È disponibile online, sul sito www.settimanesociali.it, il Documento preparatorio della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024.
Partecipazione e pace, lavoro e diritti, migrazioni, ecologia integrale,
economia che metta al centro l’uomo e la natura sono i temi “Al cuore della
democrazia” che faranno da filo rosso al tradizionale appuntamento promosso
dalla CEI.
Pensata come un processo più che come un evento, la Settimana Sociale entra nel
vivo con la pubblicazione del Documento preparatorio che aiuterà a riflettere e
a individuare idee da realizzare per “partecipare tra storia e futuro”. “Il
futuro del Paese – sottolinea il Documento – richiede persone capaci di
mettersi in gioco e di collaborare tra loro per rigenerare gli spazi di vita,
anche i più marginali e affaticati, rinforzando la capacità di scegliere
democraticamente e di vivere il potere come un servizio da condividere. È una
sfida che riguarda tutti i cittadini: tutte le voci di una comunità devono
trovare parola, ascolto e sostegno, per elaborare pensiero e avviare percorsi
di partecipazione, per trasformare il presente e liberare più bellezza nel
futuro”.
In vista di una Settimana Sociale che vuole essere “un crocevia di persone e
progetti diversi, un luogo per condividere il presente e immaginare insieme il
futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune”, Diocesi e
territori, aggregazioni laicali e famiglie religiose, cittadini e fedeli sono chiamati
a confrontarsi sul tema della democrazia, a partire da alcune domande presenti
nel Documento. Così da dare un contributo significativo al Cammino sinodale –
di cui la Settimana Sociale è parte integrante – e allo sviluppo del Paese.
In quest’ottica, la scelta della sede non è casuale: Trieste è città di
confine, proiettata verso l’Europa e aperta verso Est, con una presenza storica
di tante Confessioni cristiane e religioni diverse; una terra segnata da
divisioni politiche che ne hanno attraversato la storia, con luoghi che
ricordano dove porta la negazione della democrazia, dalla Risiera di San Saba
alle Foibe. “Vogliamo capire – spiega il Documento – qualcosa di più di questi
confini che uniscono e dividono, di questa Europa e del suo sogno di pace tante
volte tradito, del mondo che vi arriva a piedi – piedi feriti dal cammino e
provati dalla fatica – dopo aver percorso le strade della guerra e della
disperazione”.
L’importanza
dell’apertura alla multiculturalità e al pluralismo così come del dialogo sono
richiamati in modo plastico dal logo, che raffigura dei baloon che
si intrecciano: l’intersezione delle forme e dei colori crea una croce, simbolo
delle radici e dei valori che sono alla base dell’appuntamento.
La
comunità – fattore chiave del cambiamento proposto – è invece rappresentata
dall’immagine scelta per la 50ª edizione che, riecheggiando le grafiche degli
anni ‘60, in particolare dell’optical art, utilizza elementi geometrici
semplici per generare, grazie alla loro ripetizione, un grande cuore fatto di
persone.
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