mercoledì 18 giugno 2025

GERMOGLI DI SPERANZA


 Pensate  al presente della scuola, che è il futuro della società, alle prese con una trasformazione epocale. Pensate ai giovani insegnanti che muovono i primi passi nella scuola e alle famiglie che si sentono sole nel loro compito educativo. A ciascuno proponete con umiltà e novità il vostro stile educativo e associativo.


 - di Luciano Corradini *

I nuovi passi verso la guerra mondiale tra Israele e l’Iran e l’l’imbarbarimento del conflitto israelo-palestinese  in Gaza e in Cisgiordania richiamano alla memoria due  motti latini: il tragico ma sempre più praticato mors tua, vita mea, e il più giusto ma meno praticato: vita tua, vita mea. Le idee, i principi e le istituzioni (le Costituzioni, l’ONU e il diritto internazionale dei diritti umani e del diritto umanitario) sono sempre più considerate utopie storicamente superate. Mi sono parsi in proposito illuminanti , come un prezioso testamento, due passi tratti dagli ultimi discorsi di papa Francesco, di cui mi permetto di citare alcune frasi.

 Quando sentiamo ancora il peso della morte dentro il nostro cuore, quando vediamo le ombre del male continuare la loro marcia rumorosa sul mondo, quando sentiamo bruciare nella nostra carne e nella nostra società le ferite dell’egoismo o della violenza, non perdiamoci d’animo, ritorniamo all’annuncio di questa notte: la luce lentamente risplende anche se siamo nelle tenebre; la speranza di una vita nuova e di un mondo finalmente liberato ci attende; un nuovo inizio può sorprenderci benché a volte ci sembri impossibile, perché Cristo ha vinto la morte. 

La fede cristiana – ricordiamocelo – non vuole confermare le nostre sicurezze, farci accomodare in facili certezze religiose, regalarci risposte veloci ai complessi problemi della vita. Al contrario, quando Dio chiama suscita sempre un cammino, come è stato per Abramo, per Mosè, per i profeti e per tutti i discepoli del Signore. Egli ci mette in viaggio, ci trae fuori dalle nostre zone di sicurezza, mette in discussione le nostre acquisizioni e, proprio così, ci libera, ci trasforma, illumina gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati “ (cfr Ef 1,18).

Queste parole non lasciano spazio a nessuna retorica e a nessuna scappatoia. Come nella Crocifissione, anche nella Resurrezione il Padre poteva cancellare il dubbio, e non l’ha fatto.  Il Padre, il Figlio e lo Spirito, danno a noi il compito di continuare a credere e di testimoniare, non di dimostrare scientificamente (o con la pretesa di “contrattare”) ciò che ci chiede per fede e per amore, e di sconfiggere il dubbio, ma di collaborare alla salvezza di questo mondo, anche sul piano educativo.

Il 4 gennaio 2025 Papa Francesco aveva ricevuto i convegnisti dell’Uciim e dell’Aimc che hanno celebrato l’80° della loro fondazione, concludendo il suo discorso con queste parole: “All’inizio della vostra storia c’è stata l’intuizione che solo associandosi, camminando insieme, si potesse migliorare la scuola, che per sua natura è una comunità, bisognosa del contributo di tutti. I vostri fondatori vivevano in tempi nei quali i valori della persona e della cittadinanza democratica avevano bisogno di essere testimoniati e rafforzati, per il bene di tutti; e anche il valore della libertà educativa. Non dimenticate mai da dove venite, ma non camminate con la testa girata indietro, rimpiangendo i bei tempi passati!

 Pensate invece al presente della scuola, che è il futuro della società, alle prese con una trasformazione epocale. Pensate ai giovani insegnanti che muovono i primi passi nella scuola e alle famiglie che si sentono sole nel loro compito educativo. A ciascuno proponete con umiltà e novità il vostro stile educativo e associativo. Tutto questo vi incoraggio a farlo insieme, con una sorta di “patto tra le associazioni”, perché così potete testimoniare meglio il volto della Chiesa nella scuola e per la scuola. E allora andate avanti con fiducia! Benedico di cuore voi e tutti e coloro che formano la rete delle vostre Associazioni”. “Fratelli e sorelle, questa è la chiamata che dobbiamo sentire forte dentro di noi: facciamo germogliare la speranza della Pasqua nella nostra vita e nel mondo!

*Luciano Corradini è professore emerito di Pedagogia generale nell’Università di Roma Tre. È stato docente nelle scuole secondarie, nel­le Università di Cosenza, Milano Statale, Bre­scia Cattolica e Roma La Sapienza, presiden­te dell’IRRSAE Lombardia, vicepresidente del CNPI (Consiglio nazionale della P.I.), con sette successivi ministri, sottosegretario alla P.I. nel Governo Dini, presidente dell’ARDeP, associazio­ne per la riduzione del debito pubblico, dell’AIDU (docenti universitari), dell’UCIIM (docenti medi).



 

 

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