del Volontariato
Rispondendo
ad una esigenza ampiamente diffusa e variamente formulata, la Fondazione
Italiana per il Volontariato e il Gruppo Abele hanno elaborato una proposta
di Carta dei valori del volontariato italiano. La carta è ora
proposta a tutti i volontari e alle loro organizzazioni, perché ne discutano e
diano il loro contributo alla redazione di un testo definitivo, che possa
essere punto di riferimento comune per tutto il mondo del volontariato e per
tutti coloro che attorno ad esso ruotano.
Rispondendo
ad una esigenza ampiamente diffusa e variamente formulata, la Fondazione
Italiana per il Volontariato e il Gruppo Abele hanno elaborato una proposta
di Carta dei valori del volontariato italiano. La carta è ora
proposta a tutti i volontari e alle loro organizzazioni, perché ne discutano e
diano il loro contributo alla redazione di un testo definitivo, che possa essere
punto di riferimento comune per tutto il mondo del volontariato e per tutti
coloro che attorno ad esso ruotano.
Principi Fondanti
Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera. Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.
I volontari
esplicano la loro azione in forma individuale, in aggregazioni informali, in organizzazioni
strutturate; pur attingendo, quanto a motivazioni, a radici culturali e/o
religiose diverse, essi hanno in comune la passione per la causa degli esseri
umani e per la costruzione di un mondo migliore.
Il
volontariato è azione gratuita. La gratuità è l’elemento distintivo dell’agire
volontario e lo rende originale rispetto ad altre componenti del terzo settore
e ad altre forme di impegno civile. Ciò comporta assenza di guadagno economico,
libertà da ogni forma di potere e rinuncia ai vantaggi diretti e indiretti. In
questo modo diviene testimonianza credibile di libertà
rispetto alle logiche dell’individualismo, dell’utilitarismo economico e
rifiuta i modelli di società centrati esclusivamente sull’"avere" e
sul consumismo.
I volontari traggono dalla propria esperienza di dono motivi di arricchimento
sul piano interiore e sul piano delle abilità relazionali.
Il
volontariato è, in tutte le sue forme e manifestazioni, espressione del
valore della relazione e della condivisione con l’altro. Al centro del
suo agire ci sono le persone considerate nella loro dignità umana, nella loro
integrità e nel contesto delle relazioni familiari, sociali e culturali in cui
vivono. Pertanto considera ogni persona titolare di diritti di cittadinanza,
promuove la conoscenza degli stessi e ne tutela l’esercizio concreto e
consapevole, favorendo la partecipazione di tutti allo sviluppo civile della
società.
Il
volontariato è scuola di solidarietà in quanto concorre alla
formazione dell’uomo solidale e di cittadini responsabili. Propone a tutti di
farsi carico, ciascuno per le proprie competenze, tanto dei problemi locali
quanto di quelli globali e, attraverso la partecipazione, di portare un
contributo al cambiamento sociale. In tal modo il volontariato produce legami,
beni relazionali, rapporti fiduciari e cooperazione tra soggetti e
organizzazioni concorrendo ad accrescere e valorizzare il capitale
sociale del contesto in cui opera.
Il
volontariato è esperienza di solidarietà e pratica di sussidiarietà:
opera per la crescita della comunità locale, nazionale e internazionale, per il
sostegno dei suoi membri più deboli o in stato di disagio e per il superamento
delle situazioni di degrado. Solidale è ogni azione che consente la fruizione
dei diritti, la qualità della vita per tutti, il superamento di comportamenti
discriminatori e di svantaggi di tipo economico e sociale, la valorizzazione
delle culture, dell’ambiente e del territorio. Nel volontariato la
solidarietà si fonda sulla giustizia.
Il
volontariato è responsabile partecipazione e pratica di cittadinanza
solidale in quanto si impegna per rimuovere le cause delle
diseguaglianze economiche, culturali, sociali, religiose e politiche e concorre
all’allargamento, tutela e fruizione dei beni comuni. Non si ferma all’opera di
denuncia ma avanza proposte e progetti coinvolgendo quanto più possibile la
popolazione nella costruzione di una società più vivibile.
Il
volontariato ha una funzione culturale ponendosi come
coscienza critica e punto di diffusione dei valori della pace, della non
violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza e facendosi
promotore, innanzitutto con la propria testimonianza, di stili di vita
caratterizzati dal senso della responsabilità, dell’accoglienza, della
solidarietà e della giustizia sociale. Si impegna perché tali valori diventino patrimonio
comune di tutti e delle istituzioni.
Il
volontariato svolge un ruolo politico: partecipa attivamente ai
processi della vita sociale favorendo la crescita del sistema democratico;
soprattutto con le sue organizzazioni sollecita la conoscenza ed il rispetto
dei diritti, rileva i bisogni e i fattori di emarginazione e degrado, propone
idee e progetti, individua e sperimenta soluzioni e servizi, concorre a
programmare e a valutare le politiche sociali in pari dignità con le
istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilità primaria della
risposta ai diritti delle persone.
Atteggiamenti e Ruoli
a) I volontari
I volontari
sono chiamati a vivere la propria esperienza in modo coerente con i
valori e i principi che fondano l’agire volontario. La dimensione
dell’essere è per il volontario ancora più importante di quella del fare.
I volontari
nell’esercitare il diritto-dovere di cittadinanza costituiscono un
patrimonio da promuovere e da valorizzare, sia da parte delle istituzioni
che delle organizzazioni che li impegnano. Pertanto, esse devono rispettarne lo
spirito, le modalità operative, l’autonomia organizzativa e la creatività.
