-di
Angela Ambrogetti
"Oggi
il pericolo più brutto è l’ideologia del gender, che annulla le differenze. Ho
chiesto di fare studi a proposito di questa brutta ideologia del nostro tempo,
che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è
cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda
“tensione”". Papa Francesco ci tiene a dirlo nonostante sia ancora un po'
raffreddato e non legga tutto il discorso preparato. L'occasione è ai
partecipanti al Convegno Internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una
antropologia delle vocazioni” promosso dal Centro di Ricerca e Antropologia
delle Vocazioni (CRAV), che ha luogo in Vaticano, presso l’Aula del Sinodo,
oggi e domani.
Aggiunge
anche: "ricordo di aver letto un romanzo dell’inizio del Novecento,
scritto dal figlio dell’Arcivescovo di Canterbury: The Lord of the World. Il
romanzo parla del futuribile ed è profetico, perché fa vedere questa tendenza
di cancellare tutte le differenze. È interessante leggerlo, se avete tempo
leggetelo, perché lì ci sono questi problemi di oggi; è stato un profeta
quell’uomo".
Nel
testo letto da Mons. Filippo Ciampanelli, perché, dice Francesco, "ho
ancora il raffreddore e mi affatica leggere per un po’" si parla di
antropologia di ogni vocazione: "la vita dell’essere umano è
vocazione" perché "ciascuno di noi, sia nelle grandi scelte che
riguardano uno stato di vita, sia nelle numerose occasioni e situazioni in cui
esse si incarnano e prendono forma, scopre ed esprime sé stesso come chiamato,
come chiamata, come persona che si realizza nell’ascolto e nella risposta,
condividendo il proprio essere e i propri doni con gli altri per il bene
comune".
Relazione
quindi per evitare di "ridurre l’essere umano ai suoi soli bisogni
materiali o alle sue esigenze primarie" ad un "ingranaggio meccanico.
E invece l’uomo e la donna sono creati da Dio e sono immagine del
Creatore" e "in noi abita una sana tensione interiore che mai
dobbiamo soffocare: siamo chiamati alla felicità, alla pienezza della vita, a
qualcosa di grande a cui Dio ci ha destinato". Ognuno ha una missione
"per migliorare il mondo e forgiare la società, a me piace sempre
ricordare che non si tratta di un compito esterno affidato alla nostra vita, ma
di una dimensione che coinvolge la nostra stessa natura, la struttura del
nostro essere uomo-donna a immagine e somiglianza di Dio".
Cita
il Cardinale Newman dicendo che Dio "non ha creato me inutilmente. Io farò
del bene, farò il suo lavoro".
Occorre
interrogarsi "sulle sfide odierne, sulla crisi antropologica in atto e
sulla necessaria promozione delle vocazioni umane e cristiane" per
"generare la speranza in un mondo sul quale incombono pesanti esperienze
di morte". Finita la lettura il Papa prende di nuovo la parola: "non
abbiate paura in questi momenti così ricchi nella vita della Chiesa. Lo Spirito
Santo ci chiede una cosa importante: fedeltà. Ma la fedeltà è in cammino e la
fedeltà ci porta spesso a rischiare. La “fedeltà da museo” non è fedeltà.
Andare avanti con il coraggio di discernere e rischiare cercando la volontà di
Dio.
Vi
auguro il meglio. Coraggio e avanti, senza perdere il senso
dell’umorismo!".
Il
convegno si può seguire sul sito CRAV.
AciStampa
DISCORSO
DEL SANTO PADRE
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