E' a
conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia che il Papa indice la
Giornata mondiale dei poveri, indicando come data la XXXIII Domenica del Tempo
ordinario. “Tendi la tua mano al povero” è il tema per l'appuntamento con la Messa presieduta da Francesco a San Pietro nel
contesto della pandemia
La Giornata
in tempo di pandemia
La Giornata
mondiale dei poveri 2020, la quarta, sarà celebrata domenica 15 novembre, ma a
causa del coronavirus sarà diversa dalle altre. La Messa presieduta da Papa
Francesco all’altare della Cattedra nella Basilica Vaticana alle ore 10 vedrà
la presenza di un centinaio di persone soltanto, in rappresentanza dei
poveri del mondo. Ma la pandemia non ferma la carità del Papa: si è attivata
infatti per questa occasione, una rete solidale per portare cibo, mascherine e
aiuti a migliaia di famiglie in circa 60 parrocchie romane, a Case famiglia e
associazioni caritative. Inoltre, nell’ambulatorio gestito dall’Elemosineria
Apostolica per le persone in necessità sarà possibile effettuare il tampone per
il Covid-19.
Abbiamo
bisogno gli uni degli altri
“Tendi la
tua mano al povero” è il tema scelto quest’anno come espresso nel Messaggio del Papa per questa IV Giornata. “In questi
mesi, nei quali il mondo intero è stato come sopraffatto da un virus che ha
portato dolore e morte, sconforto e smarrimento, quante mani tese abbiamo
potuto vedere!”, scrive il Papa, ricordando che “questo è un tempo favorevole
per sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una
responsabilità verso gli altri e verso il mondo”.
Non basta
non fare il male
Nella prima
Giornata mondiale dei poveri, il 19 novembre 2017, Francesco celebra la Messa
nella Basilica di San Pietro alla presenza di circa 40 mila persone indigenti
provenienti non solo da Roma e dal Lazio, ma anche da diverse diocesi del
mondo. Al termine, 1.500 di loro prendono parte al pranzo con il Papa in Aula
Paolo VI. Nell’omelia della messa Papa Francesco pronuncia
parole forti riguardo all’indifferenza, “il grande peccato nei confronti dei
poveri”. L’indifferenza, dice, è anche dire: “Non mi riguarda, non è affar mio,
è colpa della società (...) è anche sdegnarsi di fronte al male senza far
nulla. Dio, però, non ci chiederà se avremo avuto giusto sdegno, ma se avremo
fatto del bene”. "Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei
fratelli più piccoli, l’avete fatto a me", si legge nel Vangelo e il Papa
conclude: “Questi fratelli più piccoli, da Lui prediletti, sono l’affamato e
l’ammalato, il forestiero e il carcerato, il povero e l’abbandonato, il
sofferente senza aiuto e il bisognoso scartato”.
“Nel povero
Gesù bussa al nostro cuore e, assetato, ci domanda amore”
Una carità
diffusa nelle diocesi del mondo
Anche nella
Giornata mondiale dei poveri del 2018, Francesco presiede la Messa in San
Pietro e pranza con i poveri. E’ il 18 novembre. Contemporaneamente, in tante
parrocchie, centri di volontariato, collegi e scuole viene offerto un pranzo a
chi è emarginato. Nel Messaggio inviato in vista della Giornata, il Papa
aveva invitato la comunità cristiana a “dare un segno di vicinanza e di
sollievo” a coloro che sono nel bisogno collaborando anche con altre realtà di
solidarietà.
E'
l'ingiustizia alle radici della povertà
In un tweet
Francesco scrive: "Chiediamo la grazia di aprire gli occhi e il cuore ai
poveri, per ascoltare il loro grido e riconoscere le loro necessità”. Nell’omelia alla Messa di quella mattina va alla
radice della questione: “L’ingiustizia è la radice perversa della povertà”,
afferma, e “il grido dei poveri diventa ogni giorno più forte, ma ogni giorno
meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi”.
“Il grido
dei poveri è il grido dei tanti Lazzaro che piangono, mentre pochi epuloni
banchettano con quanto per giustizia spetta a tutti”
La fretta
che non ci fa vedere
Nelle parole
pronunciate il 17 novembre, in occasione della Messa per la Giornata dello scorso anno, Papa
Francesco commenta la fretta che contraddistingue la nostra vita quotidiana
facendoci perdere di vista ciò che conta davvero e cioè l’amore. "Nella
smania di correre, di conquistare tutto e subito - osserva - dà fastidio chi
rimane indietro. Ed è giudicato scarto: quanti anziani, nascituri, persone
disabili, poveri ritenuti inutili. Si va di fretta, senza preoccuparsi che le
distanze aumentano, che la bramosia di pochi accresce la povertà di
molti.
“Stando con
i poveri, servendo i poveri, impariamo i gusti di Gesù, comprendiamo che cosa
resta e che cosa passa”
Non solo
cibo per i poveri, ma anche bellezza
In
preparazione alla Giornata del 2019, una platea di 7.000 indigenti partecipa al
concerto in Vaticano diretto dal maestro Nicola Piovani e da monsignor Marco
Frisina. Ma non è la prima volta: “Sarà un concerto per seminare gioia, (…) il
seme rimarrà lì nelle anime di tutti e farà tanto bene a tutti.”, aveva detto
Francesco in occasione della prima edizione del Concerto per e con i poveri nel
maggio del 2015. Per la Giornata del 2016 in Aula Paolo VI sul palco con
l'orchestra sarà Ennio Morricone. Per il Papa, infatti, i poveri hanno diritto
non solo ai beni di prima necessità, ma anche all’armonia e alla bellezza come
può essere, appunto, ascoltare il suono di un’orchestra, assistere allo
spettacolo di un circo o fare una gita al mare. Tutte iniziative a cui, in
questi anni, molti hanno potuto partecipare proprio grazie a Francesco,
ritrovando una nuova dignità.
La povertà
cresce nel mondo a causa del Covid-19
In tutto il
mondo, riferisce la Banca Mondiale, più di 730 milioni di persone vivono oggi
con meno di 1,90 dollari al giorno. E sono oltre 100 milioni i nuovi poveri a
causa della pandemia. Grave la ricaduta sui minori: il numero di bambini che
vivono in condizioni di povertà multidimensionale è salito a circa 1,2
miliardi, registrando la cifra di 150 milioni di bambini in più in condizioni
di privazione dall'inizio di quest'anno. Il Covid-19 pesa economicamente anche
sui Paesi europei dove un bambino su quattro è minacciato dalla povertà. In
Italia, secondo la Banca d’Italia, nei mesi di aprile e maggio, c’è stata una
riduzione di reddito per la metà delle famiglie. Inoltre, un recente rapporto
di Caritas Italiana, evidenzia che, fra marzo e maggio del 2020, si è
registrato un forte incremento del numero di persone sostenute a livello
diocesano e parrocchiale: complessivamente circa 450 mila persone.
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