#NOTINOURNAMES
Siamo un gruppo
di giovani ebree ed ebrei italiani.
In questo
momento drammatico e di escalation della violenza sentiamo il bisogno di
prendere la parola e dire #NotInOurNames, unendoci ai nostri compagni e
compagne attivisti in Israele e Palestina e al resto delle comunità ebraiche
della diaspora che stanno facendo lo stesso.
Abbiamo già
preso posizione come gruppo quest’estate condannando il piano di annessione dei
territori della Cisgiordania da parte del governo israeliano e il nostro
percorso prosegue nella sua formazione e autodefinizione.
Diciamo #NotInOurNames:
-gli sfratti a
Sheikh Jarrah e la conseguente repressione della polizia
-gli ultimi
episodi repressivi sulla Spianata delle Moschee
-il governo
israeliano che pretende di parlare a nome di tutti gli ebrei, in Israele e
nella diaspora
-i giochi di
potere (di Netanyahu, Hamas, Abu Mazen) che non tengono conto delle vite umane
-i linciaggi e
gli atti violenti che si stanno verificando in molte città israeliane
-il bombardamento
su Gaza
-il lancio di
razzi indiscriminato da parte di Hamas
-la riduzione
del dibattito a tifo da stadio
-l’utilizzo
strumentale della Shoah sia per criticare che per sostenere Israele
-le posizioni
unilaterali e acritiche degli organi comunitari ebraici italiani
-gli eventi di
piazza organizzati dalle comunità ebraiche con il sostegno della classe
politica italiana, compresi personaggi di estrema destra e razzisti
-la narrazione
mediatica degli eventi in Medio Oriente che non tiene conto di una dinamica tra
oppressi e oppressori
-qualunque
iniziativa e discorso che veicoli rappresentazioni islamofobe e antisemite
La situazione
attuale rappresenta l'apice di un sistema di disuguaglianze e ingiustizie che
va avanti da troppi anni: l’occupazione israeliana dei Territori Palestinesi e
l’embargo contro Gaza incarnano l'intollerabile violenza strutturale che il
popolo palestinese subisce quotidianamente. Condanniamo le politiche razziste e
di discriminazione nei confronti dei palestinesi.
All’interno
delle nostre società riteniamo necessaria ogni forma di solidarietà e
mobilitazione, ma ci troviamo spesso in difficoltà. Pur coscienti che
antisionismo non sia sinonimo di antisemitismo, osserviamo come un
antisemitismo non elaborato, che si riversa più o meno consciamente in alcune
delle giuste e legittime critiche alle politiche di Israele, rende alcuni spazi
di solidarietà difficili da attraversare. Si tratta di una impasse dalla quale
vogliamo uscire, per combattere efficacemente ogni tipo di oppressione.
Aliza Fiorentino, Sara De Benedictis, Daniel Damascelli, Bruno Montesano, Teodoro Cohen, Micol Meghnagi , Michael Blanga-Gubbay, Susanna Montesano, Michael Hazan, Beatrice Hirsch, Giorgia Alazraki, Bianca Ambrosio, Alessandro Fishman, Tali Dello Strologo, Giulia Frova, Sara Missio , Alessandro Dayan, Ruben Attias, Keren Strulovitz, Enrico Campelli, Jonathan Misrachi , Yael Pepe, Claudia Pepe, Daniel Disegni , Sara Buda, Dana Portaleone, Ludovico Tesoro, Viola Gabbai, Edoardo Gabbai , Benjamin Fishman, Lorenzo Foà, Alessandro Foà, Giulio Ambrosio, Gaia Fiorentino, Joy Arbib, Nathan De Paz Habib, Joel Hazan, Tami Fiano, Emanuel Salmoni
Forza ragazzi,non siete SOLI!!Condividiamo quanto avete scritto,vi esortiamo a continuare e vi sosteniamo con la preghiera.
RispondiElimina