per lasciarsi disturbare
dal prossimo
La Lev ha pubblicato il primo libro in italiano
dell’intellettuale cattolico francese “Chi crede non è un borghese”, una
riflessione sull’essere credente: “Occorre abbandonare la zona di confort per
lasciarsi disturbare dal prossimo”
- di Eugenio Bonanata
Ci vuole coraggio
per annunciare il Vangelo, per andare verso le periferie geografiche ed
esistenziali, per ascoltare la gente che soffre e che vive nel bisogno. Papa
Francesco ripete spesso che questo è il cuore dell’essere cristiani. E anche
Jean de Saint-Cheron, intellettuale cattolico francese, arriva alla stessa
conclusione riflettendo sull’argomento nell’ambito del suo libro appena
tradotto in italiano grazie alla Libreria Editrice Vaticana. S’intitola Chi
crede non è un borghese. Perché la santità è alla portata di tutti e offre un
percorso molto ricco di spunti e di citazioni per argomentare la tesi di fondo.
“In realtà questo volume è il frutto di una lunga preghiera”, afferma l’autore
a Telepace. Una preghiera che ha preso le mosse da una constatazione personale,
quella di “Essere un cristiano imperfetto all’interno Chiesa", dice
confidando di aver meditato sul Vangelo e sulla distanza che c’è tra ciò che viviamo
e ciò che ci è richiesto in quanto credenti.
Nel mondo
scristianizzato è l'ora della coerenza
Ma qual è la via
d’uscita? “Bisogna lasciarsi disturbare dal prossimo”, risponde Jean de
Saint-Cheron, che ha individuato in questo aspetto una delle ragioni per cui
non è facile percorrere la strada della santità. “Abbiamo paura di essere
disturbati nel nostro piccolo confort”, spiega paragonando lo spirito borghese
al peccato originale di Adamo ed Eva: in comune con i progenitori - secondo
l’intellettuale - c’è la tendenza a seguire le proprie attese senza tener conto
dell’insegnamento di Dio. “Il Signore - prosegue - si manifesta spesso
attraverso il volto degli altri, di quelli che ci circondano. Pensiamo ad
esempio a San Francesco d’Assisi e Madre Teresa di Calcutta che si sono
lasciati disturbare dai poveri e dai lebbrosi”. Anche Papa Francesco ci chiede
in continuazione di fare altrettanto. Una richiesta che si traduce in scelte
ben precise, come avvicinare chi non crede e soprattutto compiere atti concreti.
Alla luce della secolarizzazione e/o della de-cristianizzazione che avanzano un
po’ ovunque, questa coerenza è quantomai necessaria da parte dei cristiani.
“Oggi - osserva ancora de Saint-Cheron - ci sono dei cristiani che sono
riusciti a costruirsi delle piccole ‘cappelle’, cioè uno spazio di confort
tutto loro. Ma è soltanto uscendo da questi luoghi che si riesce ad essere
veramente cristiani e a vivere la propria fede”.
Chi crede non è un borghese. Perché la santità è alla portata di tutti
Jean de Saint-Cheron
pubblicato da Libreria Editrice Vaticana, maggio 2023
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