Per quanto
riguarda i più piccoli, il punteggio medio è 515, significativamente superiore
a quello medio internazionale, ma con importanti differenze territoriali:
mentre il Nord e il Centro riportano punteggi che non si discostano dalla media
nazionale, il Sud e le Isole raggiungono risultati inferiori, pari
rispettivamente a 503 e 498 punti. Soltanto il 4% degli scolari italiani di
quarta elementare raggiunge il livello “Avanzato”, rispetto al 7% della media
internazionale, dove spiccano i risultati dei Paesi dell’Asia orientale, con
Singapore in testa. Anche i risultati degli studenti di terza
media sono buoni, con un punteggio medio di 497, in linea con la
media internazionale e superiore di 18 punti rispetto al valore
medio registrato nel 1999. Soltanto il 3% dei nostri studenti
medi raggiunge però il livello “Avanzato” rispetto al valore mediano
internazionale del 5%.
Ciononostante,
secondo la presidente del-l’Invalsi, Anna Maria Ajello, i risultati di Timss
2019 «inducono a sperare bene», anche in vista della ripresa
post-pandemia. Pur non tenendo conto dell’impatto del Covid sul rendimento
scolastico, che ha visto la repentina introduzione della didattica a distanza,
«questi dati saranno la base per un nuovo traguardo da raggiungere, per stabilire
il traguardo per la ripresa», sottolineano il dirigente di ricerca di Invalsi,
Roberto Ricci ed Elisa Caponera, Co-National research
coordinator Timss. Rivolta alla ripresa post-Covid è anche Lorella
Carimali, docente di Matematica e Fisica al Liceo scientifico “Vittorio
Veneto” di Milano e, nel 2018, finalista al Global Teacher Prize, Premio Nobel
degli insegnanti. Nel suo ultimo libro “L’equazione della libertà”, una sorta
di «racconto a più voci» con i suoi studenti, cerca di «smontare gli
stereotipi» intorno a questa materia che, per esempio, fanno sì, come conferma
la ricerca internazionale, che tra quarta elementare e la terza media, aumenti
in maniera importante la percentuale di studenti a cui la Matematica non
piace. «Serve una rivoluzione culturale», incalza la
professoressa milanese, che allena i suoi ragazzi a
«pensare matematicamente », perché «la Matematica è una forma di
pensiero» che «riguarda tutta la vita». E che, se fosse più
diffusa, ci aiuterebbe a uscire prima e meglio
dall’emergenza sanitaria. «La Matematica è visione e messa a sistema di
una visione: è ciò che manca alla nostra classe politica»,
conclude Carimali.
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