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martedì 6 settembre 2022

ATTENTI AGLI OCCHI !


Prevenire i difetti 

della vista:

”occhio alla postura”


“Occhio alla postura non è solo un modo di dire, ma esiste uno stretto legame tra la visione e la posizione del nostro corpo nello spazio. Per comprendere questa particolare relazione si provi a rimanere in piedi su una gamba ad occhi chiusi. Si tratta di un esperimento apparentemente molto semplice, ma la mancanza di informazioni provenienti dalla retina non consente al sistema che controlla l’equilibrio, ossia il sistema vestibolare, di spostate l’asse del corpo sulla verticale. Di conseguenza, il corpo potrebbe non riuscire a modificare l’insieme dei muscoli posturali in modo adeguato al fine di correggere gli scarti rispetto alla verticale per mantenere o ristabilire l’equilibrio (Gentax 1988) (1).

 I RIFLESSI

Lo scopo principale della relazione postura-occhio, pertanto, è quello di garantire un eccellente funzionamento binoculare della percezione visiva. Infatti si può avere un visus di 10/10 ma non una buona percezione visiva a causa di una scorretta postura. Il sistema muscolare dell’occhio è collegato ai muscoli del collo e di tutto il corpo, e il mediatore è il fascicolo longitudinale mediale. Quest’ultimo con le sue fibre, trasmette impulsi che originano dal nucleo vestibolare e raggiungono i nuclei motori oculari, i nuclei dei muscoli della testa e del collo. Inoltre la posizione dell’occhio nell’orbita è influenzata anche dai riflessi posturali originati nei muscoli della nuca e del collo, quando quest’ultima è inclinata rispetto al resto del corpo. Anche ciò avviene con la mediazione del fascicolo longitudinale mediale. Dovremo, quindi capire e correlare la posizione degli occhi nell’orbita, con riferimento alla posizione della testa e le tensioni simmetriche o asimmetriche dei muscoli del collo.

 I MUSCOLI DEL COLLO

Il fascicolo longitudinale mediale va posto in evidenza perché sarà la chiave di lettura delle diverse patologie ascendenti/discendenti. (Agliata 2010) (2)

Ogni volta che i globi oculari si muovono stimolano le terminazioni nervose che ordinano ai muscoli del collo di contrarsi per consentire alla testa di cambiare posizione per fissare l’oggetto d’interesse. A seguito di questo cambiamento di postura, i recettori del collo inviano informazioni all’organo dell’equilibrio per regolare la tonicità dei muscoli erettori allo scopo di mantenere il corpo nella posizione eretta. Se i recettori dell’occhio e del piede si alterano, provocano uno squilibrio della postura. Se siamo in presenza di ametropie (miopia, astigmatismo, ipermetropia) non corrette, la visione binoculare non ottimale produce una compensazione posturale che modifica la posizione del corpo al punto tale da provocare dolori, asimmetrie e deformazioni.

 VISIONE E POSTURA

Esiste una relazione bidirezionale tra funzione visiva e postura, infatti un’alterazione della funzione visiva comporta una modifica della postura e viceversa. Visione e postura quindi sono due meccanismi all’interno di un unico processo percettivo. La retina, con la visione periferica, invia al cervello informazioni derivanti da tutto l’ ambiente esterno, consentendo la stabilità posturale antero-posteriore. La fovea centrale della retina, punto in cui si concentrano i ricettori della visione diurna, con la visione centrale, analizza in maniera precisa l’oggetto del nostro interesse, fornendoci la stabilità posturale laterale. Dal punto di vista neurologico esistono una serie di collegamenti tra il sistema visivo e le strutture costituenti il sistema di regolazione della postura, ossia il vestibolo, il cervelletto e le aree encefaliche frontali e parietali.

 LA VISIONE

La visione, o anche percezione visiva, è l’insieme di quelle abilità visuo-percettive-motorie che ci permettono di percepire le forme, i colori, esplorare lo spazio mediante i movimenti oculari, valutare le distanze, coordinare i movimenti oculari con quelli del corpo, collaborare con l’orecchio interno per ottimizzare l’equilibrio del corpo, percepire un campo visivo esteso, spostare l’attenzione visiva in zone diverse dello spazio, ecc. ecc.

Oltre alle tante abilità visuo-percettive-motorie, la visione comprende anche complesse elaborazioni da parte di vaste aree del cervello che interagiscono fra loro e con la corteccia visiva primaria al fine di produrre un risultato che sia il più possibile efficiente e stabile: la “percezione”. A differenza della vista che è la capacità di distinguere i dettagli, gli oggetti e le scritte di piccole dimensioni e/o lontane, un’abilità garantita dalla fovea. Il disturbo della vista è un alterazione della capacità visiva che può essere divisa in: difetto visivo o patologia oculare. La patologia oculare, come glaucoma, cataratta ecc., se non trattata tempestivamente può causare anche la perdita della vista. Il difetto visivo (ametropia), comprende la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Nella miopia l’immagine di oggetti lontani si forma nell’occhio al davanti della retina rendendo la loro visione indistinta, mentre la visione degli stessi a breve distanza resta chiara e distinta.

