A Borzano, 2200 abitanti in collina nel comune di Albinea (RE), nella
diocesi di Reggio Emilia, don Gigi Lodesani guida l’Unità Pastorale “Sacra
Famiglia”, formata da quattro piccole parrocchie.
Accanto alla chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, chiusa da tre
anni a causa del tetto pericolante, sorge la scuola parrocchiale dell’infanzia
San Giovanni Bosco, di cui don Gigi è presidente, e che da una settantina
d’anni è al servizio della comunità.
“Questa scuola dell’infanzia è un luogo che tutto il paese sente suo – spiega
don Gigi – Ormai diverse generazioni sono passate in quelle aule, e genitori e
nonni sono ancora molto coinvolti nelle attività organizzative e gestionali. In
un comune non tanto grande come il nostro, diventa fondamentale l’appoggio ed
il sostegno di tutta la comunità, e faremmo fatica a continuare quest’opera se
non potessimo contare sul supporto costante delle famiglie e dell’intero
paese”.
Una scuola, come spiega con commozione una mamma “che ha saputo regalare
emozioni ed esperienze irripetibili a mia figlia ed è stata maestra di vita
anche per me; nelle frasi delle educatrici, che mia figlia mi riporta, ho
ritrovato quegli insegnamenti, preziosi e ricchi di valore, che avrei voluto
trasmetterle e che qualche volta ho dato per scontato”.
Collocata vicino al bosco la scuola, che accoglie 48 bambini, di età
compresa tra i tre ed i sei anni, ha sfruttato questa posizione geografica per
promuovere un metodo formativo che coniuga educazione ecologica e spirituale.
“Grazie al lavoro prezioso della pedagogista Ornella e alle maestre, quando
cinque anni fa è uscita la Laudato si’, si è iniziato ad utilizzare
anche il bosco come luogo educativo – prosegue don Gigi – dove i bambini vivono
a pieno il rapporto con il creato: l’ammirano, provano stupore, lo rispettano,
imparano la cura e ringraziano Dio per quello che ci ha donato. Grazie anche
all’intervento di alcuni nonni è stato creato un percorso per facilitare
l’arrivo dei bambini al “campo base” nel bosco. Durante il percorso attraversano
diversi paesaggi naturali: un torrente, una vigna, un canneto, poi il bosco,
dove una natura rigogliosa e varia li abbraccia. Sentono i suoni del bosco, gli
uccelli, gli spostamenti degli scoiattoli o di altri animali, i suoni del paese
in lontananza. Così da settembre a giugno, per due giorni alla settimana, il
bosco diventa un’aula a cielo aperto”.
“In questa esperienza i bambini imparano con il corpo e con i sensi – come
chiarisce una maestra – e sperimentano le varie stagioni, il paesaggio che
cambia, i mutamenti climatici.
Familiarizzano con gli elementi naturali, ne scoprono le proprietà, e si
trasformano in elementi di gioco che stimolano la loro creatività. Durante il
percorso ci fermiamo ad osservare e a raccogliere elementi naturali: foglie, rami,
sassi, gusci di piccoli animali, piume… Scopriamo impronte, animaletti,
uccelli, ed ogni volta sempre nuove scoperte ci aspettano.
Noi insegnanti ci stupiamo davanti al creato, ma anche davanti allo stupore
stesso dei bambini”.
“I bimbi – conclude don Gigi – imparano a conoscere le piante, gli animali
e tutto ciò che li circonda e migliorano le loro abilità motorie, aumentano
l’autostima, l’autonomia e la responsabilità. Poi imparano a collaborare gli
uni con gli altri e a condividere le loro emozioni; alla fine di ogni
esperienza sono molto felici”.
Classe 1976, Don Gigi, nato a Sassuolo, ha maturato la vocazione in
parrocchia quando era ragazzo. Dopo la maturità scientifica si è laureato in
filosofia a Bologna, entrando poco dopo in seminario. Membro della comunità
sacerdotale Familiaris Consortio, è stato ordinato nel 2009, e per
5 anni ha fatto il responsabile della casa di formazione dei seminaristi
della Familiaris, e dal 2014 è parroco dell’Unità Pastorale “Sacra
Famiglia”, che comprende quattro parrocchie.
Punto di riferimento per la comunità, don Gigi vive insieme ad altri due
sacerdoti, in una comunità sacerdotale. Anche in piena pandemia, il suo volto
sorridente ed il forte impegno in particolare per i giovani, ha permesso di
superare le difficoltà attraverso proposte forti di fede e comunitarie. Anche
la scuola dell’infanzia parrocchiale di Borzano è stata luogo di vitalità e
conforto per le famiglie del paese.
“Nel periodo del lockdown sono state molto brave le maestre – conclude don
Gigi – che hanno avviato subito programmi di didattica a distanza, pensati
appositamente per i piccoli alunni che non hanno mai perso il contatto con la
scuola e sono stati coinvolti anche da casa. La forte alleanza e condivisione
tra genitori ed insegnanti ha fatto il resto”.
Una scuola speciale, dunque, supportata da un intero paese che dona tempo e
sostegno per il futuro dei propri figli e nipoti.
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