GIORNATA MONDIALE
DEI BAMBINI
Francesco: non dimentichiamo
i piccoli cui hanno rubato l’infanzia
Il messaggio del Papa per la prima Giornata mondiale dei
bambini, che verrà celebrata a Roma il 25 e 26 maggio prossimi. Messi in
risalto i valori della condivisione e del perdono: così cresce l’amicizia, “con
pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi”
-
-di
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
Vittime
di crudeltà
È
una chiamata a raccolta quella che Francesco rivolge ai più piccoli, che il 25
e 26 maggio prossimo saranno a migliaia a Roma per il primo evento
internazionale dedicato loro. Un appello a essere per prima cosa solidali con
chi non potrà esserci, perché prigioniero di situazioni disumane.
Non
dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro
malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e
della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è
costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi
genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della
droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a
cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia.
Piccoli
passi cambiano il mondo
“Tutti
siete importanti”, scrive Francesco, e tutti siamo “figli e fratelli”, anelli
“di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la
terra”. Per questo, sottolinea, “vi raccomando di ascoltare sempre con
attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei
bisnonni!”. E in soprattutto ascoltare il primo degli amici.
Con
Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più
fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici,
come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il
mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi
di fare solo piccoli passi.
L’amicizia
non ha paura né pregiudizi
Il
Papa si sofferma poi sul valore della condivisione. Felici, dice a bambine e
bambini, non si può essere mai da soli perché “la gioia cresce nella misura in
cui la si condivide”. Questo perché ognuno, ricorda, è un dono per gli altri ed
è bello “divertirsi, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno”, ma se
questi doni, sottolinea, non li si usiamo per stare insieme “saremo sempre
insoddisfatti e non ci basteranno mai”.
L’amicizia
è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con
pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi.
La
bellezza è nei volti dei bambini
Nell’ultima
parte del messaggio Francesco confida “un segreto importante” e cioè che “per
essere davvero felici bisogna pregare tanto, e tutti i giorni”, perché la
preghiera “ci collega direttamente a Dio, ci riempie il cuore di luce e di
calore e ci aiuta a fare tutto con fiducia e serenità”. Il Papa raccomanda di
farlo in modo particolare con il Padre nostro, recitato mattina e
ogni sera in famiglia “non come una formula” ma pensando alle parole insegnate
da Gesù che, assicura, “ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa
Giornata mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico”.
E conclude suggerendo lui stesso una preghiera:
Vieni, Santo Spirito,
mostraci la tua bellezza
riflessa nei volti
delle bambine e dei bambini della terra.
Vieni Gesù,
che fai nuove tutte le cose,
che sei la via che ci conduce al Padre,
vieni e resta con noi.
Amen.
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