Francesco
ai giovani della Gmg:
prima di partire andate a trovare i nonni
-
di Riccardo Maccioni - Vatican News
Gli
anziani sono preziosi, non lasciamoli soli. Non permettiamo che siano vittime
della cultura dello scarto. Nel Messaggio per la III Giornata mondiale dei
nonni e degli anziani, che sarà celebrata il prossimo 23 luglio, il Papa
sottolinea ancora una volta l’importanza della vicinanza e dello scambio tra le
generazioni, nel segno della crescita reciproca.
«L’amicizia
di una persona anziana – scrive infatti il Pontefice – aiuta il giovane a non
appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue
capacità. Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla
speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si
realizzino». Punto di partenza per la riflessione di Francesco è la visita,
raccontata nel Vangelo di Luca, della giovane Maria all’anziana cugina
Elisabetta. Da qui il titolo del Messaggio e della Giornata che riprende il
Magnificat: «Di generazione in generazione la sua misericordia» (Lc 1, 50).
Proprio
quell’incontro diventa lo spunto per richiamare «il progetto d’amore di Dio»,
che «attraversa il passato, il presente e il futuro, abbracciando e mettendo in
collegamento le generazioni». Chiamate tutte ad andare oltre se stesse.
Per
i più giovani si tratta di guardare «al di là dell’immediato nel quale ci
confina la realtà virtuale, la quale spesso distoglie dall’azione concreta; per
i più anziani si tratta di non soffermarsi sulle forze che s’indeboliscono e di
non rammaricarsi per le occasioni perse».
Una
nostalgia che non ha senso se è vero che quanti sono avanti con gli anni
giocano comunque un ruolo importante nella società umana. «La loro presenza
nelle famiglie e nelle comunità è preziosa – aggiunge il Messaggio –, ci dona
la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un
popolo in cui si custodiscono le radici. Sì, sono gli anziani a trasmetterci
l’appartenenza al popolo santo di Dio. La Chiesa, così come la società, ha
bisogno di loro. Essi – prosegue Francesco – consegnano al presente un passato
necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro
compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!».
Di
qui l’importanza di custodirli e curarli anche nella quotidianità dei piccoli
gesti. Come l’invito che il Papa rivolge ai ragazzi della prossima Giornata
mondiale della gioventù. «Prima di mettervi in viaggio» chiede il Pontefice –
«andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua
preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la benedizione di
quell’incontro».
Il
testo integrale del Messaggio di papa Francesco
Pubblichiamo
il Messaggio del Papa per la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani
che sarà celebrata il prossimo 23 luglio sul tema (tratto dal Magnificat nel
Vangelo di san Luca): “Di generazione in generazione la sua misericordia (Lc
1,50).
Cari
fratelli e sorelle! «Di generazione in generazione la sua misericordia» (Lc
1,50): è questo il tema della III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
È un tema che ci riporta a un incontro benedetto: quello tra la giovane Maria e
la sua anziana parente Elisabetta (cfr Lc 1,39-56). Questa, ricolma di Spirito
Santo, rivolge alla Madre di Dio delle parole che, a distanza di millenni,
ritmano la nostra preghiera quotidiana: «Benedetta tu fra le donne e benedetto
il frutto del tuo grembo» (v. 42). E lo Spirito Santo, già disceso su Maria, le
suggerisce di rispondere con il Magnificat, nel quale proclama che la
misericordia del Signore si estende di generazione in generazione. Lo Spirito
Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse, tra
nonni e nipoti, tra giovani e anziani. Dio, infatti, desidera che, come ha
fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che
attingano sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera che non
lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come
purtroppo oggi troppo spesso accade.
