- Dal Vangelo secondo Matteo -
Mt 9,36-10,8
PAROLE
DEL SANTO PADRE:
Il
Vangelo dice che Gesù «ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché
stessero con Lui e per mandarli a predicare» (Mc 3,14), due cose: perché
stessero con Lui e mandarli a predicare. C’è un aspetto che sembra
contraddittorio: li chiama perché stiano con Lui e perché vadano a predicare.
Verrebbe da dire: o l’una o l’altra cosa, o stare o andare. Invece no: per Gesù
non c’è andare senza stare e non c’è stare senza andare. Non è facile capire
questo, ma è così. Cerchiamo di capire un po’ qual è il senso con cui Gesù dice
queste cose.
Anzitutto non c’è andare senza stare: prima di inviare i discepoli in missione, Cristo – dice il Vangelo – li “chiama a sé” (cfr Mt 10,1). L’annuncio nasce dall’incontro con il Signore; ogni attività cristiana, soprattutto la missione, comincia da lì. Non si impara in un’accademia: no! Incomincia dall’incontro con il Signore. Testimoniarlo, infatti, significa irradiarlo; ma, se non riceviamo la sua luce, saremo spenti; se non lo frequentiamo, porteremo noi stessi anziché Lui – mi porto io e non Lui –, e sarà tutto vano.
Dunque, può portare
il Vangelo di Gesù solo la persona che sta con Lui. Uno che non sta con Lui non
può portare il Vangelo. Porterà idee, ma non il Vangelo. Ugualmente, però, non
c’è stare senza andare. Infatti seguire Cristo non è un fatto intimistico:
senza annuncio, senza servizio, senza missione la relazione con Gesù non
cresce. (Udienza generale, 15 febbraio 2023)
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