La
mole di compiti che
i ragazzi devono svolgere
nel pomeriggio
non lascerebbe loro
la possibilità di effettuare
alcuna disciplina ludica
o ricreativa
La rivolta dei genitori: «Dal gioco allo sport,
i nostri
figli non riescono a fare nient'altro. Basta»
-
di Mirto DE ROSARIO
Un
eccessivo carico di compiti a casa, tanto da impedire a volte ai ragazzi di
poter svolgere attività extrascolastiche. È quanto lamentano alcuni genitori di
alunni della scuola media “San Pompilio Maria Pirrotti” di Campi Salentina,
facente parte dell’Istituto comprensivo “Teresa Sarti”, che hanno fatto sentire
la propria voce per evidenziare una situazione che, a loro dire, influisce in
maniera determinante sulla gestione del tempo libero degli studenti. La mole di
compiti che i ragazzi devono svolgere nel pomeriggio non lascerebbe loro la
possibilità di effettuare alcuna disciplina ludica o ricreativa. Una situazione
che interesserebbe soprattutto gli alunni delle prime medie. «Vengono
letteralmente oberati dai compiti - affermano alcuni genitori - tanto che ci
sono giorni in cui i nostri figli non riescono a staccare nemmeno per pochi
minuti la mente dai libri, talmente tante sono le materie da preparare. Se
consideriamo l’orario scolastico, che comprende sei ore, dalle 8 alle 14,
possiamo capire quanto sia già pesante di suo. I ragazzi, quindi, appena
tornati a casa, hanno solo il tempo di mangiare per poi mettersi subito a
studiare. Certamente non è questo il dato che più ci preoccupa, quanto che,
come detto, i compiti che i professori assegnano per il pomeriggio sono tanti e
comprendono molteplici materie. Tutto questo comporta la conseguenza che spesso
i nostri figli non riescono a ritagliarsi il tempo per svolgere tutte quelle
attività extrascolastiche fondamentali per la loro crescita ed il loro
sviluppo».
Il racconto
«Ci
sono giorni - dicono ancora i genitori - che iniziano i compiti subito dopo il
pranzo e vanno vanti fino a sera, a volte anche alle 22. È chiaro che la loro
attenzione non può mantenersi sempre lucida e costante per tutto quel tempo. Da
qui la necessità appunto di frequentare o praticare discipline artistiche o
sportive che li aiutino in questa età particolare che stanno attraversando.
Sulla
vicenda la scuola, per il tramite della dirigente, Anna Maria Monti, preferisce
non rilasciare dichiarazioni ufficiali. La posizione però è quella di una
collaborazione tra corpo docente e famiglie, che salvaguardi e tuteli
innanzitutto il percorso scolastico di ogni singolo alunno ed al contempo
favorisca le condizioni per un sereno svolgimento delle lezioni in aula ed un
equilibrato lavoro a casa, nello svolgimento dei compiti, per ottenere un
risultato finale soddisfacente e di profitto. Dalla dirigenza un invito quindi
ai ragazzi, in particolar modo a quelli delle prime classi della scuola media,
che sostanzialmente si trovano ancora in una fase di rodaggio del nuovo corso
di studi, a prendere coscienza che la scuola media necessita di una diversa e
più matura attitudine e di un maggiore impegno nello svolgere tutte le attività
che la stessa scuola media richiede.
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