PER CIASCUNO E PER TUTTI.
Qualche semplice riflessione
Tutti cerchiamo con affanno la buona
vita. Talora incolpiamo il buon Dio e gli altri per ogni difficoltà o stortura
che incontriamo. Facilmente dimentichiamo che la buona vita non cade dal cielo
come la manna, ma che è costruita giorno per giorno mediante le nostre scelte e
il nostro intelligente, competente e generoso impegno.
Le relazioni con gli altri, e con noi stessi, talora sono ingarbugliate e
possono provocare danni alle persone e alle stesse istituzioni. Perciò, è
opportuno non avere malintesi, gelosie, invidie, astio, rancori, risentimenti,
insofferenze, pregiudizi, malumori, odio .... verso alcuno. Sono tarme che
rodono il cervello, miasmi che imputridiscono l'aria e affannano il respiro e
il cammino, sporcizie che imbrattano gli occhiali e offuscano la visione e la
mente, nebbie che disorientano il
giudizio e l'agire, distruggono le relazioni, provocano malessere e favoriscono
la cattiva salute individuale e collettiva...
Sono pesanti zavorre che non fanno volare in alto, miopie che ostacolano il
veder bene e lontano, scelte che disorientano e fanno vagare di qua e di là,
trasportati dalle turbolenze del tempo, alla spasmodica e alienante ricerca del
vuoto o della “vera verità”.
Per vedere, pensare, comprendere e vivere bene occorre curare la pulizia
degli occhiali (o cambiarli), tenere sgombra la mente da rovi e acquitrini,
saper comprendere ed accogliere il bene che ci viene donato e che sta attorno a
noi; preferire la benevolenza alla maldicenza, il ben pensare al mal pensare, È
necessario aiutarci l’un l’altro a resistere ad ogni intemperia della vita e a
superare ogni difficoltà; scegliere l'onestà e non l’inganno, il dialogo e non
la diffidenza....
È bene apprendere, sin da piccoli, a sorridere lealmente al Creatore, agli altri e a noi stessi, ad ogni nuovo giorno che ci viene donato; maturare il sentimento della gratitudine e dell'essenzialità; imparare a costruire piuttosto che a distruggere: preferire l'accoglienza al respingimento, il confronto e la cooperazione alla conquista e alla colonizzazione.
Vita buona, infatti, vuol dire essere portatori di gioia e di pace, in se stessi e negli altri; farsi dono per donare serenità e felicità a tutti coloro che si incontrano nel cammino della vita; lasciare una luminosa traccia di pace lungo il proprio cammino, sanando le eventuali ferite che eventualmente possono avverarsi; scegliere la luce piuttosto che le tenebrose e stressanti lamentazioni i pensieri positivi e non quelli negativi, la donazione e non la mielosa ed asfissiante autoreferenza, la generosità e non l'accaparramento, il servizio e non l'asservimento, la gioia e non la malinconia, la progettualità e non la nostalgia, l’impegno e non l’inedia ... ….
È un’utopia? No! È la perenne sfida della saggia e buona vita, per ciascuno e per tutti. Per costruire, insieme, una migliore società.
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