Occhi e postura,
messa a dura prova
da Dad e Smart working
- di Matteo Coffaro*
Tra
le tante conseguenze della pandemia Covid-19, non possiamo non menzionare la
didattica a distanza ovvero la tanto discussa Dad come anche lo smart-working
che comportano un maggiore uso del computer, uno stress della postura, un
lavoro maggiore degli occhi e l’esposizione alla luce blu. La luce blu
rappresenta la parte ad alta energia dello spettro della luce visibile (quella
che permette di vedere i colori), avente una lunghezza d’onda compresa tra 380
e 500 nm. È infatti anche indicata come “luce visibile ad alta energia” (Hev).
Essa è particolarmente dannosa tra i 390 e 470 nm (luce blu-viola) mentre tra
470 e 500 nm (luce blu-turchese) regola il ciclo sonno-veglia. Oltre alla
radiazione solare, esistono diverse fonti di luce blu artificiali come le nuove
lampade a led e fluorescenze progettate per risparmiare e per migliorare la
nostra vita, ma che emettono una quantità di luce blu maggiore rispetto alle
tradizionali lampadine o come gli schermi di computer, tablet e smartphone. Ne
consegue che gli occhi sono sempre più esposti alla luce blu con conseguenze
negative per la salute. La luce che raggiunge l’occhio umano è suddivisa in
spettro visibile (tra i 380 nm e i 780 nm) e spettro non visibile (che include
i raggi UV e gli infrarossi.
I
raggi UV sono assorbiti dalla cornea e dal cristallino, mentre la luce blu
penetra il cristallino raggiungendo la retina. Entrambi con il tempo possono
provocare danni, anche irreversibili, alle strutture oculari. La luce blu può
aumentare il rischio di problematiche retiniche e della superficie oculare. È
noto che l’esposizione prolungata alle radiazioni all’aperto (sia alla luce
visibile che a quella non visibile) può provocare danni ai tessuti oculari, sia
anteriori che posteriori. La luce blu è fonte di stress ossidativo sulla
pigmentazione della retina, inibisce la secrezione di melatonina (alterando il
normale ritmo sonno-veglia) e affatica la vista. La luce blu rappresenta un
fattore di rischio associabile alla degenerazione maculare legata all’età
(DMLE), ma recentemente è stato visto che può avere effetti negativi anche a
livello della superficie oculare, in quanto determina un danno ossidativo, che
si manifesta con un aumento di secchezza oculare e di infiammazione. Desidero
ricordare una campagna di sensibilizzazione che ho avuto il piacere di avviare
nelle scuole palermitane ma che purtroppo è stata interrotta proprio dalla
pandemia. Il progetto “Skin Save : prevenzione dei rischi per l’eccessiva
esposizione ai raggi UV, finanziato dall’Asp di Palermo e come partner Aris
(Associazione dei retinopatici e ipovedenti siciliani) e Aps (Movimento per la
salute dei giovani). Gli attori coinvolti sono un dermatologo, un pediatra, un
oculista , un ortottista e un nutrizionista. Le finalità? sensibilizzare la
popolazione grazie anche ad interventi di informazione e formazione sui rischi
legati all’eccessiva esposizione ai raggi Uv.
LA POSTURA
Mantenere
una postura scorretta al computer può provocare disturbi di natura diversa, più
o meno seri. I più comuni sono il mal di schiena, la cervicalgia, i dolori al
gomito e alle spalle, i disturbi al collo, all’avambraccio e alle mani. La
postura assunta dalla testa, dal collo e dai polsi è tale da aumentare i danni
potenziali a queste stesse aree. La flessione del collo in avanti e verso il
basso, risulta ecccessiva scaturendo la sindrome del “text neck“ . Questo
termine è stato coniato dal Dott. Dean L. Fishman nel 2008 e consiste in una
sequela di sintomi generati dal guardare il display dei dispositivi elettronici
per un tempo prolungato che provocano a sua volta posizioni scorrette che si
ripercuotono su tutta la colonna vertebrale. Oltre alla compromissione
muscolare, in tal caso, si determina e viene indotta una degenerazione dei
dischi intervertebrali, con perdita della fisiologia curva del tratto cervicale
della colonna, rigidità muscolare, algie al collo, alla testa ,alle spalle e
alle mani. Quindi per una postura corretta, ricordiamo che lo schermo non deve
essere troppo vicino ma ad una distanza di circa 50-70 cm dagli occhi; inoltre
il PC dovrebbe essere sempre centrale e non spostato di lato in modo da evitare
un sovraccarico a livello cervicale Le spalle e le braccia devono essere in una
posizione rilassata con il gomito appoggiato sui braccioli della sedia o con
l’avambraccio appoggiato sulla scrivania. La schiena deve essere diritta e
appoggiata allo schienale. Può essere utile in qualche caso utilizzare un
cuscino di supporto a livello della colonna lombare per mantenerla in una
posizione neutra. Le ginocchia flesse di 90° cosi come i piedi ben appoggiati
per terra.
Agliata
G. Post Covid -19: Riabilitazione respiratoria e posturale 2M EDIZIONI
Nessun commento:
Posta un commento