della vista:
”occhio alla postura”
“Occhio alla postura non è solo un modo di dire, ma esiste uno stretto legame tra la visione e la posizione del nostro corpo nello spazio. Per comprendere questa particolare relazione si provi a rimanere in piedi su una gamba ad occhi chiusi. Si tratta di un esperimento apparentemente molto semplice, ma la mancanza di informazioni provenienti dalla retina non consente al sistema che controlla l’equilibrio, ossia il sistema vestibolare, di spostate l’asse del corpo sulla verticale. Di conseguenza, il corpo potrebbe non riuscire a modificare l’insieme dei muscoli posturali in modo adeguato al fine di correggere gli scarti rispetto alla verticale per mantenere o ristabilire l’equilibrio (Gentax 1988) (1).
Lo
scopo principale della relazione postura-occhio, pertanto, è quello di
garantire un eccellente funzionamento binoculare della percezione visiva.
Infatti si può avere un visus di 10/10 ma non una buona percezione visiva a
causa di una scorretta postura. Il sistema muscolare dell’occhio è collegato ai
muscoli del collo e di tutto il corpo, e il mediatore è il fascicolo
longitudinale mediale. Quest’ultimo con le sue fibre, trasmette impulsi che
originano dal nucleo vestibolare e raggiungono i nuclei motori oculari, i
nuclei dei muscoli della testa e del collo. Inoltre la posizione dell’occhio
nell’orbita è influenzata anche dai riflessi posturali originati nei muscoli
della nuca e del collo, quando quest’ultima è inclinata rispetto al resto del
corpo. Anche ciò avviene con la mediazione del fascicolo longitudinale mediale.
Dovremo, quindi capire e correlare la posizione degli occhi nell’orbita, con
riferimento alla posizione della testa e le tensioni simmetriche o asimmetriche
dei muscoli del collo.
Il
fascicolo longitudinale mediale va posto in evidenza perché sarà la chiave di
lettura delle diverse patologie ascendenti/discendenti. (Agliata 2010) (2)
Ogni
volta che i globi oculari si muovono stimolano le terminazioni nervose che
ordinano ai muscoli del collo di contrarsi per consentire alla testa di
cambiare posizione per fissare l’oggetto d’interesse. A seguito di questo
cambiamento di postura, i recettori del collo inviano informazioni all’organo
dell’equilibrio per regolare la tonicità dei muscoli erettori allo scopo di
mantenere il corpo nella posizione eretta. Se i recettori dell’occhio e del
piede si alterano, provocano uno squilibrio della postura. Se siamo in presenza
di ametropie (miopia, astigmatismo, ipermetropia) non corrette, la visione
binoculare non ottimale produce una compensazione posturale che modifica la
posizione del corpo al punto tale da provocare dolori, asimmetrie e
deformazioni.
Esiste
una relazione bidirezionale tra funzione visiva e postura, infatti
un’alterazione della funzione visiva comporta una modifica della postura e
viceversa. Visione e postura quindi sono due meccanismi all’interno di un unico
processo percettivo. La retina, con la visione periferica, invia al cervello
informazioni derivanti da tutto l’ ambiente esterno, consentendo la stabilità
posturale antero-posteriore. La fovea centrale della retina, punto in cui si
concentrano i ricettori della visione diurna, con la visione centrale, analizza
in maniera precisa l’oggetto del nostro interesse, fornendoci la stabilità
posturale laterale. Dal punto di vista neurologico esistono una serie di
collegamenti tra il sistema visivo e le strutture costituenti il sistema di regolazione
della postura, ossia il vestibolo, il cervelletto e le aree encefaliche
frontali e parietali.
La
visione, o anche percezione visiva, è l’insieme di quelle abilità
visuo-percettive-motorie che ci permettono di percepire le forme, i colori,
esplorare lo spazio mediante i movimenti oculari, valutare le distanze,
coordinare i movimenti oculari con quelli del corpo, collaborare con l’orecchio
interno per ottimizzare l’equilibrio del corpo, percepire un campo visivo
esteso, spostare l’attenzione visiva in zone diverse dello spazio, ecc. ecc.
