelica”. Perciò, occorre approfondire le implicazioni a livello
teologico, spirituale e canonico e identificare i requisiti a livello
strutturale, organizzativo e istituzionale per svolgere la “missione digitale” della
quale la comunità ecclesiale e le associazioni debbono sapersene fare carico,
con lungimiranza e con responsabilità.
Vito Luca Scozzari,
grazie alla sua competenza informatica e all’insegnamento che svolge nelle
scuole superiori, ha coinvolto tutti in attività di ChatGTP, sfatando la paura
e i pregiudizi che sovente bloccano chi non ci ha mai provato. Infatti, l’intelligenza artificiale ha fatto
molta strada negli ultimi anni, con numerosi modelli e piattaforme sviluppati
per consentire alle macchine di gestire opportunamente la grande quantità di
informazioni che possiedono, comprendere e rispondere agli input del linguaggio
naturale.
Tra questi c'è Chat GPT,
acronimo di Generative Pretrained Transformer: uno strumento di elaborazione
del linguaggio naturale (o Natural Language Processing), potente e versatile,
che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare
risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.
Realizzata da OpenAI
(organizzazione no profit per la ricerca sull’intelligenza artificiale) con
l’obiettivo di ottimizzare la conversazione e facilitarne l’utilizzo da parte
degli utenti, questa tecnologia ha il potenziale per migliorare notevolmente il
modo in cui interagiamo con le macchine in una vasta gamma di applicazioni,
dall’attività di progettazione alla verifica e all’implementazione dei percorsi
educativi scolastici, alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa.
Nel web si trovano vari strumenti, sia per gli alunni sia per i docenti. Se
usati correttamente, questi strumenti hanno la capacità di migliorare
l’apprendimento degli studenti e di trasformare il flusso di lavoro in modo
significativo.
Giovanni Perrone ha
evidenziato le numerose e interessanti sfide educative che ci vengono poste
dalle nuove tecnologie di fronte alle quali non occorre avere paura, ma saperle
governare, valorizzandone le grandi potenzialità e ripensando al nostro modo di
insegnare e ai nuovi modi di apprendere dei nostri alunni. Infatti, come dice
papa Francesco, “l’intelligenza artificiale è uno strumento affascinante e
tremendo”. Mai, però, dobbiamo dimenticare che essa è un prodotto dell’uomo e
che pertanto deve rispettare la dignità delle persone. Ogni progresso
tecnologico deve essere assistito da un modus operandi che rafforzi la
fraternità degli esseri umani, evitando di utilizzarlo per il benessere di
pochi a discapito di molti o, addirittura, per fini di violenza e di
distruzione dell’uomo e dell’ambiente.
Essa deve favorire la
comunicazione umana, la creatività, l’intraprendenza, la responsabilità, il
discernimento, la riflessività, la capacità di raggiungere la verità: non è lo
strumento che ci deve governare, ma noi che dobbiamo apprendere a governarlo.
Gli strumenti che il progresso scientifico produce sono senz’anima, non aperti
all’empatia, che negli uomini si sostanzia nel ritrovare se stessi negli altri;
non sono aperti alla trascendenza, che ci aiuta ad andare oltre e nel profondo
e anche a comprendere il senso del limite.
Etica, libertà e dignità
umana sono le colonne portanti del nostro cammino e punti di riferimento della
nostra opera educativa. La scuola non può, perciò, ridursi all’uso passivo di
strumenti, seppur ammalianti ed eccezionali, ma deve saper essere sempre spazio
di allenamento del pensiero e di esercizio della responsabilità. Di conseguenza, siamo chiamati a rivedere il
nostro modo di insegnare e di apprendere, di essere e di relazionarci, senza
paure e senza inganni.
L’incontro è stato
saggiamente coordinato da Enzo Baglione, dell’AIMC di Falcone.
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