Le
vicende degli ultimi giorni stanno portando tutti noi a confrontarci con una
guerra ai confini dell’Europa, anzi dentro l’Europa. Tutti i conflitti sono
drammatici e senza senso e, purtroppo, sono varie le guerre che, dimenticate o
quasi dai media, insanguinano zone del nostro Mondo contemporaneo.
Quello
che sta succedendo in Ucraina però, ci colpisce in modo, se possibile, ancora
più forte, sia per la vastità del territorio interessato sia per il
coinvolgimento della superpotenza Russa.
L’invasione
dell’Ucraina ci riporta con il suo carico di morti, drammi personali e
collettivi, a fare i conti con la guerra, l’uso delle armi e di una violenza
devastante quale strumento per risolvere questioni di confronto internazionale
tra Stati.
Sembra
impossibile che, dopo aver affrontato come umanità il pericolo invisibile del
Covid, uomini si siano rivoltati contro loro simili, fratelli contro fratelli,
scegliendo di dare voce alle armi invece che alla ragione.
La
guerra, ha ricordato Papa Francesco, “ci lascia sempre peggiori di prima” e non
risolve le questioni, le amplifica e semina dolore e odio.
L’Associazione
Italiana Maestri Cattolici, nel condannare qualsiasi forma di violenza come
mezzo di soluzione delle vertenze internazionali tra Stati, rivendica il
primato del dialogo e della negoziazione quale unica via “umana” e
“umanizzante”.
Rivolge,
inoltre, al Governo italiano il pressante invito a farsi promotore di tutte le
azioni possibili per garantire aiuti ai civili coinvolti dalle azioni belliche
e per assicurare corridoi umanitari ai bambini ucraini e alle loro famiglie.
Chiede,
poi, a tutti i docenti italiani, nel rispetto delle diverse età e sensibilità
degli alunni, di parlare in classe della guerra per evitare sia una colpevole
indifferenza sia che la pioggia di informazioni e di spettacolarizzazione della
guerra che colpisce le giovani generazioni non abbia il giusto e necessario
filtro critico che la Scuola, luogo dell’istruzione e della cultura, ha
l’obbligo di contribuire a costruire.
Chiede
ulteriormente, come significativo gesto unitario di sostegno alle politiche di
pace, di esporre all’esterno di ciascun plesso scolastico simboli di pace.
L’AIMC
invita tutti i soci a collaborare alle azioni di solidarietà promosse dalle
Diocesi e dalla CEI e si stringe con la preghiera al popolo ucraino.
Nessun commento:
Posta un commento