Il Papa riceve i partecipanti al convegno
"Iniziative nell'educazione dei rifugiati e dei migranti", concluso
alla Gregoriana, e auspica un'offerta accademica fatta di percorsi e incentivi
che promuovano l'accoglienza di chi è sradicato dalle proprie terre: "Le
diversità etniche, linguistiche e religiose siano considerate una ricchezza e
non un ostacolo per il futuro comune"
Il diritto a non dover emigrare
“È importante riflettere sulle cause dei flussi
migratori e sulle forme di violenza che spingono a partire verso altri paesi”
Il Papa si riferisce ai "conflitti che devastano tante regioni del mondo" ma anche "l’abuso della nostra casa comune", definita una vera e propria "violenza". Ricordando che "il pianeta è indebolito dall’eccessivo sfruttamento delle sue risorse e logorato da decenni di inquinamento" - per cui sempre più persone sono costrette a lasciare terre diventate inabitabili - Francesco si appella al mondo accademico, e a quello cattolico nella fattispecie, affinché eserciti un ruolo di primo piano per fornire risposte alle sfide ecologiche. Sulla base di dati scientifici, potete contribuire a illuminare e indirizzare le scelte dei governanti verso una cura efficace della casa comune.
Le università agevolino il riconoscimento dei titoli
di studio
Molto si è fatto, afferma il Papa, nell'educazione dei rifugiati, "ma rimane ancora tanto da fare". Sarà importante continuare a dare priorità ai più vulnerabili. Può risultare efficace, in questo senso, l’offerta di corsi che rispondano alle loro necessità, l’organizzazione di percorsi educativi a distanza, e l’assegnazione di borse di studio che permettano la loro ricollocazione. Il Papa auspica che le università agevolino il riconoscimento dei titoli di studio e le professionalità dei migranti e rifugiati anche a beneficio delle società che li accolgono. Perché, precisa: “La scuola e l’università sono spazi privilegiati non solo di insegnamento, ma anche di incontro e integrazione”
Attenzione al fenomeno migratorio in una prospettiva
di giustizia
Citando il Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2022, Francesco invita a formare in modo specifico gli operatori che lavorano con i migranti. Sottolinea l'importanza di organizzare sempre più incontri con i protagonisti delle migrazioni per conoscerne da vicino le storie, ed esprime un ulteriore auspicio: Gli atenei cattolici sono chiamati a educare i propri studenti, che domani saranno amministratori, imprenditori e artefici di cultura, a una lettura attenta del fenomeno migratorio, in una prospettiva di giustizia e corresponsabilità globale e di comunione nella diversità.
Le diversità sono una ricchezza
“Le diversità etniche, linguistiche e religiose siano considerate una ricchezza e non un ostacolo per il futuro comune” Il Papa richiama quanto ha detto domenica scorsa, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sulla necessità di costruire insieme con i migranti un futuro. Il Pontefice si augura che venga promosso, soprattutto tra i giovani, il volontariato a favore dei più vulnerabili e conclude con un appello che ricalca le sue parole, scandite per due volte, all'inizio del discorso di oggi:
Tutte le istituzioni educative sono chiamate ad essere
luoghi di accoglienza, protezione, promozione e integrazione per tutti, senza
escludere nessuno.
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