 Nell’ipermetropia i raggi di luce provenienti da oggetti distanti, anziché arrivare correttamente sulla retina dell’occhio, si focalizzerebbero in una zona dietro di essa, rendendo quindi sfocata la visione. L’astigmatismo si presenta quando il sistema oculare non è in grado di formare un’immagine puntiforme di un oggetto puntiforme La presbiopia consiste nella diminuzione del potere di accomodazione dell’occhio, che si riscontra nell’età senile, per cui è difficoltosa la visione degli oggetti vicini. Emmetropia infine è la condizione nella quale si raggiunge la rifrazione ideale di un occhio, che quindi non presenta anomalie di rifrazione.

 “L’occhio é il principale organo sensoriale del sistema afferente del Sistema Tonico Posturale e dal quale provengono la maggior parte delle informazioni esterocettive dirette al Sistema nervoso centrale inoltre la vista costituisce la principale sorgente della sensazione cinestetica” (Herman 1985). Ciò significa che l’occhio deve essere in grado di ottenere un’ottima percezione visiva poiché una differenza di acuità visiva può portare un’instabilità posturale, quindi deve funzionare in modo tale che non crei un adattamento posturale di compenso. Il concetto di postura non si riferisce ad una condizione statica, rigida e prevalentemente strutturale. Si identifica, invece, con il concetto più generale di equilibrio inteso come “ottimizzazione“ del rapporto tra soggetto e ambiente circostante, cioè quella condizione in cui il soggetto stesso assume una postura o una serie di posture ideali rispetto alla situazione ambientale, in quel determinato momento e per i programmi motori previsti.

 IL SISTEMA TONICO POSTURALE

Una funzione così importante non può essere affidata ad un solo organo o apparato ma richiede un intero sistema, che chiameremo Sistema-Tonico-Posturale (Stp), cioè un insieme di strutture comunicanti e di processi cui è affidato il compito di lottare contro la gravità, opporsi alle forze esterne, situarci nello spaziotempo strutturato che ci circonda, permettere l’equilibrio nel movimento, guidarlo e rinforzarlo. Per realizzare questo l’organismo utilizza esterocettori che ci posizionano in rapporto all’ambiente (tatto, visione, udito); propriocettori che posizionano le differenti parti del corpo in rapporto all’insieme, in una posizione prestabilita; centri superiori che integrano i selettori di strategia, i processi cognitivi che rielaborano i dati ricevuti dalle due fonti precedenti. Si riconoscono diversi recettori posturali primari con funzione estero e propriocettiva, i quali sono in grado di informare il Sistema Nervoso Centrale del loro stato e indurre una risposta posturale specifica per quel determinato momento, modificando lo stato delle catene cinematiche muscolari e di conseguenza gli equilibri osteo-articolari.

 Gli esterocettori sensoriali captano le informazioni che provengono dall’ambiente e le inviano al Stp. Tre sono i recettori universalmente riconosciuti: l’orecchio interno, l’occhio e la superficie cutanea plantare(3). La visione influenza la postura e viceversa. L’occhio è un organo estorecettivo (attraverso la funzione retinica) ed anche organo propriocettivo legato sia all’attività dei muscoli estrinseci oculari, sia alle vie dell’oculocefalogiria che controllano i muscoli del collo, spalla e occhio. Abbiamo detto che esiste una relazione bidirezionale, dunque l’una influenza l’altra e viceversa.

 L’informazione sensoriale visiva è attiva quando l’ambiente visivo è vicino, se la mira è distante a 5metri, le informazioni che provengono dal recettore visivo sono poco importanti e tali da non essere prese in considerazioni dal Stp. Per fare in modo che il Stp possa utilizzare le informazioni visive è necessario che le informazioni visive siano comparate a quelle che provengono dal vestibolo e dai piedi.

 DISFUNZIONI OCULARI E SUE CONSEGUENZE

Tra le disfunzioni oculari causate dai disordini posturali menzioniamo: deficit della convergenza, eteroforie (o strabismi latenti), alterazioni dei movimenti saccadici, ametropie, disturbi indotti dagli occhiali (errori di centratura ed effetti prismatici indotti). I disordini posturali consistono in: spalla più alta, testa inclinata da un lato, cefalee, cervicalgia- gonalgia, bambini svogliati, difficoltà di concentrazione nella lettura fino alla dislessia, gamba corta nel bambino. Quindi lo squilibrio dei muscoli oculari si ripercuote a livello dei muscoli del collo e del tronco con conseguenti rotazioni del cingolo scapolare e pelvico.

