Che cosa deve avere chiaro l’insegnante di religione (Idr)?
La religione è una disciplina come tutte le altre?
L’atto di fede rientra nel processo di apprendimento?
Qual è il caso serio della religione?
L’Idr che rapporto intrattiene con la teologia?
Che cosa può significare essere teologi per essere Idr?
Che senso ha per l’Idr fare teologia oggi?
Di quale senso andrebbe riempita l’azione educativo-didattica dell’Idr senza un senso da dare al fare teologia?
Perché non insegnare anche le altre religioni?
Perché, se lo Stato è laico, esiste la religione cattolica
come materia a scuola?
A queste e molte altre
domande si potranno dare risposte chiare se all’insegnante di religione stesso
sarà chiara la propria identità professionale e confessionale.
L’autore, mettendo
assieme la doppia competenza ed esperienza di insegnante di religione e di
teologo, inanella una serie di domande al fine di ispirare un dibattito sul
modo di “pensare” questa specifica figura professionale.
Muovendo i primi passi
dal basso del racconto esperienziale, prova a condurre il lettore verso una
riflessione e una messa in questione di una serie di “focus tematici”
imprescindibili per l’Idr fino a quella che è la questione delle questioni: con
quale teologia l’Idr intrattiene una compagnia feconda?
Domande nette e tentativi
di risposte vogliono condurre il lettore nella direzione di una prima
configurazione dell’Idr come partner di dialogo con gli alunni, mettendo al
loro servizio la competenza teologica non tanto per offrire soluzioni chiare o
risposte univoche e assertorie alle tante domande sulla religione o
sull’universo religioso, quanto per offrire una comprensione teo-logica che li
guidi nel ritornare sui loro pensieri riguardo la religione e l’universo
religioso.
Cognato - L'insegnamento della religione a scuola come pratica teologica, Ed. Pontificia Facoltà Teologica, Sicilia
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