Per
far capire la questione di Galileo in una quarta scientifico ho chiesto: da
zero a dieci – fa sempre comodo con loro ragionare sui numeri – ai tempi di
Galileo quanto la Chiesa coincideva con la società?
-di
Annamaria Ballarino
“Prof,
direi otto. Non più dieci come ai tempi di Carlo Magno quando i monasteri hanno
costruito l’Europa, nemmeno il sei dei tempi di Agostino”. Ho pensato: evviva,
anche su tempi dei Vandali abbiamo dato la sufficienza! Ho poi chiesto loro: e
adesso? Potete anche andare sottozero! “Prof, va bene usiamo i numeri reali
negativi”, e ne approfittano per fare una piccola lezione su numeri reali
irreali irrazionali, “però non dobbiamo dimenticare la nostra scala. Quindi
andiamo da -5 a +5”. Sinceramente, pensavo che avrebbero risposto -5.
Invece
ecco i risultati. Giovanni, nome di fantasia, dice: “Io ho fatto le scuole
paritarie, per otto anni. E nella nostra Brianza ce ne sono tante. Quindi,
qualcosa c’è ancora. E anche nel Meridione, c’è ancora tanta tradizione. A
Milano invece si sta perdendo: mia cugina non ha battezzato i suoi figli, per
esempio. Io starei introno al 2”.
Marco,
altro nome di fantasia, dall’altra parte si scatena. È un ragazzo brillante, il
più intelligente della classe. In sostanza la sua argomentazione è: la Chiesa
ha ancora una grande influenza, anzi troppa. Gli chiedo un po’ di esempi ed
eccoli snocciolati in sequenza quasi prevedibile: “Il papa ha impedito che
venisse approvato il ddl Zan, le chiese non pagano le tasse, Emanuela Orlandi è
sparita… e infine il papa si permette di dire che la guerra deve fermarsi. Se
questa non è influenza, prof!”.
Mi
sembrava ovvio che due e più piani erano mischiati, e che Marco aveva raccolto
una via l’altra tutte le cattiverie che potevano venirgli in mente sulla
Chiesa. Ma capivo anche che non era questo il punto. E allora mi sono proprio
chiesta: ma io cosa voglio lasciare a lui e a tutti i miei ragazzi? Una
vittoria dialettica o uno sguardo di carità? Sicuramente uno sguardo di carità,
ma senza prescindere dalla verità. E allora ho pazientemente e decisamente
smontato gli argomenti, che Marco stesso e i suoi sostenitori capivano essere
ridicoli e faziosi. A chi diamo retta, a Netflix o ai tribunali? Quale è il
problema del ddl Zan? Guardate Sound of freedom per capire quante persone
spariscono al giorno. E così via.
Ma
alla fine ha prevalso il desiderio del bene e così ho detto loro: ragazzi, il
cristianesimo è una storia, presente. È un avvenimento ed è uno sguardo
sull’uomo. È la persona e la solidarietà, tra l’altro valori che voi stessi
avete nel cuore e negli occhi. Ma se questi valori non accadono, ad esempio
nelle scuole di cui ha parlato Giovanni, o nelle vostre famiglie o nei vostri
insegnanti, non sono più nulla. Ecco, auguriamoci che la Chiesa possa sempre
dire questo alla società e a tutti noi: che l’uomo ha un valore infinito.
Il
Sussidiario
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