Usando le dita delle mani i bimbi migliorano la loro capacità di calcolo
Così
come per l'abaco, anche l'utilizzo delle mani
può aiutare i bambini con
l'aritmetica
e ad accentuare le proprie capacità cognitive
- di - Annie
Spratt/Unsplash
Così
come per l'abaco, anche l'utilizzo delle dita per contare può aiutare i bambini
a familiarizzare con la matematica e le operazioni in età prescolare e scolare.
Lo spiega uno studio, pubblicato sulla rivista "Child Development",
condotto dagli scienziati dell'Università di Losanna in Svizzera e di Lea.fr,
Editions Nathan a Parigi. Il team, guidato da Catherine Thevenot, ha valutato
l'effetto derivante dall'utilizzare le dita per contare durante l'età
prescolare. Alcuni insegnanti ritengono che questa tecnica sia associata a
maggiori difficoltà con l'aritmetica, mentre altri la associano a una
conoscenza numerica approfondita. Dagli otto anni, spiegano le esperte, contare
con le mani è un comportamento associato a probabili difficoltà matematiche, ma
tra i quattro e i sei anni la stessa abitudine potrebbe migliorare le
prestazioni dei bambini.
L’insegnamento
della matematica è un aspetto importante dell’educazione dei bimbi, soprattutto
per quelli in età scolare, dai 6 ai 10 anni. Oltre alla capacità di risolvere
problemi, l’apprendimento della matematica ha una serie di benefici
psico-cognitivi rilevanti, i cui effetti saranno poi apprezzati per proseguo di
tutta la vita. Nello specifico l’apprendimento delle tecniche di calcolo aiuta
a sviluppare abilità cognitive essenziali come la capacità di ragionare, la
capacità di risolvere problemi e la capacità di pensare in modo astratto.
Il
gruppo di ricerca coordinato da Thevenot ha coinvolto 328 bambini di cinque e
sei anni di scuola materna, testando le loro capacità di risolvere delle
semplici operazioni. I piccoli partecipanti sono stati reclutati tramite i loro
insegnanti, che hanno preso parte volontariamente all'esperimento. Ai docenti è
stato chiesto di registrarsi tramite una rete pedagogica e collaborativa
digitale, Lea.fr, che è stata utilizzata per fornire loro i materiali e i
dettagli della procedura per implementare il programma. La fase prodromica del
test consisteva nella breve formazione dei bimbi, per una durata di due
settimane. Successivamente, sono state valutate le competenze dei bambini. I
risultati mostrano un importante aumento delle prestazioni tra pre e post test
per i bambini addestrati che inizialmente non contavano sulle dita. In
particolare, gli alunni sono stati in grado di individuare la risposta corretta
dal 37 al 77 per cento delle volte, rispettivamente prima e dopo. Allo stesso
tempo, chi non usava le manine riusciva a rispondere correttamente nel 40 e nel
48 per cento dei casi, rispettivamente prima e dopo. Questi risultati sono
stati replicati in un esperimento con un gruppo di controllo. Il lavoro
dimostra che le prestazioni aritmetiche possono essere migliorate attraverso il
conteggio con le dita.
"I
nostri risultati - afferma Thevenot - sono molto preziosi, per la prima volta
forniamo una risposta concreta alla domanda di vecchia data se gli insegnanti
debbano insegnare esplicitamente ai bambini a usare le dita per risolvere
problemi di addizione.
L'allenamento al calcolo sembra essere efficace per
oltre il 75 per cento dei bimbi in età prescolare. Nei prossimi step cercheremo
di capire come aiutare il restante 25 per cento che non sembra beneficiare di
questo approccio.
Allo stesso tempo - conclude - vogliamo capire se questo
insegnamento vada oltre la semplice procedura di risoluzione delle operazioni.
In altre parole, vogliamo sapere se contare con le dita porti a una
comprensione concettuale più profonda dei numeri, se possa effettivamente
aiutare i più piccoli a capire le quantità rappresentate dalle dita. Per ora i
risultati sono molto promettenti, ma abbiamo bisogno di ulteriori esperimenti
per confermare le nostre ipotesi e poter adottare definitivamente questo
programma di formazione".
www.avvenire.it
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