Medicina solidale, pandemia: molti i ragazzi lasciati soli con le loro fragilità
Capire quali sono i disagi e
i timori nati a causa della pandemia e dal lungo isolamento in casa con cui si
sono trovati a fare i conti tanti bambini e adolescenti. Questo il filo
conduttore del webinar “I Minori e le tutele ai tempi del Covid. Ansie, paure,
violenze e devianze del mondo giovanile recluso in casa”
I lunghi lockdown imposti
dall’emergenza sanitaria del Covid, hanno cambiato la vita di tutti.
Soprattutto per i bambini e i ragazzi, sono mutate radicalmente le abitudini
quotidiane. La scuola è diventata on line, i compagni di classe, i professori e
le maestre visti quasi sempre solo attraverso uno schermo, le attività
extrascolastiche, le attività fisiche, la palestra, la danza, la musica e il
teatro sono state interrotte, portando spesso i piccoli e i più grandi ad un
pericoloso isolamento. Il webinar “I Minori e le tutele ai tempi del
Covid. Ansie, paure, violenze e devianze del mondo giovanile recluso in casa”
promosso dalle associazioni Medicina Solidale e Dorean Dote e dall’osservatorio
sui minori “Fonte d’Ismaele”, vuole fare un punto proprio su queste
problematiche nate con l’arrivo della pandemia. L’incontro potrà essere seguito
attraverso la pagina Fb dell’associazione Medicina Solidale.
La scuola: un luogo sicuro
per i piccoli
“Venendo meno la scuola –
spiega Lucia Ercoli, Responsabile Sanitaria dell'Istituto di
Medicina Solidale Onlus – è mancato uno dei pilastri più importanti per
l'accoglienza e l'accompagnamento delle nuove generazioni. La scuola infatti,
spesso si ritrova anche a supplire la funzione educativa della famiglia, che in
questi anni è stata oggetto di una serie di trasformazioni sociali e culturali
che ne ha estremamente indebolito l'assetto costitutivo. La scuola spesso si è
trovata a svolgere anche la funzione educativa per i bambini più vulnerabili,
per quelli che non hanno alternativa e a volte non hanno neanche una casa.
Questo, naturalmente, ha creato un vuoto. E per i bambini, ogni giorno può
essere decisivo per quello che sarà il loro futuro. Ogni giorno sottratto è un
pezzo di vita che viene a meno”.
La fragilità della famiglia oggi
Eppure, proprio la famiglia
avrebbe dovuto rappresentare il supporto principale per questi bambini e
adolescenti. Anche Papa Francesco, ha spesso invitato le famiglie a riscoprire
questi momenti in cui si deve stare di più in casa, come un tempo prezioso per
conoscersi meglio. “Oggi - aveva sottolineato il Pontefice nell’omelia della
messa del mattino a Santa Marta lo scorso 21 marzo - vorrei
ricordare le famiglie che non possono uscire di casa. Forse l’unico orizzonte che
hanno è il balcone. E lì dentro, la famiglia, con i bambini, i ragazzi, i
genitori… Perché sappiano trovare il modo di comunicare bene tra loro, di
costruire rapporti di amore nella famiglia, e sappiano vincere le angosce di
questo tempo insieme, in famiglia. Preghiamo per la pace delle famiglie oggi,
in questa crisi, e per la creatività”. Ma non sempre purtroppo è andata così.
“La famiglia - continua Lucia Ercoli - è un istituto che è stato
fortemente minacciato e compromesso e non solo sul piano delle risorse. Anche
sul piano culturale e antropologico, è stato tutto sovvertito e sui ragazzi ha
avuto un’influenza molto negativa”.
Saper ascoltare senza
giudicare
È quindi necessario un
cambiamento che parta dai più grandi, in modo che diventino guide sicure per
sostenere le nuove generazioni a superare i traumi lasciati da questo lungo
periodo di cambiamenti. “Per aiutare i ragazzi – sottolinea la responsabile
sanitaria – gli adulti devono cominciare a ritornare con la memoria a quando
avevano quell'età, ricordare che cosa è stata la loro infanzia, cosa è stata
l'adolescenza, recuperarne le emozioni, le paure, i sentimenti, e con occhi
nuovi guardare i figli, o gli alunni facendo un passo indietro e dando loro lo
spazio per potersi raccontare e rivelare per quello che sono, ascoltandoli
senza pregiudizi”.
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