- di Ignazio Giunta
Non ho mai avuto la vocazione di
scrittore, e non è nemmeno questo il caso, la necessità di scrivere questo
libro nasce dall’esigenza di rimarcare che le cose ovvie vanno sempre rimesse
in gioco e non vanno mai date per scontate.
Il mio impegno come maestro mi ha
messo di fronte a delle situazioni che, per qualche verso, mi hanno
disorientato; da una parte la teoria sull’attività di
insegnamento/apprendimento, dall’altra lo scontro duro con la realtà ed i suoi
ostacoli quotidiani, l’ansia, soprattutto, di raggiungere un successo
immediato, di avere alunni bravi e a modo, ma di dover prendere atto che non
esiste una bacchetta magica per risolvere i molteplici problemi che di volta in
volta affiorano.
Ed ecco che mi sono ritrovato
impastoiato in una realtà burocratica, peraltro molto importante, che non mi
permetteva di ottenere traguardi significativi con gli alunni, ma soprattutto
evidenziava grosse contraddizioni sul rapporto SAPERI/COMPETENZE.
Bisogna soffermarsi sull’insegnamento
dei SAPERI, o dare ampio spazio a tutti gli elementi essenziali al
raggiungimento di strumentalità adeguate che favoriscono l’acquisizione dei
SAPERI, propri di ogni ciclo di studi?
Ecco il grande conflitto: soffermarsi
sui SAPERI, secondo parametri ben definiti, o lavorare sull’acquisizione delle
strumentalità di base, che dovranno favorire l’acquisizione dei SAPERI?
Questo conflitto mi ha accompagnato
per ben 42 anni di attività didattica, a volte incontrando sensibilità
personali e professionali che mi incoraggiavano e sostenevano, altre volte
scontrandomi con altrettante figure che erano freddamente legate al
raggiungimento di SAPERI secondo parametri STANDARD, ma che spesso rimanevano
irraggiungibili.
Ma come si fa a stare lì a cercare di
insegnare qualcosa (parlando, parlando, parlando) a dei ragazzini che fanno
fatica a stare fermi, che non sanno ascoltare, e che probabilmente non sempre
capiscono ciò che viene detto; a dei ragazzi che hanno un problema
insuperabile con qualche compagno, che hanno i pensieri che volano lontano,
che hanno dei malesseri fisici o sociali, ragazzini irrequieti per qualsiasi
cosa.
Ecco, i SAPERI sono importantissimi e
vanno acquisiti da parte degli alunni, ma prima di ogni cosa bisogna che ci
siano le strumentalità e le competenze necessarie per il loro raggiungimento,
altrimenti dovremo prendere atto di “zappare all’acqua e seminare al vento”.
Spesso è più importante soffermarsi
sulle dinamiche relazionali che regolano i rapporti tra alunni, alunni/docenti,
alunni/adulti in generale.
In tutto questo un ruolo importante
lo svolge l’attività laboratoriale per la sua stessa natura di collaborazione,
partecipazione diretta, ricerca e creazione.
SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO
RICORDO, SE FACCIO IMPARO.
Mi permetto di sollecitare qualsiasi
forma di attività laboratoriale, ma non posso non rimarcare come l’attività
teatrale, e dei burattini in particolare, è un laboratorio dalle mille valenze
educative e didattiche che comprende un’ampia parte della sfera delle
conoscenze: L’educazione linguistica, motoria, musicale, il disegno e la sfera
sociale in particolar modo.
1
Benvenuti
burattini, il gioco dei ruoli. In questa sezione si evidenzia come la
creatività e la fantasia del bambino sono da sempre elementi che sono spinti
dal desiderio di emulazione, sia dei genitori che dei loro eroi preferiti ed in
questo contesto i burattini rappresentano uno strumento importante per la
realizzazione di storielle scaturite dalla loro fantasia.
2
Motivazioni
educative e didattiche. In questa sezione troviamo una breve riflessione che ci
aiuta a conoscere quali possono essere alcune peculiarità del bambino che
bisogna sempre attenzionare.
3
Tecnica
di costruzione dei burattini. In questa sezione possiamo vedere nei dettagli
sia il materiale utilizzabile che le modalità di lavorazione per arrivare al
burattino completo.
4
Ultima,
ma particolarmente interessante sezione, presenta una breve raccolta di
storielle dialogate, scritte dai bambini e a disposizione per essere portate
sulla scena.
Il libro BURATTINANDO è destinato a tre figure fondamentali: Docenti, genitori ed alunni della primaria o infanzia (supportati dai genitori per ovvi motivi). I docenti, soprattutto dell’infanzia e della primaria, potranno integrare e confrontare le loro attività con il laboratorio dei burattini, riscoprendone la grande valenze e ottenendo riscontri reali e utili nell’affrontare tematiche socio/relazionali. Essi potranno altresì impadronirsi della tecnica del burattino a guanto e riportarla nelle loro attività laboratoriali. I genitori avranno un nuovo strumento di giochi con i loro figli che avranno modo di sfoggiare la loro creatività nell’antico gioco dei ruoli, antico ma mai superato; i bambini vogliono imitare, vogliono immedesimarsi nei loro eroi/modelli preferiti ed in questo modo sapranno creare mille storielle con cui intrattenere e stupire compagni, genitori e docenti.
Ignazio Giunta: Burattinando
Ed. Opera Incerta
Data di Pubblicazione: aprile 2021
ISBN: 978-88-32220-17-9
Pagine: 72
€ 10
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