 Ma è vero anche il contrario, ossia una malocclusione può determinare una posizione viziata della testa, quindi il sistema visivo dovendosi adattare a tale nuova posizione modificherà l’asse oculare abituale. Possiamo dire che sebbene i due apparati, oculomotore e stomatognatico, sono funzionalmente distinti, esiste una correlazione sia a livello neurofisiologico, in quanto i nuclei dei nervi oculomotori e del trigemino trovano una contiguità a livello mesencefalico, sia a livello neuro-muscolare in relazione al sistema delle catene muscolo-connettivali. La Posturologia è uno spettacolo olistico dove ogni attore ha la sua parte. L’ortottista risulta fondamentale per fornire soluzioni e spiegazioni ai vari problemi legati alla sfera visiva ma non esclude la possibilità di interagire con altre figure professionali.

 I TEST

Tra i Test da eseguire ricordiamo:

 Test della dominanza oculare; Test della convergenza;

Test delle forie;

Test dei movimenti oculari;

Test croce di Maddox;

Risulta utile la collaborazione multidisciplinare tra specialisti differenti con lo scopo di esaminare insieme il paziente sotto tutti gli aspetti, per scegliere così il trattamento terapeutico personalizzato. Tutti noi professionisti dobbiamo convergere le nostre potenzialità sull’obiettivo di far raggiungere alla “Persona” uno stato di salute e benessere che duri nel tempo. La nostra attenzione deve essere ancora maggiore quando si ha di fronte un paziente giovane specialmente in età scolare dove gli atteggiamenti abitudinari scorretti possono risultare difficilmente correggibili.

 Nel caso in cui un paziente presenti deficit di convergenza o ametropie spiccate in un solo occhio siamo consci che questo avrà maggiori ripercussioni sull’assetto posturale che si traduce in rotazioni del cingolo scapolare. Per far si che il training ortottico sia efficace sul piano posturale è necessario che il punto prossimo di convergenza sia posto alla radice del naso, che l’esoforia da lontano e l’exoforia da vicino devono essere inferiori a due diottrie, non deve esserci nessun difetto verticale, che l’ampiezza fusiva deve essere superiore a 45 diottrie (se è possibile a 75) ed equilibrata da lontano e da vicino, a destra e a sinistra. Concludo che non è sufficiente analizzare solo la vista, l’appoggio plantare o l’occlusione, ma si deve porre attenzione a tutto l’organismo. E’ determinante la collaborazione tra diverse figure professionali, ciascuna con le proprie competenze per una corretta visione e funzione visiva.

 BIBLIOGRAFIA

2 Agliata G. Le afferenze posturali Abbiabè edizioni Na 2010

1 Joint S.K., Stewart-Brown S.L., Screening della vista in età prescolare, Dipartimento di Sanit5Marazziti P. La postura scorretta, Medicina e Benessere 2008à Pubblica, Università di Oxford 2014

3 Roncagli V.; EASV: European Academy of Sports Vision- articoli e pubblicazioni, La vista e l’apprendimento scolastico 2008.

 *ortottista  - GiornaleSanità

OCCHI, POSTURA E COMPUTER

Occhi e postura, 

messa a dura prova 

da Dad e Smart working

 - di Matteo Coffaro*

Tra le tante conseguenze della pandemia Covid-19, non possiamo non menzionare la didattica a distanza ovvero la tanto discussa Dad come anche lo smart-working che comportano un maggiore uso del computer, uno stress della postura, un lavoro maggiore degli occhi e l’esposizione alla luce blu. La luce blu rappresenta la parte ad alta energia dello spettro della luce visibile (quella che permette di vedere i colori), avente una lunghezza d’onda compresa tra 380 e 500 nm. È infatti anche indicata come “luce visibile ad alta energia” (Hev). Essa è particolarmente dannosa tra i 390 e 470 nm (luce blu-viola) mentre tra 470 e 500 nm (luce blu-turchese) regola il ciclo sonno-veglia. Oltre alla radiazione solare, esistono diverse fonti di luce blu artificiali come le nuove lampade a led e fluorescenze progettate per risparmiare e per migliorare la nostra vita, ma che emettono una quantità di luce blu maggiore rispetto alle tradizionali lampadine o come gli schermi di computer, tablet e smartphone. Ne consegue che gli occhi sono sempre più esposti alla luce blu con conseguenze negative per la salute. La luce che raggiunge l’occhio umano è suddivisa in spettro visibile (tra i 380 nm e i 780 nm) e spettro non visibile (che include i raggi UV e gli infrarossi.

