TESTIMONE
DI PACE
In preparazione alla 41ma
Conferenza Generale dell’UNESCO, che avrà luogo a Parigi nel prossimo novembre,
l’UMEC-WUCT propone una riflessione su Santa Teresa di Lisieux, grande
educatrice, testimone di pace.
"La pace nel mondo
comincia nel vostro cuore".
Su iniziativa della
Francia, nell'ambito del programma di celebrazione degli anniversari di
personalità di spicco, la 41a Conferenza generale dell'UNESCO ha scelto
all'unanimità due personalità francesi per il biennio 2022/2023: Thérèse de
Lisieux e Gustave Eiffel.
Per onorare la
convergenza tra la loro influenza mondiale e l'articolo 1 del preambolo della
Costituzione dell'UNESCO, un gruppo di ONG della società civile, in
collaborazione con l'UNESCO, vorrebbe organizzare un momento di meditazione per
la pace durante la prossima Conferenza generale dell'UNESCO nel novembre 2023.
È stato infatti stabilito
un legame tra l'UNESCO, che sancisce la pace tra i popoli come sua missione
primaria, e la scelta di Thérèse de Lisieux di essere onorata nel biennio
2021/2023 come "Donna di pace, cultura ed educazione", e quella di
Gustave Eiffeil, creatore di ponti e viadotti, le cui opere combinano abilità
tecnica e arte per facilitare le relazioni umane e invitare alla trascendenza.
Nel mezzo del ritmo
frenetico della 42a Conferenza Generale, una pausa di pace sarà offerta, nello
spazio dedicato alla meditazione del sito UNESCO e nel cilindro simbolo della
pace, a tutti coloro che sono motivati dall'urgenza della pace.
Gli organizzatori
potranno accedere facilmente a questo spazio per presentare alcune
testimonianze - video e audio - di figure chiave per l'umanità - poeti, figure
religiose, maestri spirituali, intellettuali, artisti, filosofi - alternate a
estratti di opere musicali registrate, scritte e suonate a favore della pace.
Queste testimonianze vi
inviteranno a riflettere, meditare o pregare, nel rispetto delle vostre
convinzioni. Essere pienamente umani significa infatti rifiutare l'onnipotenza
e l'immortalità degli antichi dei, per abbracciare pienamente la nostra vulnerabilità
e temporalità in una comunità aperta all'alterità.
Dalla consapevolezza
condivisa di questa debolezza, comune al genere umano, potremo trarre la nostra
dignità e aprirci a quella parte immateriale che ci costituisce nonostante
tutto, nonostante noi stessi, sia che la chiamiamo intelligenza del Cuore,
dell'Anima, dello Spirito o della Coscienza.
Thérèse de Lisieux, grande educatrice nella
sua presunta vulnerabilità, ha mostrato una forza che si trasmette ancora oggi
e dà a chi la scopre un impulso che si irradia in tutto il mondo, oggi come
ieri, facendola riconoscere come "donna di cultura, di educazione e di
pace"; Gustave Eiffel, a cui l'UNESCO attribuisce il magnifico motto
"sempre più in alto", con la sua audacia e fiducia, grazie alle sue
opere che combinano l'abilità tecnica e la bellezza del "merletto di
ferro", facilita le relazioni umane e invita milioni di visitatori a
superare i propri limiti contemplando il cielo puntato dalla Torre che porta il
suo nome, testimone dell'Esposizione Universale del 1889 a Parigi.
Questo momento di pace
vissuto insieme dimostrerebbe il sostegno dell'UNESCO alle iniziative della
società civile che promuovono la pace nelle menti di uomini e donne. Senza
prendere la parola, la diversità delle persone e delle loro convinzioni, la
loro presenza fisica e la loro disponibilità spirituale testimonieranno il loro
desiderio di impegnarsi nel mondo per la pace, che oggi sembra così fragile, ma
comunque possibile.
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