È
bella, quest’anno, la vicinanza tra la celebrazione della Giornata mondiale dei
nonni e degli anziani e quella della gioventù; entrambe hanno come tema la
“fretta” di Maria (cfr v. 39) nel visitare Elisabetta, e ci portano così a
riflettere sul legame tra giovani e anziani. Il Signore spera che i giovani,
incontrandoli, accolgano la chiamata a custodire la memoria e riconoscano,
grazie a loro, il dono di appartenere a una storia più grande. L’amicizia di
una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a
ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità. Per i più anziani, invece,
la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada
perduto e che i loro sogni si realizzino. Insomma, la visita di Maria ad
Elisabetta e la consapevolezza che la misericordia del Signore si trasmette da
una generazione all’altra rivelano che non possiamo andare avanti – e neppure
salvarci – da soli e che l’intervento di Dio si manifesta sempre nell’insieme,
nella storia di un popolo. È Maria stessa a dirlo nel Magnificat, esultando in
Dio che ha operato meraviglie nuove e sorprendenti, fedele alla promessa fatta
ad Abramo (cfr vv. 51-55).
Per
meglio accogliere lo stile dell’agire di Dio, ricordiamo che il tempo va
abitato nella sua pienezza, perché le realtà più grandi e i sogni più belli non
si realizzano in un attimo, ma attraverso una crescita e una maturazione: in
cammino, in dialogo, in relazione. Perciò chi si concentra solo sull’immediato,
sui propri vantaggi da conseguire rapidamente e avidamente, sul “tutto e subito”,
perde di vista l’agire di Dio. Il suo progetto di amore attraversa invece il
passato, il presente e il futuro, abbraccia e mette in collegamento le
generazioni. È un progetto che va oltre noi stessi, ma nel quale ciascuno di
noi è importante, e soprattutto è chiamato ad andare oltre. Per i più giovani
si tratta di andare al di là dell’immediato nel quale ci confina la realtà
virtuale, la quale spesso distoglie dall’azione concreta; per i più anziani si
tratta di non soffermarsi sulle forze che s’indeboliscono e di non rammaricarsi
per le occasioni perse. Guardiamo avanti! Lasciamoci plasmare dalla grazia di
Dio che, di generazione in generazione, ci libera dall’immobilismo nell’agire e
dai rimpianti del passato!
Nell’incontro
tra Maria ed Elisabetta, tra giovani e anziani, Dio ci dona il suo futuro. Il
cammino di Maria e l’accoglienza di Elisabetta aprono infatti le porte al
manifestarsi della salvezza: attraverso il loro abbraccio la sua misericordia
irrompe con gioiosa mitezza nella storia umana. Vorrei allora invitare ciascuno
a pensare a quell’incontro, di più, a chiudere gli occhi e a immaginare, come
in un’istantanea, quell’abbraccio tra la giovane madre di Dio e l’anziana madre
di san Giovanni Battista; a rappresentarlo nella mente e a visualizzarlo nel
cuore, per fissarlo nell’anima come una luminosa icona interiore.
E
invito poi a passare dall’immaginazione alla concretezza nel fare qualcosa per
abbracciare i nonni e gli anziani. Non lasciamoli soli, la loro presenza nelle
famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere
la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le
radici. Sì, sono gli anziani a trasmetterci l’appartenenza al Popolo santo di
Dio. La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro. Essi consegnano al
presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non
priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo
che siano scartati!
La
Giornata mondiale dei nonni e degli anziani vuol essere un piccolo segno
delicato di speranza per loro e per la Chiesa intera. Rinnovo perciò il mio
invito a tutti – diocesi, parrocchie, associazioni, comunità – a celebrarla,
mettendo al centro la gioia traboccante di un rinnovato incontro tra giovani e
anziani. A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che
vivrete la Giornata Mondiale della Gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire:
prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a
un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la
benedizione di quell’incontro. A voi anziani chiedo di accompagnare con la
preghiera i giovani che stanno per celebrare la Gmg. Quei ragazzi sono la
risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il
segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la
fantasia dello Spirito Santo.
Cari
nonni, cari fratelli e sorelle anziani, che la benedizione dell’abbraccio tra
Maria ed Elisabetta vi raggiunga e colmi di pace i vostri cuori. Vi benedico
con affetto. E voi, per favore, pregate per me.
Francesco
MESSAGGIO
DEL SANTO PADRE
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