I raggi UV sono assorbiti dalla cornea e dal cristallino, mentre la luce blu penetra il cristallino raggiungendo la retina. Entrambi con il tempo possono provocare danni, anche irreversibili, alle strutture oculari. La luce blu può aumentare il rischio di problematiche retiniche e della superficie oculare. È noto che l’esposizione prolungata alle radiazioni all’aperto (sia alla luce visibile che a quella non visibile) può provocare danni ai tessuti oculari, sia anteriori che posteriori. La luce blu è fonte di stress ossidativo sulla pigmentazione della retina, inibisce la secrezione di melatonina (alterando il normale ritmo sonno-veglia) e affatica la vista. La luce blu rappresenta un fattore di rischio associabile alla degenerazione maculare legata all’età (DMLE), ma recentemente è stato visto che può avere effetti negativi anche a livello della superficie oculare, in quanto determina un danno ossidativo, che si manifesta con un aumento di secchezza oculare e di infiammazione. Desidero ricordare una campagna di sensibilizzazione che ho avuto il piacere di avviare nelle scuole palermitane ma che purtroppo è stata interrotta proprio dalla pandemia. Il progetto “Skin Save : prevenzione dei rischi per l’eccessiva esposizione ai raggi UV, finanziato dall’Asp di Palermo e come partner Aris (Associazione dei retinopatici e ipovedenti siciliani) e Aps (Movimento per la salute dei giovani). Gli attori coinvolti sono un dermatologo, un pediatra, un oculista , un ortottista e un nutrizionista. Le finalità? sensibilizzare la popolazione grazie anche ad interventi di informazione e formazione sui rischi legati all’eccessiva esposizione ai raggi Uv.

 Dopo oltre due ore di esposizione al pc si possono presentare a causa di quanto detto cefalea, dolore al collo, alle spalle, occhi irritati e arrossati, irritabilità. Esistono in commercio occhiali provvisti di lenti antiriflesso che possono filtrare la luce blu dannosa. Essi lasciano passare tutta la luce “benefica” preservando la trasparenza della visione. Questa tecnologia può minimizzare anche gli effetti negativi della luce blu sul ritmo sonno-veglia, favorendo un miglior riposo notturno. Queste lenti ad elevata selettività potrebbero aiutare a prevenire la comparsa di Dmle (degenerazione maculare legata all’età). Esistono dei filtri chimici (crocina), presenti in collirio, che assorbono selettivamente la luce blu, contrastandone gli effetti dannosi. L’istillazione di questo collirio dovrebbe consentire anche di controllare i segni e sintomi oculari come arrossamento dell’occhio, irritazione, bruciore, sensazione di corpo estraneo.

LA POSTURA


Mantenere una postura scorretta al computer può provocare disturbi di natura diversa, più o meno seri. I più comuni sono il mal di schiena, la cervicalgia, i dolori al gomito e alle spalle, i disturbi al collo, all’avambraccio e alle mani. La postura assunta dalla testa, dal collo e dai polsi è tale da aumentare i danni potenziali a queste stesse aree. La flessione del collo in avanti e verso il basso, risulta ecccessiva scaturendo la sindrome del “text neck“ . Questo termine è stato coniato dal Dott. Dean L. Fishman nel 2008 e consiste in una sequela di sintomi generati dal guardare il display dei dispositivi elettronici per un tempo prolungato che provocano a sua volta posizioni scorrette che si ripercuotono su tutta la colonna vertebrale. Oltre alla compromissione muscolare, in tal caso, si determina e viene indotta una degenerazione dei dischi intervertebrali, con perdita della fisiologia curva del tratto cervicale della colonna, rigidità muscolare, algie al collo, alla testa ,alle spalle e alle mani. Quindi per una postura corretta, ricordiamo che lo schermo non deve essere troppo vicino ma ad una distanza di circa 50-70 cm dagli occhi; inoltre il PC dovrebbe essere sempre centrale e non spostato di lato in modo da evitare un sovraccarico a livello cervicale Le spalle e le braccia devono essere in una posizione rilassata con il gomito appoggiato sui braccioli della sedia o con l’avambraccio appoggiato sulla scrivania. La schiena deve essere diritta e appoggiata allo schienale. Può essere utile in qualche caso utilizzare un cuscino di supporto a livello della colonna lombare per mantenerla in una posizione neutra. Le ginocchia flesse di 90° cosi come i piedi ben appoggiati per terra.

 * Ortottista – Giornale Sanità

 Bibliografia

Agliata G. Post Covid -19: Riabilitazione respiratoria e posturale 2M EDIZIONI