Crepet: “Se un bambino chiede dieci regali per Natale e il genitore per accontentarlo ne acquista il doppio sarà sempre un crescendo di richieste”
Paolo
Crepet, durante un evento organizzato dal Pontificio Istituto Teologico
Giovanni Paolo II, ha sollevato un punto di vista critico sul cambiamento
generazionale, definendo la propria generazione “strana” per la sua tendenza a
contestare i propri genitori e, al contempo, a diventare “schiavi” dei propri
figli.
L’osservazione
riflette un momento storico in cui, secondo Crepet, si è smesso di educare
efficacemente, rimuovendo gli ostacoli e facilitando un percorso privo di sfide
per i giovani.
Crepet
mette in luce una problematica centrale: l’eccessiva indulgenza dei genitori
moderni. Concedere ogni desiderio dei figli, per quanto comodo possa sembrare,
risulta nella crescita di individui fragili e incapaci di affrontare le
sconfitte. Un esempio concreto è quello di un bambino che riceve il doppio dei
regali richiesti, alimentando così un circolo vizioso di aspettative sempre
maggiori e un’incapacità di affrontare la perdita o il rifiuto. Dice Crepet:
“Se un bambino chiede dieci regali per Natale e il genitore per accontentarlo
ne acquista il doppio sarà sempre un crescendo di richieste e da adolescente
sarà una ameba, sarà un ragazzo o una ragazza che non sa cosa significa
perdere”.
L’approccio
indulgente dei genitori, guidato dal timore di infliggere un trauma emotivo,
sta, secondo Crepet, “anestetizzando” i giovani. La condizione li porta a un
valore emotivo ridotto in età adulta, incapaci di affrontare le sfide e le
delusioni che la vita inevitabilmente presenta:
Per
contrastare questo fenomeno, Crepet suggerisce che i genitori devono “andare
controcorrente”, cercando di stabilire regole proprie piuttosto che conformarsi
acriticamente alle tendenze dominanti. L’educazione, quindi, non dovrebbe
essere un mero allineamento alle regole imposte da altri, ma una ricerca attiva
di un percorso educativo più solido e indipendente.
Un
altro aspetto fondamentale riguarda l’uso dei dispositivi elettronici. Crepet
raccomanda una limitazione severa del loro uso, sia in ambito scolastico che
domestico. Secondo lui, questi dispositivi isolano i giovani, causando danni
nelle loro relazioni e nella sfera affettiva. È essenziale, pertanto, che i
genitori diano il buon esempio, limitando anche il proprio tempo sui social
media.
Crepet
conclude sottolineando la necessità di una sfida educativa contemporanea:
assistere i giovani nel loro percorso di crescita, stimolando la creatività, la
curiosità e la capacità di lottare per i propri obiettivi. Solo così si potrà
formare una generazione capace di emozionarsi autenticamente e di affrontare le
sfide della vita con determinazione e resilienza.
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