ad un bambino
nato il 2 giugno
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di Luigi Sanlorenzo
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Caro
bambino nato nel giorno della Repubblica, prima di tutto, complimenti perché
sarà vacanza a scuola e potrai godere della tua festa per l’intera
giornata, magari con qualche “ponte”
che, di tanto in tanto, ti permetterà di
farlo in un lungo weekend.
Sei
nato in una giornata particolare che, comunque vadano le cose in futuro, vedrà
sempre, almeno in questo giorno,
un’Italia unita nei cui cieli si intrecceranno i colori della bandiera
che una leggenda vuole abbiamo un significato ben preciso: il verde per
ricordare i nostri prati, il bianco per ricordare le nevi perenni e il rosso
per il sangue versato nelle guerre combattute sotto forme diverse per
conquistare e assicurare la tua liberà.
Che
tu compia oggi pochi o molti anni, la coincidenza della tua data natale con
quella della Repubblica, pur casuale come per tutti, non può che interrogarti
su quanto il destino ti sia stato benevolo.
Qualunque
sia il colore della pelle dei tuoi genitori, sei venuto alla luce in un Paese
libero che fa parte del continente che ha donato al mondo musica sublime,
altissima letteratura, l’idea stessa di quell’arte che da ogni parte ti
circonda e ti stordisce, il concetto antico e sempre attuale di democrazia,
l’aspirazione all’uguaglianza nei diritti e nei doveri tra tutti gli uomini e
le donne.
Ove
tu non ne sia ancora un cittadino a tutti gli effetti, ti auguro di diventarlo
presto, per il semplice motivo di essere nato in Italia.
Qualunque
sia il tuo credo politico o religioso sappi che la sua pacifica espressione
sarà sempre tutelata dalla Costituzione e dalle leggi. Adoperati perché ciò sia
sempre più concreto e percepito da tutti.
Qualunque
sia il tuo stato sociale, ricorda che avrà sempre diritto di essere rispettato
e, quando necessario, sostenuto ed aiutato perché non ti siano precluse pari
opportunità di realizzazione, a condizione che tu faccia la parte che l’età ti
assegnerà in ogni fase della vita.
Qualunque
sia il genere a cui ti sentirai spontaneamente e senza condizionamenti di appartenere,
confida che nessuno avrà mai il diritto di discriminarti, di insultarti o di
farti del male per tale ragione.
Se
in questo anniversario sei ancora nell’infanzia o nell’adolescenza,
probabilmente tutto ciò ti sembrerà ovvio e normale.
Purtroppo,
non è stato sempre così e quando te ne parleranno a scuola o in famiglia, rivolgi un pensiero a quanti si sono
ribellati perché tu potessi considerarlo “scontato” e se dovessi avere la
fortuna di incontrare qualcuno di essi che è ancora tra noi, distingui tra le sue rughe il ricamo di un
sogno chiamato Libertà e leggi nel suo sguardo
i fotogrammi drammatici che di quella lotta vi sono rimasti impressi per
sempre.
Delle
Istituzioni democratiche, con le cui
tante insufficienze avrai modo di confrontarti quando in forme diverse le
incontrerai, tieni a mente che sono idee astratte che diventano concrete
soltanto attraverso le azioni di uomini e di donne di diversa indole e natura:
alcuni danno ad esse lustro e dignità, altri le usano e le avviliscono con
comportamenti indegni che spesso hanno a che fare con il proprio interesse o
con la propria stupidità. Difendile sempre e comunque, mentre nel frattempo ti
adoperi perché esse trovino il più possibile, gli interpreti adeguati a tale
ineguagliabile ruolo.
Non
commettere mai l’errore di confonderle con i comportamenti sbagliati di quanti
le dovessero rappresentare, rischieresti di indebolirne le fondamenta che altri
e migliori di alcuni di loro, hanno edificato settantacinque anni fa.
La
Repubblica che ti viene consegnata ogni anno come il più bello dei regali che
potrai mai ricevere non è, se non nelle proprie ed irrinunciabile radici
ideali, un pacchetto ben confezionato e definitivo; somiglia piuttosto ad un
mosaico colorato di cui sei tu la tessera più recente che ne identifica il
profilo in divenire o, se preferisci, ad
un gioco creativo dalle composizioni molteplici ma fatte tutte della stessa
materia ideale. Diffida pertanto di coloro che vorrebbero indurti a
considerarne una ed una sola nel cui pensiero unico imprigionare i futuri
possibili.
Di
ciò con cui sei nato come con una sorta di camicia della fortuna, non
dimenticare che due terzi dell’Umanità è ancora priva o solo all’inizio di un
cammino faticoso disseminato di mille ostacoli.
Fai
in modo di non essere tu uno di quelli e stai sempre dalla parte di chi più
soffre, spera ed ama, consapevole del privilegio che ti è stato donato e se un
giorno dovesse toccare a te di rappresentare questa Repubblica nei mille ruoli
di servizio in cui essa diventa realtà, siine degno e fiero indossando una
toga, una divisa, un camice, una tuta o
semplici abiti civili: non ti mancheranno gli esempi da seguire né quelli da
evitare; in ogni caso la tua testimonianza personale sarà unica, irripetibile e
mai esente da responsabilità.
E
ove la vita dovesse portarti ad assumere ruoli e compiti in altri settori,
ricorda che nella società italiana “privato” non è il contrario di “pubblico”
né una zona franca da cui i valori repubblicani possano essere esclusi in nome
del profitto, del potere o di altre
tentazioni della natura umana. Anche in questo non ti mancheranno italiani che
hanno lasciato una traccia su cui orientare i tuoi comportamenti.
Infine,
quando sarai giunto all’età in cui si dice prevalga la saggezza come figlia
dell’esperienza e ti troverai a festeggiare la Repubblica, magari scrivendo una
lettera come questa a chi ti è più caro, che il bilancio della tua vita civile
sia sereno e senza rimpianti.
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