Mi hanno detto: il nemico è cattivo.
Ha denti acuminati e una bocca enorme.
Il nemico mangia bambini e sogni.
E vomita proiettili per ucciderti meglio.
Così sono partito.
Ho lasciato mia madre e la nostra casa
sul lago ghiacciato, in un bosco bianco di betulle.
E benché io abbia solo vent'anni,
lei sembrava più vecchia, quando me ne sono andato.
Così ho combattuto il nemico.
Ma sono stato catturato.
E il nemico mi ha sfamato.
E il nemico mi ha abbracciato.
Ed erano donne e bambini.
E nessuno mi ha mangiato.
Il nemico mi ha dato un telefono, per chiamare casa.
Mia madre era giovane quando ha risposto.
'Figlio mio, tu non hai nemici', ha detto.
'Figlio mio, posa il fucile'.
'Figlio mio, possa tu un giorno tornare a casa,
accanto al lago, nel bosco di betulle'.
E io ho pianto, mentre lei piangeva.
Mentre diceva quell'unica parola invincibile,
nemica di tutte le guerre.
Figlio mio.
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