I volontari
sono tenuti a conoscere fini, obiettivi, struttura e programmi dell’organismo
in cui operano e partecipano, secondo le loro possibilità, alla vita e alla
gestione di questo nel pieno rispetto delle regole stabilite e delle
responsabilità.
I
volontari svolgono i loro compiti con competenza,
responsabilità, valorizzazione del lavoro di équipe e accettazione della verifica
costante del proprio operato. Essi garantiscono, nei limiti della propria
disponibilità, continuità di impegno e portano a compimento le azioni
intraprese.
I
volontari si impegnano a formarsi con costanza e serietà,
consapevoli delle responsabilità che si assumono soprattutto nei confronti dei
destinatari diretti dei loro interventi. Essi ricevono dall’organizzazione in
cui operano il sostegno e la formazione necessari per la loro crescita e per
l’attuazione dei compiti di cui sono responsabili.
I volontari riconoscono,
rispettano e difendono la dignità delle persone che incontrano e si
impegnano a mantenere una totale riservatezza rispetto alle informazioni ed
alle situazioni di cui vengono a conoscenza. Nella relazione di aiuto essi
attuano un accompagnamento riservato e discreto, non impositivo, reciprocamente
arricchente, disponibile ad affiancare l’altro senza volerlo condizionare o
sostituirvisi. I volontari valorizzano la capacità di ciascuno di essere attivo
e responsabile protagonista della propria storia.
I volontari
impegnati nei servizi pubblici e in organizzazioni di terzo settore,
costituiscono una presenza preziosa se testimoniano un
"camminare insieme" con altre competenze e profili professionali in
un rapporto di complementarietà e di mutua collaborazione. Essi costituiscono
una risorsa valoriale nella misura in cui rafforzano le
motivazioni ideali, le capacità relazionali e il legame al territorio
dell’organizzazione in cui operano.
I volontari
ricevono dall’organismo di appartenenza o dall’Ente in cui prestano
servizio copertura assicurativa per i danni che subiscono e
per quelli economici e morali che potrebbero causare a terzi nello svolgimento
della loro attività di volontariato. Per il principio della gratuità i
volontari possono richiedere e ottenere esclusivamente il rimborso
delle spese realmente sostenute per l’attività di volontariato svolta.
b) Le organizzazioni di volontariato
Le
organizzazioni di volontariato si ispirano ai principi della
partecipazione democratica promuovendo e valorizzando il contributo
ideale e operativo di ogni aderente. È compito dell’organizzazione riconoscere
e alimentare la motivazione dei volontari attraverso un lavoro di inserimento, affiancamento
e una costante attività di sostegno e supervisione.
Le
organizzazioni di volontariato perseguono l’innovazione socio-culturale a
partire dalle condizioni e dai problemi esistenti. Pertanto propongono idee e
progetti, rischiando e sperimentando interventi per conto della comunità in cui
operano. Evitano in ogni caso di produrre percorsi separati o segreganti e
operano per il miglioramento dei servizi per tutti.
Le
organizzazioni di volontariato collaborano con le realtà e le
istituzioni locali, nazionali e internazionali, mettendo in comune le
risorse, valorizzando le competenze e condividendo gli obiettivi. Promuovono
connessioni e alleanze con altri organismi e partecipano a coordinamenti e
consulte per elaborare strategie, linee di intervento e proposte
socio-culturali. Evitano altresì di farsi carico della gestione stabile di
servizi che altri soggetti possono realizzare meglio.
Le
organizzazioni di volontariato svolgono un preciso ruolo politico e di impegno
civico anche partecipando alla programmazione e alla valutazione delle
politiche sociali e del territorio. Nel rapporto con le istituzioni
pubbliche le organizzazioni di volontariato rifiutano un ruolo di supplenza e
non rinunciano alla propria autonomia in cambio di sostegno economico e politico.
Non si prestano ad una delega passiva che chieda di nascondere o di allontanare
marginalità e devianze che esigono risposte anche politiche e non solo
interventi assistenziali e di primo aiuto.
Le
organizzazioni di volontariato devono principalmente il loro sviluppo e la
qualità del loro intervento alla capacità di coinvolgere e formare
nuove presenze, comprese quelle di alto profilo professionale. La
formazione accompagna l’intero percorso dei volontari e ne sostiene
costantemente l’azione, aiutandoli a maturare le proprie motivazioni, fornendo
strumenti per la conoscenza delle cause dell’ingiustizia sociale e dei problemi
del territorio, attrezzandoli di competenze specifiche per il lavoro e la
valutazione dei risultati.
Le
organizzazioni di volontariato sono tenute a fare propria una cultura
della comunicazione intesa come strumento di relazione, di promozione
culturale e di cambiamento, attraverso cui sensibilizzano l’opinione pubblica e
favoriscono la costruzione di rapporti e sinergie a tutti i livelli. Coltivano
e diffondono la comunicazione con ogni strumento privilegiando - dove è
possibile - la rete informatica per migliorare l’accesso alle informazioni, ai
diritti dei cittadini, alle risorse disponibili. Le organizzazioni di
volontariato interagiscono con il mondo dei mass media e dei suoi operatori
perché informino in modo corretto ed esaustivo sui temi sociali e culturali di
cui si occupano.
Le organizzazioni di
volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in
tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell’uso corretto dei
fondi e nella formazione dei bilanci. Sono disponibili a sottoporsi a verifica
e controllo, anche in relazione all’organizzazione interna. Per esse
trasparenza significa apertura all’esterno e disponibilità alla verifica della
coerenza tra l’agire quotidiano e i principi enunciati.
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
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