di
p. Davide Brasca
Le cose però non stanno così. Riascoltiamo il testo di Platone dove Socrate parla della maieutica:
Il
compito delle levatrici è importante ma pur minore di questo. Difatti alle
donne non accade di partorire ora fantasmi, ora esseri reali, e che ciò non sia
difficile a distinguere.
Il
combinato delle due riflessioni socratiche è suggestivo: se l’uomo è solo
corpo, per venire in questo mondo è sufficiente l’ostetrica; se l’uomo è anche
anima serve Socrate, il maieuta.
All’oggi:
se l’uomo è solo materia (neppure corpo), solo tecnica, solo statistica, solo
dati, per la sua educazione sono adeguati i protocolli e le procedure attivate
da un burocrate (magari brillante). Se invece è anche altro: interiorità,
anima, spirito, intelligenza, libertà, relazione, amore, allora serve che al
suo fianco, nel tempo del diventare uomo, vi sia una persona saggia e umile.
Costui
saprà aiutare il giovane e la giovane a discernere se stia partorendo “fantasmi
e menzogna”, cioè cose senza realtà e false, oppure cose “vere e vive”.
In
questa comprensione, che considera l’uomo qualcosa di più di una materia,
fedeli al testo di Platone, la maieutica è altra cosa dal “trarre fuori” e il
ruolo del maieuta – dell’educatore - è ben altra cosa dalla tecnica del far
nascere.
Si
tratta piuttosto di un’opera di discernimento che necessita di criteri di
saggezza.
immagine:
Sileno con Dioniso bambino
382/
#Taccuinodistrada in un #Tempodaesplorare
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