Gestire le emozioni in classe, l’approccio innovativo di Massimo
Sidoti:
“Proporre modello educativo che responsabilizzi gli studenti e faccia
comprendere le proprie emozioni”
Di
redazione
Con
l’inizio di un nuovo anno scolastico, Massimo Sidoti, pedagogista e presidente
di Exducere.com, ci invita a riflettere sull’importanza di comprendere
l’intelligenza emotiva degli alunni.
In
un contesto educativo sempre più complesso, la capacità di gestire le emozioni
diventa cruciale per il rendimento scolastico e per il benessere degli
studenti. Le sue parole offrono spunti significativi su come la pedagogia possa
evolversi per rispondere alle sfide contemporanee.
Sidoti
sottolinea che l’intensità emotiva con cui gli alunni vivono le loro esperienze
scolastiche è fondamentale. “L’adolescente dice che non riesce a contenere il
suo stato emotivo. È più forte di me! Mi travolge”. L’affermazione evidenzia la
necessità di un approccio educativo che non solo riconosca le emozioni, ma che
le gestisca in modo costruttivo. Il pedagogista ha il compito di guidare gli
studenti nel riconoscere e contenere le loro emozioni, trasformando l’emotività
in sentimenti più gestibili.
Un
aspetto chiave del discorso di Sidoti è la distinzione tra sentimenti ed
emotività. Mentre l’emotività è immediata e spesso travolgente, i sentimenti si
sviluppano successivamente e richiedono un processo di riflessione. “Occorre
distinguere i sentimenti dall’emotività,” afferma Sidoti, evidenziando che
l’educazione al sentimento da sola non è sufficiente. È necessario un
intervento pedagogico che aiuti gli studenti a navigare tra le loro emozioni e
a sviluppare una consapevolezza emotiva.
Sidoti
propone un modello educativo che responsabilizzi gli studenti, rendendoli
capaci di gestire la propria emotività e sviluppare un pensiero
logico-razionale. “Mente e cuore vanno di pari passo,” afferma, suggerendo che
l’integrazione delle emozioni nel processo educativo è essenziale per formare
individui equilibrati e consapevoli. Le scuole devono quindi promuovere un
ambiente in cui gli studenti possano esprimere e comprendere le proprie
emozioni, facilitando così un apprendimento più profondo.
Sidoti
introduce il concetto di “pedagogia funzionale,” un approccio che mira a
semplificare i processi evolutivi degli studenti. Attraverso attività come
“l’ora del racconto” e “l’ora della socialità,” il pedagogista può creare spazi
di apprendimento che favoriscano l’espressione emotiva e la socializzazione.
Inoltre, l’idea di lezioni en plein air, immerse nella natura, rappresenta
un’innovazione didattica che può stimolare la curiosità e l’interesse degli
studenti.
Un
altro punto cruciale del discorso di Sidoti è l’integrazione della pedagogia
cognitiva nel curriculum scolastico. Questa branca della pedagogia si concentra
sui processi mentali coinvolti nell’apprendimento, come la memoria,
l’attenzione e la risoluzione dei problemi. “Il funzionamento della mente è
assimilato,” afferma, sottolineando che comprendere come gli studenti
apprendono è fondamentale per migliorare le pratiche educative.
Orizzonte
scuola
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