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di PAOLO FERRARIO
Se metà dei
maturandi di quest’anno non ha raggiunto le competenze minime sia in Italiano
che in Matematica, se in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna la maggioranza
degli alunni di terza media si ferma, in Matematica, agli obiettivi fissati per
la scuola primaria e se la scuola non riesce a colmare la distanza tra gli
allievi che provengono da famiglie con genitori istruiti e benestanti da quelli
che vivono in un contesto di deprivazione culturale ed economica, allora è
innegabile che abbiamo un problema. Che arriva da lontano ma che il Rapporto
nazionale Invalsi 2022, presentato ieri, ha ulteriormente confermato.
«Abbiamo
delle cicatrici addosso, è vero, sulla Matematica per esempio – commenta il
ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi –. La pandemia ha aumentato le
differenze ma in alcune regioni del Sud c’è stata una capacità di reazione, per
esempio sulla dispersione».
Non mancano,
infatti, anche le notizie positive, come, per esempio, il miglioramento dei
risultati in Inglese alle elementari (+2 punti in lettura e +6 punti in
ascolto), mentre in Italiano gli allievi cosiddetti fragili sono calati del 5%,
anche se sono cresciuti del 6% in Matematica. E ancora: 3 alunni su 4 alle
elementari raggiungono un livello di apprendimenti «adeguato» e anche la
dispersione implicita alle superiori sta calando anche se lentamente (-4,3% in
Puglia e -3,8% in Calabria). Piccoli segni di speranza in territori che
comunque presentano ancora gravi problematiche irrisolte. E fanno dire ai
presidi dell’Anp che «si impone una riflessione molto seria sulla necessità di
riformare la scuola», mentre la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana
Barbacci, sottolinea gli «evidenti squilibri territoriali, la cui riduzione si
conferma pertanto come una delle priorità da assumere nelle scelte di politica
scolastica».
Già alle
elementari, infatti, sono pesanti le “variabili” che condizionano i risultati,
sia tra tra scuole che tra le singole classi. In sostanza, l’esito degli
apprendimenti dipende, in buona parte, dalla scuola in cui un bambino è
inserito. «Una variabilità del 15-20% è insita nell’organizzazione del sistema
– spiega il presidente dell’Invalsi, Roberto Ricci – ma purtroppo abbiamo casi,
come quello della Matematica in seconda primaria, con una variabilità del
29,6%, ampiamente sopra la soglia di accettabilità». Significa che per quasi un
alunno su tre, l’apprendimento è strettamente influenzato dal contesto
scolastico in cui è inserito e dal territorio di residenza. E le situazioni
peggiori si trovano sempre nelle regioni del Sud: la Sicilia, con la sola
eccezione della prova di Matematica della seconda primaria, ha risultati
«significativamente al di sotto della media». In Calabria, inoltre, le lacune
che si riscontrano alle medie e alle superiori, sono evidenti già a partire
dalle quinta elementare. In Sardegna, infine, il 70% degli allievi delle
superiori non raggiunge un livello «accettabile» di competenze in Matematica.
L’onda lunga
della pandemia si osserva analizzando i risultati delle prove somministrate in
terza media. Se il 61% raggiunge un livello “medio” in Italiano, al Sud e nelle
Isole si arriva al massimo al 51%, mentre la media generale del 2018 era del
66% e del 65% nel 2019. E non va meglio in Matematica: il livello medio, quello
considerato «sulla linea di galleggiamento», è raggiunto dal 56% degli allievi,
rispetto al 61% del 2018. Al Sud e nelle Isole si arriva al massimo al 40%, con
sei alunni su dieci, insomma, al di sotto del livello di apprendimento
considerato «adeguato». I risultati migliori, gli alunni di terza media li
ottengono in inglese, con il 78% che raggiunge un livello A2 in lettura, rispetto
al 74% del 2018. Anche l’ascolto migliora: dal 54% del 2018 al 62% di alunni
con livello A2.
Peggiorano i
risultati in italiano alle superiori: mentre nel 2019, prima della pandemia, il
70% degli studenti di seconda raggiungeva un livello di apprendimento
«adeguato», quest’anno si è scesi al 66%, ritornando al risultato di 4 anni fa.
In Matematica soltanto il 54% raggiunge un livello «adeguato», ben otto punti
in meno rispetto al 2019, con il Sud e le Isole che arrivano al 36%. È di otto
punti percentuali, invece, la differenza tra i risultati in italiano in quinta
superiore, tra il 2019 e il 2022. Se prima del Covid il 64% raggiungeva un
livello di apprendimento «adeguato», quest’anno il dato è crollato al 52%,
precipitando al 38% al Sud e nelle Isole. Va anche peggio in Matematica: dal
61% di allievi con risultati «adeguati» del 2019 si è passati al 50% di
quest’anno. Per quanto riguarda, infine, gli allievi «eccellenti» il divario è
di oltre 15 punti tra le regioni del Nord e alcuni territori del Mezzogiorno.
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