Crepet: Oggi i genitori fanno cose da deficienti
totali.
Asciugano i capelli ai figli, tagliano la carne o girano lo zucchero
dentro il caffellatte.
A 30 anni saranno perfetti idioti”
Di
redazione
Paolo
Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore di successo, continua a catturare
l’attenzione di un pubblico giovane e variegato. Con una carriera costellata di
bestseller, il suo ultimo libro, “Mordere il cielo”, affronta temi
cruciali legati alle emozioni e alla comunicazione nell’era digitale.
In
un’intervista con Silvia Grassi, su Libreriamo.it Crepet offre spunti
provocatori e riflessioni profonde sulla solitudine, l’omologazione e il ruolo
dei genitori nell’educazione dei giovani.
Crepet
inizia la sua analisi parlando della solitudine che può derivare
dall’interazione con le persone sbagliate. “La più grande forma di solitudine è
passare il nostro tempo con persone sbagliate”, afferma. In un mondo in cui la
tecnologia ci rende iperconnessi, il rischio di confondere le amicizie virtuali
con quelle reali è palpabile. Secondo Crepet, la responsabilità non ricade solo
sulla Generazione Z, ma anche sulle generazioni precedenti che hanno modellato
il loro ambiente sociale.
Un
altro tema centrale dell’intervista è l’impatto degli influencer sulla società.
Crepet osserva che “l’influencer è il capo dei conservatori”, sottolineando
come la pressione sociale possa portare a una pericolosa omologazione. “Se ci
sono influencer che hanno 20/30 milioni di ragazzi e ragazze che li seguono, è
una sventura incredibile”, avverte. La preoccupazione di Crepet è che i giovani
possano perdere la loro individualità, seguendo ciecamente le tendenze imposte
dai social media.
Quando
si parla di educazione, Crepet non risparmia critiche ai genitori moderni.
“Dire oggi consapevoli e autonomi è una bestemmia”, afferma, evidenziando come
molti genitori tendano a proteggere eccessivamente i propri figli. “Devono
insegnare ai figli a volare, non a rimanere in camera da letto”, sottolinea,
esortando i genitori a dare ai giovani la possibilità di affrontare le sfide e
superare i propri limiti: “Ora i genitori fanno cose da deficienti totali,
addirittura girano lo zucchero dentro al caffellatte ai figli, fanno cose che
erano inimmaginabili fino a 40 anni fa! Hanno l’idea di dover proteggere i
figli da tutto e così quando avranno 30 anni saranno dei perfetti idioti,
persone che non sanno fare niente, neanche pensare”.
Crepet
conclude l’intervista parlando della superficialità con cui molte persone
affrontano i problemi educativi. “La gente vuole risolvere un problema
complicatissimo nella forma più semplice e banale possibile”, osserva. Questo
approccio, secondo lui, non fa altro che alimentare una cultura della
superficialità, in cui le soluzioni rapide e facili diventano la norma.
Orizzonte
scuola
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