Pellai:
per insegnanti e genitori,
per educare i giovani bisogna
avere pazienza, amore
e saper “sostare”
e saper guardare negli occhi
Svolgere
la funzione di educatore, in quanto genitore o insegnante, non è mai semplice
ed alle volte si percepisce un senso di inadeguatezza, un po' come se non ci si
sentisse all'altezza per poter...
Svolgere
la funzione di educatore, in qualità di genitore, non è mai semplice ed alle
volte si percepisce un senso di inadeguatezza, un po' come se non ci si
sentisse all'altezza per poter adempiere a tale compito in maniera adeguata
così permettendo una crescita sana ed armoniosa dei propri figli.
Non
esiste un manuale di istruzioni per poter svolgere la funzione di genitore in
maniera ottimale e l'essere eccessivamente presenti, il voler ad ogni costo
"proteggere" i propri figli così cercando di allontanarli da
qualsiasi problema o sofferenza, sicuramente non sembra essere d'aiuto ma anzi
complica le cose, rendendo i giovanissimi spesso vulnerabili ed incapaci di
gestire situazioni avverse.
A
tal proposito Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e
ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli
Studi di Milano, coglie l'occasione per esprime la sua opinione in merito,
riproponendo alcuni suoi versi da uno dei suoi libri più "antichi":
"Coccolami
ancora per un po’
Tienimi
accanto, non dirmi no.
Con
le tue braccia fammi volare
Attento
alla barba, mi fa grattare
Se
sul tappeto mi tieni incollato
Mentre
giochiamo al pugilato
«Aiuto»
grido alla mamma per finta
Poi
tu ti giri e ti do una spinta
Tienimi
forte sul cuore papà
Almeno
adesso che la mia età
Consente
a entrambi in casa e in terrazzo
Di
farci coccole senza imbarazzo.
Tra
qualche anno, la legge dei duri
Ci
troverà più grandi e maturi
A
fare finta che gli uomini veri
Son
tutti d’un pezzo e molto seri
Stasera
quel tempo è ancora lontano
Tu
coccola e gioca con me sul divano".
(tratto
da Nella Pancia del papà di A.Pellai, Salani ed.)
Bisogna
avere pazienza, amore e saper “sostare” accanto a quel figlio, guardandolo
negli occhi, tenendolo sul cuore, accudendolo in tutti i suoi bisogni.
Sono
stati i miei figli a dare forma al mio “dentro di papà” (tratto da “Nella pancia del papà”
di A.Pellai, Salani ed.).
Attraverso
questi versi Alberto Pellai ci fa comprendere fino in fondo come nessuno sia
veramente pronto a fare il genitore, ma lo si diventa passo dopo passo, giorno
dopo giorno, attraverso quella pazienza che ci permette di stare accanto ai
nostri figli, dedicando loro amore infinito ed incondizionato, ma anche il
nostro tempo, la nostra dedizione, cercando di comprendere quali siano i loro
bisogni, supportandoli lungo il cammino, fungendo da guida, nella
consapevolezza che sono propri i figli a trasformare gli adulti in genitori,
perché si cresce assieme, l'uno a fianco dell'altro, apprendendo sempre cose
nuove e ben presto maturando la propria capacità di esserci costantemente, così
diventando un importantissimo punto di riferimento.
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