Oltre alle tante abilità visuo-percettive-motorie, la visione comprende anche complesse elaborazioni da parte di vaste aree del cervello che interagiscono fra loro e con la corteccia visiva primaria al fine di produrre un risultato che sia il più possibile efficiente e stabile: la “percezione”. A differenza della vista che è la capacità di distinguere i dettagli, gli oggetti e le scritte di piccole dimensioni e/o lontane, un’abilità garantita dalla fovea. Il disturbo della vista è un alterazione della capacità visiva che può essere divisa in: difetto visivo o patologia oculare. La patologia oculare, come glaucoma, cataratta ecc., se non trattata tempestivamente può causare anche la perdita della vista. Il difetto visivo (ametropia), comprende la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Nella miopia l’immagine di oggetti lontani si forma nell’occhio al davanti della retina rendendo la loro visione indistinta, mentre la visione degli stessi a breve distanza resta chiara e distinta.
Una
funzione così importante non può essere affidata ad un solo organo o apparato
ma richiede un intero sistema, che chiameremo Sistema-Tonico-Posturale (Stp),
cioè un insieme di strutture comunicanti e di processi cui è affidato il
compito di lottare contro la gravità, opporsi alle forze esterne, situarci
nello spaziotempo strutturato che ci circonda, permettere l’equilibrio nel
movimento, guidarlo e rinforzarlo. Per realizzare questo l’organismo utilizza
esterocettori che ci posizionano in rapporto all’ambiente (tatto, visione,
udito); propriocettori che posizionano le differenti parti del corpo in
rapporto all’insieme, in una posizione prestabilita; centri superiori che
integrano i selettori di strategia, i processi cognitivi che rielaborano i dati
ricevuti dalle due fonti precedenti. Si riconoscono diversi recettori posturali
primari con funzione estero e propriocettiva, i quali sono in grado di
informare il Sistema Nervoso Centrale del loro stato e indurre una risposta
posturale specifica per quel determinato momento, modificando lo stato delle
catene cinematiche muscolari e di conseguenza gli equilibri osteo-articolari.
Tra
le disfunzioni oculari causate dai disordini posturali menzioniamo: deficit
della convergenza, eteroforie (o strabismi latenti), alterazioni dei movimenti
saccadici, ametropie, disturbi indotti dagli occhiali (errori di centratura ed
effetti prismatici indotti). I disordini posturali consistono in: spalla più
alta, testa inclinata da un lato, cefalee, cervicalgia- gonalgia, bambini
svogliati, difficoltà di concentrazione nella lettura fino alla dislessia,
gamba corta nel bambino. Quindi lo squilibrio dei muscoli oculari si ripercuote
a livello dei muscoli del collo e del tronco con conseguenti rotazioni del
cingolo scapolare e pelvico.
Tra
i Test da eseguire ricordiamo:
Test
delle forie;
Test
dei movimenti oculari;
Test
croce di Maddox;
Risulta
utile la collaborazione multidisciplinare tra specialisti differenti con lo
scopo di esaminare insieme il paziente sotto tutti gli aspetti, per scegliere
così il trattamento terapeutico personalizzato. Tutti noi professionisti
dobbiamo convergere le nostre potenzialità sull’obiettivo di far raggiungere
alla “Persona” uno stato di salute e benessere che duri nel tempo. La nostra
attenzione deve essere ancora maggiore quando si ha di fronte un paziente
giovane specialmente in età scolare dove gli atteggiamenti abitudinari
scorretti possono risultare difficilmente correggibili.
2
Agliata G. Le afferenze posturali Abbiabè edizioni Na 2010
1
Joint S.K., Stewart-Brown S.L., Screening della vista in età prescolare,
Dipartimento di Sanit5Marazziti P. La postura scorretta, Medicina e Benessere
2008à Pubblica, Università di Oxford 2014
3
Roncagli V.; EASV: European Academy of Sports Vision- articoli e pubblicazioni,
La vista e l’apprendimento scolastico 2008.
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