“In missione con
Pietro. L’apostolicità al cuore dell’identità dei movimenti ecclesiali”
RELAZIONE INTRODUTTIVA DEL CARD. FARRELL
ABSTRACT
In occasione del 25° anniversario del primo Congresso Internazionale delle associazioni e dei movimenti ecclesiali del 1998, si vuole tornare a riflettere sulla conferenza dell’allora Card. Joseph Ratzinger dal titolo “I movimenti ecclesiali e la loro collocazione teologica” per illuminare l’oggi dei movimenti, mettendone a fuoco identità e missione. Specifico del ministero petrino è il superamento della dimensione puramente locale e il “guardare al mondo” intero. In tal modo si tiene fede al mandato missionario universale affidato da Cristo ai Dodici. Il Papa non realizza da solo questa dimensione universale della successione apostolica. Nella storia della Chiesa, infatti, sono sorti carismi e movimenti spirituali che hanno collaborato con i successori di Pietro nella propagazione del Vangelo.
Anche per i movimenti laicali moderni vale lo stesso: collaborare al ministero petrino e al suo desiderio apostolico di portare a tutti il Vangelo è il loro ruolo specifico, la loro “collocazione teologica”.
Ciò pone
importanti sfide per l’oggi, prima fra tutte quella dell’evangelizzazione,
attuata in modo che sappia parlare agli uomini e alle donne contemporanei,
evitando prassi, linguaggi, metodi anacronistici; da ciò discende la necessità
di mettere in contatto il carisma con le esigenze reali delle persone, con le
nuove sensibilità culturali e le nuove situazioni pastorali; come anche
l’indicazione di vivere l’apostolicità missionaria in modo sinodale, in
profonda sintonia con il Papa, con le chiese particolari e i loro pastori e con
gli altri movimenti ecclesiali.
LA COLLOCAZIONE TEOLOGICA DEI MOVIMENTI NEL MAGISTERO DEI
PONTEFICI. A VENTICINQUE ANNI DALL’INCONTRO MONDIALE
DEL 1998 Relazione don Paolo Prosperi, FSCB
ABSTRACT
La relazione riflette sulla nota ecclesiale dell’apostolicità quale chiave di comprensione del posto dei movimenti nella Chiesa, alla luce del magistero della Chiesa da ’98 ad oggi. In un primo momento, viene presentato l’insegnamento in merito di Joseph Ratzinger, non mancando di fare riferimento a Iuvenescit Ecclesia, che di tale insegnamento rappresenta uno sviluppo e insieme l’incorporazione nel magistero autorevole della Chiesa.
I movimenti laicali, secondo tale visione, non sono che una incarnazione nell’oggi di quella che Ratzinger chiama apostolicità universale della Chiesa. Il che significa due cose: da un lato, radicamento nella fede e nell’esperienza di Cristo dei Dodici, e perciò attaccamento al magistero della Chiesa ed in particolare di Pietro; dall’altro, chiamata a trasmettere il vangelo alle genti (missio ad gentes). In un secondo momento, vengono messe a fuoco alcune delle più importanti preoccupazioni pastorali emergenti dal magistero di papa Francesco.
Esse si concentrano attorno a tre rischi o tentazioni: (i) autoreferenzialità, (ii) personalismi, (iii) pietrificazione del carisma. In un terzo e conclusivo momento, si propongono alcune considerazioni, che mirano a suggerire strade concreto di affronto dei problemi messi in evidenza dal recente magistero del Santo Padre.
Esse ruotano
attorno a tre forme di umiltà: (i) umiltà verso il Cristo e le vie ordinarie da
Lui istituite come strada d’accesso a Lui; (ii) umiltà verso i lontani, ovvero
gli uomini e le donne cui si è inviati; (iii) umiltà verso il carisma.
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